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Borse europee negative, pesano assicurativi e settore nucleare

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MILANO – Il calo di Wall Street ha azzerato i guadagni che alcune tra le borse europee, tra cui Milano, erano riuscite a mettere a segno nelle prime ore della mattinata, grazie ai rialzi dei titoli finanziari successivi alla nota positiva di JP Morgan. La banca Usa ha infatti emesso un giudizio “overweight”, ovvero sovrappesare, sulle banche europee.

In chiusura Milano ha perso lo 0,27%, Francoforte in flessione dell’1,65%, Parigi in calo dell’1,29% e Londra in ribasso dello 0,92%.

L’attenzione degli operatori è rimasta sulle conseguenze disastrose del terremoto che ha devastato il Giappone lo scorso venerdì, e che ha provocato stamane il crollo della borsa di Tokyo. Di fatto, nonostante le rassicurazioni provenienti dal paese, le preoccupazioni sulla centrale di Fukushima rimangono sotto i riflettori. In particolare nessuno può escludere che si verifichi una fusione nel reattore 2 dopo la seconda esplosione che ha colpito il reattore numero tre.

In Europa hanno continuato a perdere poi i titoli legati al settore nucleare e gli assicurativi, per l’ingente costo che dovranno sostenere per risarcire i danni provocati dal sisma in Giappone. Si parla di una somma pari a $34.6 miliardi. Swiss Reinsurance e Munich Re hanno ceduto così più del 3%, mentre E.on ha subito una flessione di quasi il 6% scontando i timori secondo cui i problemi ai reattori giapponesi porteranno la Germania a fare dietrofront rispetto al piano di estensione della durata degli impianti atomici. Le banche in generale hanno limitato però le perdite, grazie anche all’ accordo raggiunto dall’Unione europea per salvare le nazioni più indebitate dell’Eurozona.

In un contesto in cui si rinnovano anche i timori sul Medio Oriente, con le truppe saudite che sono entrate nell’area sunnita del Bahrein, sono tornate anche le preoccupazioni sul petrolio.

Sul fronte delle commodities, futures con scadenza ad aprile hanno ridotto le perdite e hanno riconquistato la soglia dei $100 al barile. Il trend rimane comunque al ribasso, e le quotazioni si attestano a $100.02, in ribasso dell’1,11% (ma in mattinata la flessione era del 2% circa. Riduce le flessioni anche il Brent, che si riporta sopra quota $113 a $113.06, in calo dello 0,60%. Acquisti invece sull’oro, che si attesta sul Comex a $1.426.1, in rialzo di $4.3.

Sul fronte valutario l’euro è tornato a salire a $1.3968, cedendo però contro lo yen a 114.04. In ribasso verso la moneta nipponica anche il dollaro, a 81.66.

Tornando a Piazza Affari, sono rimaste positive le banche, con Unicredit (+3,5% circa), Banca Popolare di Milano e Intesa SanPaolo (oltre +1%). Vendite soprattutto su Exor (-4% circa), Fondiaria Sai (-3% circa) Enel (-2% circa), Eni (-2% circa), Fiat (quasi -2%) e Generali (oltre -1,5%).