Società

BORSE MONDIALI:
UN PO’ DI OTTIMISMO
IN PIU’

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Torna a novembre il buonumore tra i gestori. Due su tre credono nel rialzo delle borse
europee e di Wall Street da qui a sei mesi. Scarso invece l’interesse sui bond, soprattutto
statunitensi.

Dopo il rally di ottobre, complice anche il taglio dei tassi deciso dalla Federal Reserve settimana scorsa, i gestori hanno ritrovato un po’ di ottimismo e, intervistati nel consueto sondaggio mensile Morningstar sul futuro dei mercati a sei mesi, hanno indicato proprio Wall Street, insieme all’Europa, come il listino su cui puntano di più. Anche se non smettono di ripetere che la volatilità sarà la parola d’ordine ancora per mesi.

L’indagine, che è stata condotta nella settimana che va dal 4 all’8 novembre, getta così una luce
meno fosca sul futuro delle borse. Svogliata, invece, l’attenzione sui bond, interessanti ora più per il differenziale di tassi che si è venuto a creare tra area dollaro e area euro che non per i rendimenti ormai bassi.

Usa ed Europa le favorite. Con il 60,6% dei consensi, sia Wall Street sia i listini europei vengono indicati in crescita di qui a sei mesi. I gestori pessimisti sono il 24,2% per gli Usa e il 18,2% per l’Europa, mentre a prevalere sono le indicazioni di calo se si guarda alla borsa giapponese. Qui un gestore su tre crede nel rialzo dell’indice, contro un 69,7% di intervistati che punta su un ribasso o al più sulla tenuta dell’indice.

Piazza Affari non è da meno. In linea con le altre borse europee sono anche le attese sul listino milanese, dato in crescita dal 58% del campione. Nel dettaglio, le attese migliori sono sul Mib30, visto in rialzo dal 63% dei gestori, mentre sul Numtel i money manager continuano a essere divisi tra ottimisti (il 37%) e pessimisti (un altro 37%): nel mezzo il 26% di convinti che in sei mesi nulla sarà cambiato nel livello dell’indice.

Sui bond, il favore è per l’area euro. Come c’era da aspettarsi dopo la decisione della Fed di tagliare i tassi all’1,25% e della Banca centrale europea di mantenerli invariati al 3,25%, i gestori sono sottopesati sui corsi statunitensi e guardano ancora di buon occhio i bond dell’area euro. In generale, per via del ritorno d’interesse sulle azioni, l’obbligazionario desta scarso interesse tra i
gestori, se non tra i più pessimisti sul futuro dei mercati. In ogni caso, la duration preferita è
quella breve, perché sui titoli a lungo termine potrebbe innescarsi, subito a ruota degli ultimi tagli attesi per fine anno, un effetto attesa di rialzo dei tassi per il 2003.

Euro sempre favorito. Sia per via del differenziale di tassi tra l’area euro e gli Usa, sia per la debolezza che da settimane il dollaro continua a mostrare nei confronti delle altre valute, i gestori continuano a credere nella relativa forza dell’euro. Per il 45% del campione, la valuta europea conquisterà nuovi livelli sul dollaro, contro un 19,3% di gestori che crede invece nella ripresa del biglietto verde.

Morningstar è leader mondiale nell’analisi e nella valutazione dei fondi d’investimento e negli strumenti analitici di supporto alle istituzioni finanziarie. Il sondaggio integrale è disponibile sul sito Morningstar.it

Hanno partecipato al sondaggio le principali società di diritto italiano ed estero operanti sul
territorio, che contano per il 78% degli asset gestiti in Italia.