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Borse europee ingessate, futures Usa in lieve rialzo

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Cautela. E’ questo il motto dei mercati del Vecchio Continente, che proseguono la riunione su toni deboli, dopo un esordio modesto. L’effetto Ifo è durato ben poco, lanciando i mercati europei preda di qualche realizzo e della prudenza che precede la riunione preparatoria del G20 a Seoul.

E’ anche vero però che gli indici riducono le perdite dell’ultima ora e che i futures Usa sono lievemente positivi: quelli sul Dow Jones salgono infatti di 10 punti, quelli sul Nasdaq crescono di 4,25 punti e quelli sullo S&P 500 aumentano di 1,60 punti.

Fra le borse europee alle ore 13.30 ora italiana Londra cede lo 0,29%, Francoforte è piatta con un -0,07%, Parigi fa -0,05%, Amsterdam -0,05% e Bruxelles praticamente invariata. A Piazza Affari, il Ftse Mib arretra lo 0,06%.

L’IFO tedesco, indicatore anticipatore del sentiment degli affari in Germania ed Europa, ha registrato un miglioramento imprevisto a 107,6 punti dai 106,8 punti del mese precedente e contro attese a 106,5 punti. La reazione dei mercati è stata entusiasta, così come quella dell’euro, che ha dato brevi segnali di rimonta nei confronti del biglietto verde.

La sterzata, però, è durata poco e le borse, assieme alla valuta di Eurolandia, sono tornate a scendere, scontando gli effetti della performance brillante tracciata l’ultimo periodo. E comunque, una correzione era ampiamente attesa quest’oggi, dopo che i mercati hanno raggiunto ieri nuovi massimi semestrali. Ora però, la performance lievemente positiva dei futures americani da un po’ di speranza.

Fra i motivi che ispirano prudenza c’è anche il vertice dei ministri finanziari del G20 in Corea. Già sono evidenti le prime tensioni, alimentate dalla lettera del segretario al Tesoro Usa Geithern, in cui si legge che i paesi con ampi surplus commerciali “dovrebbero adottare interventi strutturali su fisco e tassi di cambio per stimolare la domanda interna e supportare la crescita globale”.

La dichiarazione, contenuta in una missiva, sembra aver incontrato immediatamente l’opposizione del Giappone e anche della Germania. In poche parole, Geithner ha chiesto ai paesi con surplus commerciali di mirare all’apprezzamento della propria moneta per non pregiudicare la crescita globale.

Intanto, l’euro è risalito appena sopra la soglia degli 1,39 dollari, mentre il petrolio viaggia sugli 81 dollari al barile.

Tornando a Piazza Affari, in particolare sull’indice Ftse Mib, prevale la cautela nel principale paniere, con Fiat in calo dello 0,25% (ma riduce le perdite nell’ultima ora), all’indomani dei risultati di bilancio presentati. Diversi sono i giudizi che gli analisti hanno emesso oggi sul titolo. In particolare Credit Suisse ha alzato il target a 11 euro da 10,5 con giudizio neutral.

Rialza la testa Finmeccanica (+0,85%) dopo la buona performance della vigilia sulla commessa vinta da AgustaWestland per 71 milioni e quella di Ansaldo Energia in Siria per un valore di 160 milioni di euro.

Sottotono le banche con Unicredit (-0,88%) che guida i ribassi. Secondo quanto scrive il Sole 24 Ore il board della Lybian Invest Authority ha esaminato ieri le carte che riguardano l’investimento in Piazza Cordusio.

Spenti i petroliferi tra cui Eni (-0,43%) che ha firmato due contratti per l’esplorazione e la produzione di idrocarburi nell’offshore togolese. Fra le utility, positiva Atlantia (+1,01%) dopo l’ok del Cda ad un acconto dividendo da 0,355 euro.

Tra i pochi rialzi, Stm (+1,58%) prosegue l’onda rialzista di ieri sui risultati annunciati dal principale cliente Nokia. Bene anche Buzzi Unicem (+1,19%) e Mediaset (+1,45%).