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BORSE: I DATI USA SPINGONO L’EUROPA AL RIBASSO

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Borse europee in frenata sui timori di un eccessivo surriscaldamento dell’ economia Usa dopo la crescita dei prezzi al consumo registrata a marzo. Le apprensioni che ciò possa incidere anche sulle politiche monetarie della Fed hanno così spinto al ribasso un pò tutti i comparti del Vecchio Continente, nonostante la relativa cautela a Wall Street.

In tenuta la piazza milanese, dopo le dimissioni del premier Silvio Berlusconi, con perdite contenute allo 0,20%, mentre la seduta è andata meglio solo a Stoccolma (-0,10%).

Negli Stati Uniti, l’ indice dei prezzi generali al consumo ha registrato il mese scorso una crescita dello 0,6% su base mensile, la più alta da ottobre. Il dato che ha destato maggiori apprensioni è stato però quello relativo al tasso ‘core’, depurato della voce alimentari ed energia, in crescita dello 0,4% e ai massimi da circa tre anni.

“Gli investitori sono preoccupati che un’ inflazione più alta possa indurre la Fed ad alzare i tassi di interesse più del previsto e che questo possa comportare un rallentamento economico e nella crescita degli utili”, ha spiegato all’ agenzia Bloomberg Luc Van Haden, gestore di Kbc asset management.

Nel comparto finanziario Hbos, maggior gruppo ipotecario inglese, ha lasciato l’ 1,2%, mentre l’ olandese Aegon si è portata in flessione dell’ 1,6%. Pesante il settore auto, con una frenata dell’ indice settoriale Dj Stoxx dell’ 1,4% e vendite che pesano soprattutto sull’ italiana Fiat, mentre la francese Renault va giù dell’ 1,4%.

Segnali positivi sono giunti invece dal comparto tecnologico, con Asml Holding in rialzo del 2% e Infineon dello 0,7%, dopo che il colosso Usa Intel ieri ha annunciato risultati migliori delle attese. Arm Holdings, produttore di chip utilizzati nei telefonini Nokia e nell’ iPod, ha guadagnato il 2,1%, grazie anche alla promozione data al titolo da Deutsche Bank e JpMorgan Chase.

Giù nel comparto alimentare Nestlé (-2,7%), trattata in giornata senza i dividendi. Stacco cedola anche per Tesco, colosso inglese della distribuzione che segna così un calo del 2,4%. Balzo nel comparto assicurativo per il broker indipendente tedesco Mlp, in crescita del 18% dopo l’ annuncio di attese di utili prima delle tasse in crescita dell’ 82% nei prossimi tre anni.

A Piazza Affari, nuova seduta di passione per i titoli Fiat, in calo del 4,82%, bersagliati nuovamente dalla speculazione e dalle apprensioni sul partner General Motors, mentre prendono il volo gli scambi con il 4,5% circa del capitale passato di mano in una sola seduta. Giù anche Ifi (-2,62%) e Ifil (-2,94%).

Sulle partite finanziarie più calde, in rialzo dello 0,46% Antonveneta, mentre la Popolare di Lodi ha guadagnato lo 0,88% registrando in giornata anche la conferma del rating assegnato da Fitch. Bnl ha raccolto lo 0,46%, Mps ha perso l’ 1,26%, mentre Intesa è salita dello 0,96. Flessione per Unicredit (-1,29%), mentre Capitalia è scesa dello 0,29%. Bene Credem, in progresso dell’ 1,94%. Nell’ editoria, in evidenza Rcs (+2,5%).

Di seguito la chiusura degli indici dei titoli guida delle principali borse europee. – Londra -0,69% – Parigi -0,31% – Francoforte -0,62% – Milano -0,20% – Madrid -0,33% – Amsterdam -0,77% – Stoccolma -0,10% – Zurigo -1,06%.