Milano – Le borse europee hanno concluso la giornata di contrattazioni in modo contrastato, con Piazza Affari che si è confermata tra le maglie nere insieme a Madrid. Il Ftse Mib ha infatti incrementato le perdite scendendo di quasi l’1%, mentre Madrid ha fatto peggio, perdendo più di un punto percentuale. In calo anche Parigi, che è arretrata di mezzo punto percentuale, mentre Londra e Francoforte hanno schivato le vendite, ma senza grandi entusiasmi, chiudendo sulla linea di parita’.
Gli indici azionari non sono stati affatto aiutati da Wall Street, che a metà giornata riportava una performance in lieve ribasso, dopo i forti guadagni che avevano interessato gli indici azionari la scorsa settimana (lo S&P aveva guadagnato infatti il 5,6%).
Non è stato di certo confortante il dato relativo agli ordini alle fabbriche che nel mese di maggio, pur segnando un rialzo dello 0,8%, hanno deluso le stime degli analisti.
Altro fattore che ha tenuto gli investitori alla finestra è il continuo timore per l’evoluzione della situazione in Grecia. Ma oggi anche la Cina ha giocato la sua parte, viste le preoccupazioni, ora, non solo sulle spinte inflattive in atto nel paese ma anche per il suo debito e per le sofferenze delle sue banche
Tornando al Ftse Mib di Piazza Affari, hanno perso soprattutto Fonsai (-6,73%), Banca Popolare di Milano (-3,62%), Azimut Holding (-2,19%) e Enel Green Power (-2,62%). Atlantia è rimasta osservata speciale per le conseguenze che subirà dalla manovra Italia, ma dopo le perdite è riuscita a chiudere con un rialzo superiore all’1%.
Da segnalare altre due blue chip che soffrono la manovra e la disposizione pro-Fininvest: si tratta di Enel Green Power, a causa delle incertezze sulla norma sulle rinnovabili – che si è confermata appunto tra i titoli peggiori – e Cir, che ha perso più dell’1%.
Rimane nel frattempo l’incertezza sulle banche italiane, la cui condizione di precarietà è stata spiegata oggi con un articolo del Wall Street Journal.