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BORSE: E’ GIUSTO ABBANDONARE L’HIGH-TECH?

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Il tabellone elettronico del Nasdaq, con una chiusura in rosso sull’anno 2000, ha regalato molti dispiaceri a chi ha investito sui titoli tecnologici, ma c’e’ chi a gettare la spugna non ci pensa nemmeno.

Il ‘Wall Street Journal’ di oggi cita il caso di Marcos Sunga, un medico dell’Illinois, cosi’ sicuro di essere riuscito a trovare il segreto per far soldi in borsa che aveva pensato di scriverci un libro.

“Avevo gia’ in mente il titolo e preparato un sito Web”, ricorda il dottor Sunga, il cui portafoglio, costruito in gran parte su titoli high-tech, aveva guadagnato uno spettacolare 700% nel 1999 dopo essere raddoppiato in ognuno dei quattro anni precedenti.

Il medico-finanziere, con il collasso del Nasdaq, ha visto andare in fumo oltre il 60% del suo portafoglio a sette zeri e ha dovuto rinunciare a scrivere il libro con cui sperava di passare alla storia dei mercati.

Questo non significa pero’ che abbia liquidato gli investimenti o abbia cambiato sintonia: il 90% delle azioni che possiede fa parte del settore tecnologico e spiccano i nomi di JDS Uniphase (JDSU) e Redback Networks (RBAK). La scorsa settimana ha comprato 500 azioni di America Online (AOL) prima che fosse perfezionata la fusione con Time Warner.

Il dottor Sunga dichiara di non essere disposto a gettare la spugna con l’high-tech: “Sino a quando sono convinto che un’azienda sia sana e abbia buone prospettive, continuo a sperare che il titolo recuperi”.

Una scelta di fedelta’ a oltranza che, secondo il Wall Street Journal, e’ comune a molti investitori individuali, per nulla disposti a lasciare tutti insieme il settore tecnologico.

Un’indicazione che il quotidiano-bibbia dei mercati finanziari associa alla possibilita’ che i mercati borsistici abbiano sotto di se’ ancora molto spazio per cadere.