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Borse Asia: torna l’incertezza, freno alla recente avanzata

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Bangkok – Listini asiatici in generale calo, attraversano un momento di debolezza dopo il rally degli ultimi giorni, scatenato dalle aspettative di interventi e contromisure da parte delle autorità decisionali globali, per risolvere la crisi in Europa e ridare vigore alla crescita economica globale. Euro a $1,2346.

Sentiment sospinto anche dalla serie degli ultimi dati economici giunti dagli Stati Uniti, incoraggianti. Tra gli altri la ripresa inaspettata della fiducia dei consumatori.

La Spagna, secondo quanto detto dal ministro delle Finanze Luis de Guindos, vorrebbe che la Banca centrale europea si impegnasse in un programma aperto di acquisti di bond, prima che il paese arrivi all’eventualità di chiedere aiuti finanziari. I commenti arrivano in risposta alle voci secondo cui il paese starebbe preparando la richiesta per un nuovo piano di salvataggio.

In settimana attesi nuovi incontri tra vari leader dell’Eurozona per discutere sulle misure anti-crisi.

Il Primo ministro del Lussemburgo e capo dell’Eurogruppo, Jean-Claude Juncker, nel viaggio ufficiale ad Atene il 22 agosto, discuterà sulla richiesta della Grecia di estensione del programma di aggiustamento dei bilanci concordato come condizione per ricevere nuovi aiuti.

Il 23 agosto meeting tra la Cancelliera tedesca Merkel e il Presidente francese Hollande, mentre il 24 e 25 il Primo ministro greco Samaras incontrerà prima la Merkel a Berlino e poi Hollande a Parigi.

Il Shanghai Securities Journal scrive che il rialzo del prezzo delle proprietà immobiliari in Cina potrebbe costringere le autorità ad intervenire a breve con nuove misure restrittive nel settore.

Nella giornata di venerdì nuovo record per il titolo Apple, spinge al rialzo Wall Street, con l’indice S&P500 non lontano dai massimi da quattro anno, e azionario europeo sui massimi da 13 mesi, chiude la migliore settimana da 7 anni.

Indice Nikkei della Borsa di Tokyo sostenuto dal superamento di alcuni livelli tecnici importanti e dalla debolezza dello yen giapponese, che migliora l’outlook per gli esportatori del paese. Le società che hanno deluso con l’ufficializzazione degli utili registrano comunque dei cali.

Il listino termina la giornata con +8,66 punti (+0,09%) a 9.171,16 punti.

Delle 429 società nell’indice azionario asiatico MSCI Asia Pacific Index che dall’1 luglio hanno ufficializzato i risultati d’esercizio sul secondo trimestre, il 55% ha deluso le attese degli analisti, stando ai dati raccolti da Bloomberg.

Il listino si trova in calo -6,4% dai massimi 2012 toccati il 29 febbraio, a causa dei timori legati al rallentamento economico in Cina, la seconda più grande economia al mondo.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-0,26%). Nikkei (+0,09%), Seul (-0,01%), Sydney (-0,24%), Hong Kong (-0,70%), Shanghai (-1,03%). Singapore chiusa.

Commodities: Wti ($96,37, +0,37%), Brent ($114,22, +0,45%), oro ($1.619,20, +0,12%), argento ($28,13, +0,46%), rame ($3,4045, -0,44%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2346 (+0,03%), contro lo yen giapponese a ¥98,11 (+0,01%), contro il franco svizzero a CHF 1,2011 (+0,01%), contro la sterlina a GBP 0,7863 (+0,01%). Dollaro/yen a ¥79,46 (-0,10%).

Futures sull’indice S&P500 sulla parita’ (0%) a 1.415,25. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,823%.

“La Cina sta ancora provando a entrare in una fase di ripresa cosante”, ha detto a Bloomberg Khiem Do, capo della strategia di investimento multi-asset a Hong Kong per Baring Asset Management. Gli utili delle società asiatiche “hanno sorpreso in negativo. Le sorprese positive in arrivo dagli Stati Uniti continuano a essere i veri driver del mercato azionario globale”.