(Teleborsa) – Borse europee in picchiata a metà giornata, in attesa della partenza di Wall Street, che non preannuncia nulla di buono in attesa della testimonianza di Goldman Sachs sulle accuse di frode e del meeting del FOMC. L’umore dei mercati, che appariva molto fragile a inizio mattinata, è mutato radicalmente nelle ultime ore di trattazione, anche per effetto dei segnali negativi arrivati dai Futures USA. Nel pomeriggio si attende una tornata di dati macroeconomici, a partire dai prezzi import-export e dalla fiducia dei consumatori, finendo con il dati sull’indice FED Chicago del Midwest. Grande attenzione sarà riservata alle banche, in attesa della testimonianza di Goldman Sachs dinanzi alla Commissione del Senato USA, su come può aver tratto beneficio dal collasso del mercato immobiliare. Riflettori puntati anche sulla Federal Reserve, con il FOMC che avvia oggi la riunione e che annuncerà domani le decisioni di politica monetaria. Intanto, i mercati del Vecchio Continente vengono tenuti sotto scacco dalla difficile situazione della Grecia, dopo che la Germania ha ribadito che concederà gli aiuti promessi solo in cambio di una chiara politica di rigore da parte del Governo ellenico. Euro in difficoltà sui mercati valutari, mentre il petrolio cola a picco a 83 dollari al barile. La piazza peggiore resta quella di Madrid, che flette di oltre il 2%. Segue Parigi con una discesa dell’1,6%, mentre Bruxelles, Londra ed Amsterdam mostrano decrementi nell’ordine dell’1%. Stessa impostazione per Zurigo, mentre Francoforte arretra dello 0,80%. Resta in denaro la KPN, dopo aver riportato risultati trimestrali davvero positivi, con una crescita dei profitti e buone prospettive per l’anno in corso. Corre anche Imperial Tobacco, che ha chiuso un semestre positivo, fornendo anche stime ottimistiche sul 2010. Gira in rosso la Lloyds, che si era messa in luce stamattina grazie ad un ritorno alla profittabilità nel primo trimestre. Le vendite colpiscono anche BP, che ha duplicato i profitti. Segno meno per Astrazeneca, che non è riuscita ad avvantaggiarsi dell’approvazione europea ad una nuova applicazione del Crestor. In Olanda, la ARM Holdings si conferma dimessa, dopo aver annunciato il raddoppio degli utili nel trimestre. Nel settore finanziario soffre Deutsche Bank, pur avendo annunciato profitti superiori alle aspettative, complici le minori svalutazioni registrate quest’anno rispetto al 2009.