Operazione trasparenza: dal prossimo aprile gli investitori avranno piu’ controllo sui propri investimenti e soprattutto potranno vederci chiaro tra i molti costi nascosti che devono sopportare affidando le transazioni al proprio broker.
La Securities and Exchange Commission, l’organo di controllo delle borse, Usa ha infatti approvato una nuova regolamentazione che obbliga gli operatori di Wall Street a dichiarare la qualita’ dell’esecuzione degli scambi.
Quando un investitore individuale chiede l’esecuzione di un ordine d’acquisto a un broker, non solo paga una commissione sull’ordine, ma rischia di pagare una cifra piu’ alta a seconda del momento in cui l’ordine – a prezzo di mercato – viene eseguito.
Con le nuove regole, invece, broker, borse mercati e intermediari devono rendere noto mensilmente la velocita’ dell’esecuzione degli ordini, quanti di questi non vengono portati a termine e quanto il prezzo pagato dall’investitore vari rispetto al miglior prezzo disponibile al momento dell’ordine.
Non solo. Le societa’ di intermediazione mobiliare devono pubblicare trimestralmente il modo in cui vengono inviati gli ordini e se il broker e’ pagato dallo specialista al quale invia l’ordine o se invece ‘internalizza’ l’ordine mandandolo al suo market maker.
Alcuni intermediari , invece di trovare la migliore esecuzione per l’investitore, mettono infatti al primo posto il profitto ottenuto dalla differenza tra il prezzo di vendita e il prezzo d’acquisto.
Finora una delle lamentele piu’ ricorrenti tra gli investitori e’ stata l’esecuzione di ordini a prezzi diversi da quelli previsti, ma con le nuove informazioni l’investitore individuale puo’ determinare quale broker offra complessivamente i prezzi migliori. Dato particolarmente interessante per gli investitori online che si affidano a Wall Street solo per l’esecuzione degli scambi.
L’organo di controllo della borsa stima che se le nuove regole si traducessero in una riduzione del differenziale a livelli medi per le societa’ del Nasdaq che ora applicano uno ‘spread’ piu’ elevato, l’investitore risparmierebbe $160 milioni l’anno.
Gli operatori del mercato hanno accettato di buon grado la regolamentazione sulla trasparenza, anche se hanno sollevato il problema dei costi di raccolta e esposizione di tutti i dati richiesti e delle possibili cause legali legati alla ‘migliore’ esecuzione.
La Sec ha dichiarato che le regole non creano una base sufficiente per determinare se un broker abbia fallito il suo dovere legale di eseguire l’ordine al meglio, ma ha confermato che per ogni azione scambiata si creeranno 20 righe di dati.