(Teleborsa) – Partenza cautamente positiva per le principali borse europee, che cercano di recuperare le perdite della scorsa settimana, dopo il via libera, ieri, da parte della UE al piano da 85 miliardi a favore dell’Irlanda. I listini azionari del Vecchio Continente traggono spunto positivo anche dal finale in rialzo di Tokyo, stamane, favorita dal deprezzamento dello yen, che ha sostenuto i titoli dell’export. Tuttavia sullo sfondo restano le tensioni legate alla zona euro, che limiteranno il rimbalzo dei mercati, con i timori di un effetto domino di Dublino su altri paesi periferici. Attesi stamane i numeri sulla stima preliminare dei prezzi al consumo della Spagna di novembre e le vendite al dettaglio di ottobre. Sulle prime rilevazioni, Francoforte segna un moderato incremento dello 0,27% a 6867,77 punti, seguita da Parigi che sale dello 0,44% a 3745,02 punti e da Amsterdam che avanza dello 0,28% a 337,2 punti. Positiva Bruxelles con un progresso dello 0,72% a 2598,28 punti e Londra con un rialzo dello 0,38% a 5690,07 punti. In salita anche Madrid con un +0,43% a 9588,5 punti. Sul mercato valutario, debole l’euro nei confronti del biglietto verde, con il cross eur/usd che scambia a 1,326 dollari, dopo essere sceso nell’ottava precedente al minimo da due mesi. L’agenda macroeconomica di oggi, prevede la pubblicazione dei dati sulla fiducia dei consumatori e delle imprese in novembre, della Zona Euro. L’appuntamento clou di questa settimana è tuttavia con la riunione della Bce, che deciderà sul costo del denaro di Eurolandia. La scorsa settimana il presidente dell’Eurotower, Jean-Claude Trichet, ha detto che la Banca centrale europea potrebbe decidere un rialzo dei tassi di interesse, prima di terminare il ritiro delle misure non convenzionali, avvertendo del pericolo che le misure prese durante la crisi possano trasformarsi in dipendenza. Al numero uno della Bce, ha fatto eco Axel Weber, accelerando sui tempi di ritiro delle misure exit strategy. Il membro del Board dell’Istituto centrale europeo e Presidente della Bundesbank, ha affermato che, trattandosi di una misura anti-crisi, è “transitoria” e pertanto non bisogna attendere troppo per terminarla.
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