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Borse vittime del loro stesso successo, tensioni Giappone-Usa

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L’azionario asiatico ripiega dai massimi di dieci anni toccati la settimana scorsa, mentre le valute principali scambiano in range ristretto. Tokyo ha toccato i massimi giornalieri di 21 anni durante la seduta ma ha chiuso poi piatta. Lo yen paga le difficili trattative commerciali con gli Usa della terza economia al mondo e la seconda in Asia, in concomitanza con la visita del presidente Donald Trump in Giappone. Le Borse europee sono incerte dopo che l’indice S&P 500 ha allungato la striscia positiva a otto sedute, la serie di guadagni più lunga dal 2013.  Questo ottimismo non è bastato a dare slancio alle Borse in Asia.

“È stata una seduta molto deludente per l’azionario in Asia”, sostiene Michael McCarthy, strategist di CMC Markets. “Speravamo in una giornata decisamente più positiva dopo l’andamento di Europa e Stati Uniti. Ma la maggior parte delle Borse è caduta vittima del proprio successo: il fatto che si siano spinte in rialzo in un arco di tempo molto breve ha invitato gli investitori alla cautela”.

L’indice MSCI della regione Asia Pacifico escluso il Giappone perde lo 0,2% allontanandosi dai massimi di 557,9 punti toccati venerdì scorso. La cifra rappresenta il livello più elevato da novembre 2007. Tra le materie prime il petrolio sale ai massimi di oltre due mesi sulla scia delle notizie sull’epurazione delle personalità di alto profilo in corso in Arabia Saudita nell’ambito di un giro di vite per combattere la corruzione ai piani alti del regno ricco di greggio. Sul mercato secondario si sta ampliando anche se di poco lo Spread tra Btp e Bund decennali, spostandosi leggermente al di sopra dei minimi da circa un anno raggiunti venerdì scorso.

Sul Forex yen “sotto attacco su tutti i fronti”, come dice Citigroup. La moneta nipponica scivola ai minimi di otto mesi sul dollaro Usa dopo che Trump ha dichiarato che i patti commerciali tra Usa e Giappone non sono equi e penalizzano gli Stati Uniti. Influiscono negativamente anche le parole pronunciate da Kuroda nel giorno della pubblicazione dei verbali della Banca del Giappone. Kuroda ha spiegato che la banca centrale continuerà con le sue incisive misure di allentamento monetario, aggiungendo che “c’è ancora molta strada da fare prima di raggiungere l’obiettivo di un’inflazione al 2%”, aggiungendo quanto sia cruciale avere un livello di prezzi al consumo superiore.

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