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BORSE: L’EUROPA FRENA SULLA STRETTA DELLA FED

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– MILANO, 23 MAR – Seduta di scambi sotto il segno meno per le principali Borse europee. Sui mercati del Vecchio Continente si è fatta sentire la decisione della Federal Reserve americana di alzare, ieri, il costo del denaro a quota 2,75% e l’annuncio, oggi, del Dipartimento del lavoro a stelle e strisce secondo il quale il tasso d’inflazione statunitense a febbraio è cresciuto dello 0,4% su base mensile.

Numeri poco graditi dalle piazze finanziarie continentali le quali hanno registrato – con l’esclusione di Stoccolma e Zurigo – ribassi generalizzati trainate dalle società attive nella telefonia mobile e da quelle energetiche, ferite dal calo del costo del greggio sceso, sul Nymex di New York, dopo le impennate delle scorse settimane.

Tra i singoli titoli, deboli sono apparsi gli energetici con la britannica Bp – la prima società petrolifera europea – a cedere l’1,9% e la transalpina Total l’1,5%. Sulla scia delle aziende continentali, in calo sono apparse anche le società dell’energia italiane con Enel in flessione dello 0,66%, Edison dello 0,18% e Eni dell’1,16% mentre è risultata quasi invariata Snam Rete Gas, progredita dello 0,07%.

In crescita, proprio grazie al calo del costo del petrolio, la compagnia aerea Ryanair, avanzata del 4,4%. Sul fronte della telefonia mobile – altro settore risultato in ambasce – si segnala il rallentamento della finlandese Nokia, prima produttrice mondiale di telefonini scesa dell’1,2%, e quello della francese Alcatel, la prima fornitrice al mondo di strumenti per il collegamento a banda larga, arretrata dell’1,7%.

Male, in coda proprio ad Alcatel, anche l’olandese Getronics, fornitrice di servizi per i network aziendali, calata del 4,8%. A pesare sugli scambi internazionali, poi, l’andamento poco brillante del comparto finanziario, frenato, con decisione, dalle vicende italiane con Bnl e Antonveneta finite al centro dell’interesse degli spagnoli di Bbva e degli olandesi di Abn Amro.

In balia della questione Antonveneta-Bnl, il comparto italiano ha riportato ribassi generalizzati con Bnl a cedere 0,66% a 2,39 euro e Antonveneta lo 0,43% a 23,13 euro. Debole anche Capitalia, invariata a 3,90 euro. Nella mattinata la banca romana aveva smentito con una nota “in modo drastico e categoricamente” l’intenzione di “scendere in campo” nella vicenda Antonveneta come era stato riportato da notizie di stampa.

Tra gli altri bancari, positiva la Popolare Verona e Novara, salita dello 0,66% a 14,32 mentre sono calate Monte dei Paschi (-0,43% a 2,50 euro) e Popolare di Lodi, risultata in flessione dell’1,57% a 8,36 euro nonostante i buoni risultati 2004. Sempre tra i ribassi, San Paolo Imi, calata dell’1,29% a 11,43 euro malgrado i buoni giudizi formulati nei suoi confronti dall’agenzia internazionale Fitch. In rialzo, infine, Unicredit (+0,72% a 4,57 euro) e Banca Intesa, cresciuta dello 0,44% a 3,81 euro.

Di seguito la chiusura odierna delle principali Borse europee. – Londra -0,54% – Parigi -0,36% – Francoforte -0,08% – Milano -0,19% – Madrid -0,51% – Amsterdam -0,17% – Stoccolma +0,36% – Zurigo +0,18%.