I dati deludenti pubblicati in Cina hanno fatto retrocedere i listini azionari asiatici dai massimi di dieci anni. In Europa la seduta è fiacca con le Borse in calo. Bene il settore delle vendite al dettaglio. Le cifre macro sulla produzione industriale sono risultate decisamente inferiori alle attese. Sul valutario il dollaro consolida i rialzi in vista dei dati sull’inflazione Usa. Anche vendite al dettaglio e investimenti nel reddito fisso sono cresciuti meno del previsto in Cina, rafforzando la convinzione che la seconda economia al mondo stia perdendo slancio in un contesto in cui le condizioni creditizie diventano più svantaggiose. Anche se gli analisti non temono un brusco rallentamento della crescita economica, ci sono dubbi sulla tenuta della domanda per le materie prime.
Se dagli Stati Uniti arrivano notizie positiva su un potenziale sblocco delle trattative tra Congresso e amministrazione Trump sul piano della riforma fiscale (sembra più vicino un compromesso), continuano a influire negativamente le notizie provenienti dal fronte geopolitico. La Corea del Nord ha nuove minacce a Giappone e Corea del Sud, mentre quest’ultima ha deciso che metterà in piedi una “unità di decapitazione” entro la fine dell’anno: sarà composta da funzionari delle forze speciali dell’esercito e avrà il compito di assassinare a comando (non decapitare “letteralmente”) il leader nordcoreano Kim Jong-un.
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