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Borse europee: focus sul comparto auto

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MILANO – Sul mercato dei cambi, la moneta unica europea si è spinta fino in zona 1,4150 negli scambi asiatici da 1,4078 della chiusura di ieri, sostenuta dalle aspettative di salita dei tassi di riferimento dell’Area Euro.

Sul fronte delle commodities, i derivati sul greggio viaggiano in lieve flessione questa mattina, arretrando per il terzo giorno di fila sull’avanzata dei ribelli in Libia. Intorno alle 09:00 il future wti quota a USD103,80 al barile.

OBBLIGAZIONI E MONETARIO

Torna a schiacciarsi sulla parità il derivato sul decennale tedesco, dopo una partenza in territorio positivo. Resta sotto pressione il debito portoghese mentre il paese si prepara a elezioni anticipate.

BORSE ASIATICHE

In Asia, la borsa di Tokyo ha ridotto le perdite nel finale, archiviando in ribasso dello 0,21% una seduta segnata dalla preoccupazione per le ricadute sugli utili del terremoto dell’11 marzo e dello tsunami.

Deboli le auto, con Nissan e Toyota sotto pressione dopo che la prima ha affermato che ci vorrà “del tempo” prima che sia in grado di tornare alla piena produzione dopo che il terremoto e lo tsunami hanno interrotto le forniture ai propri stabilimenti. Poco variato l’Hang Seng.

BORSE EUROPEE

L’azionario europeo ha aperto in lieve flessione stamane sul persistere dei timori per le prospettive delle aziende, sulla scia della debolezza di Wall Street e nella sulla cautela che precede la pubblicazione del Pil britannico.

Tra i principali temi della giornata, focus sul comparto auto dopo che, secondo i dati dell’associazione di settore ACEA, le vendite di veicoli commerciali nell’Unione europea continuano la ripresa a febbraio, attestandosi a 141.914 veicoli, con un aumento del 16,8% su anno. Nei primi due mesi il rialzo è stato del 18,5% su anno. I veicoli commerciali leggeri hanno registrato un aumento del 12,3%, i mezzi pesanti di oltre il 74%. I bus e in generale i veicoli oltre le 3,5 tonnellate hanno segnato una diminuzione del 4,7%.

Da monitorare questa mattina Man Group, la società di gestione inglese, che prevede che gli utili ante imposte sull’esercizio fiscale 2010/2011, che si concluderà il prossimo 31 marzo, dovrebbe attestarsi a USD213 mln, in calo dai USD541 mln registrati dodici mesi prima. Gli Asset Under Management (AUM) alla fine di marzo sarebbero invece saliti a USD69 mld dai USD68,6 mld di fine dicembre.

PIAZZA AFFARI

Piazza Affari ha aperto in calo stamane, con l’indice FTSE/MIB in zona 21.800 pts. Sotto pressione Ubi Banca, che cede il 10% in avvio dopo aver chiuso il 2010 con un utile netto di EUR172,1 mln rispetto ai EUR270,1 mln del 2009 ed aver annunciato l’intenzione di lanciare un aumento di capitale fino a EUR1,0 mld entro l’estate.

Da monitorare anche Montepaschi, che ha chiuso il 2010 con EUR985,5 mln di utili, in forte crescita dai EUR220,1 mln di un anno prima ma inclusivi di una plusvalenza di EUR405,0 mln. Il Cda ha proposto la distribuzione di EUR167,76 mln di dividendi, remunerando le ordinarie con EUR0,0245 per azione.

Focus inoltre sulle assicurazioni italiane dopo che Fitch ha rivisto l’outlook del rating sul mercato assicurativo italiano, ramo danni, a ‘Stabile’ da ‘Negativo’ sulla base di un miglioramento della redditività per effetto della crescita dei premi e di una migliore selezione dei rischi.

Infine, da monitorare Popolare di Milano dopo indiscrezioni stampa che riferiscono di un possibile aumento di capitale di circa EUR500-600 mln. Oggi Cda sui conti.

EVENTI SOCIETARI

Banca MPS (EUR0,9455): ha archiviato il 2010 con utile netto pari a EUR308 mln (EUR267 mln nel 2009). Il CdA proporrà all’assemblea la distribuzione di un dividendo di EUR0,03 per azione, in linea con la cedola dell’anno precedente. Mps si aspetta di ottenere un miglioramento dell’utile operativo nel 2011 e di portare il Tier 1, al netto dei circa EUR2 mld di Tremonti bond, in linea con la media del sistema bancario italiano.

Edison (EUR0,7765): il socio forte Edf ha deciso di non rinnovare l’incarico di AD a Umberto Quadrino, in occasione della presentazione delle nomine per il rinnovo del Cda il prossimo primo di aprile.

Exor (EUR21,02): ha chiuso il 2010 con un utile consolidato di EUR136,7 mln da una perdita di EUR388,9 mln del 2009 grazie al miglioramento dei risultati delle partecipate e all’aumento risultato finanziario.

Parmalat (EUR2,356): rende noto che venerdì 1 aprile riunirà il CdA per decidere sull’eventuale rinvio dell’assemblea già fissata per il 12-14 aprile per la nomina dei nuovi amministratori. Secondo il Messaggero, Intesa Sanpaolo starebbe contattando diversi imprenditori e investitori finanziari istituzionali per coinvolgerli nella newco con l’obiettivo di fare un’opa preventiva parziale sul 60%.

UBI Banca (EUR6,875): ha chiuso il 2010 con un utile netto di EUR172,1 mln rispetto a EUR270,1 mln del 2009, e annuncia le intenzioni di lanciare un aumento di capitale fino a EUR1 mld entro l’estate.

MACRO, CAMBI E COMMODITIES

Ricca l’agenda macro di oggi, con la fiducia delle imprese in Italia, prevista in lieve flessione a marzo e il dato finale sul Pil del 4Q10 nel Regno Unito, mentre nel pomeriggio dagli Stati Uniti arriveranno la fiducia dei consumatori di marzo, prevista in flessione a 65,0 da 70,4 di febbraio, e l’indice Shiller sulle case.

In Giappone, il tasso di disoccupazione è sceso in febbraio al 4,6% dal 4,9% in gennaio su base destagionalizzata, sorprendendo le attese che indicavano stabilità prima della devastazione portata dal terremoto. Sempre in febbraio la spesa delle famiglie giapponesi è scesa dello 0,2% su anno in termini reali, a fronte di attese per una lettura piatta. Le vendite al dettaglio invece sono salite dello 0,1% su anno mentre la previsione era di un calo annuo dello 0,5%.

In Germania, l’indice di fiducia dei consumatori tedesco è calato ad aprile per la prima volta in 10 mesi, a causa dei timori su prezzi del greggio e inflazione, secondo l’ultima indagine dei ricercatori GfK. L’indicatore di sentiment è basato su un survey di 2.000 persone e anticipa un ribasso a 5,9 pts in aprile da 6.0 pts di marzo, contro 5,8 pts delle attese da un sondaggio Reuters tra gli economisti.

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