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Borse Asia: utili società cinesi pesano su ottimismo interventi monetari

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Listini asiatici misti, con le principali materie prime in rialzo. Sentiment di propensione al rischio stimolato dalle ultime notizie che circolano in merito al possibile programma di acquisti di bond della Banca centrale europea, oltre alla possibilità di nuove misure monetarie accomodanti da parte della Federal Reserve. Euro a $1,2501.

L’istituto di Francoforte starebbe considerando la possibilità di fissare un tetto ai rendimenti dei bond dei paesi Eurozona, per fare in modo che la strategia da attuare sia credibile e ben protetta da forze di disturbo causate dalla speculazione, stando a quanto riferito da delle fonti Bce alla Reuters. La decisione non sarà tuttavia presa prima del prossimo meeting il 6 settembre.

In mancanza di dati economici dall’Asia in giornata, l’attenzione nel breve periodo dovrebbe rimanere concentrata negli Stati Uniti, con focus di più medio periodo verso il meeting annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole.

Di rilievo le parole verso fine settimana di Bernanke, chairman della Federal Reserve, in attesa che la banca centrale americana nel prossimo meeting decida sulla politica monetaria da adottare. Ancora vive le attese per nuovi stimoli monetari pro-ripresa.

Indice Shanghai Composite della Cina tra i peggiori dell’area, dopo che gli utili delle società industriali del paese sono calati per il quarto mese in luglio. Fatturato -5,4% su base mensile, a $58 miliardi, stando ai dati pubblicati in giornata dal National Bureau of Statistics.

Kospi della Corea del Sud sospinto dalla decisione dell’agenzia di rating Moody’s Investors Service di rivedere al rialzo il merito di credito del paese. La forte competitività del comparto esportazioni dovrebbe contribuire a creare basi solide per contrastare la crisi.

Tra i grandi nomi sudcoreani, da segnalare il calo di Samsung, dopo che la corte Usa ha ordinato alla società di pagare $1 miliardo per aver infranto alcuni brevetti di Apple.

Indice Nikkei della Borsa di Tokyo termina la giornata in rialzo +14,63 punti (+0,16%) a 9.085,39 punti.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-0,77%). Nikkei (+0,16%), Seul (-0,10%), Sydney (-0,12%), Hong Kong (-0,52%), Shanghai (-1,47%), Singapore (-0,18%).

Commodities: Wti ($97,11, +1,00%), Brent ($114,84, +1,10%), oro ($1.674,60, +0,23%), argento ($31,02, +1,30%), rame ($3,4855, +0,06%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2501 (-0,06%), contro lo yen giapponese a ¥98,40 (+0,03%), contro il franco svizzero a CHF 1,2010 (0%), contro la sterlina a GBP 0,7908 (+0,01%). Dollaro/yen a ¥78,72 (+0,11%).

Futures sull’indice S&P500 in calo -0,25 punti (-0,02%) a 1.409,50. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,667%, in calo di 2 punti base.

“I mercati iniziano a prezzare una qualche forma di intervento monetario”, ha commentato a Bloomberg Mark Matthews, capo ricerche Asia per Bank Julius Baer a Singapore. “In mancanza, il mercato potrebbe perdere -10%. La Cina è probabilmente il problema più grande al momento, la crescita non fa che rallentare”.