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Borse Asia su: si cercano conferme dagli Stati Uniti

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Bangkok – Listini asiatici in buon rialzo, con gli investitori che attendono conferme dai dati macro degli Stati Uniti, per certificare lo stato di salute della più grande economia al mondo. In giornata si guarderà alle rilevazioni sulle vendite al dettaglio, attese in rialzo dell’1,1% a febbraio. Euro a $1,3166.

Sguardo anche sull’Europa all’indice ZEW tedesco. Secondo gli analisti potrebbe aver raggiunto i massimi da un anno.

Intanto si guarda anche alle decisioni di politica monetaria delle banche centrali. Dopo il nulla di fatto della Bank of Japan, la Banca centrale del Giappone, che ha deciso di mantenere invariato il costo del denaro e il programma di acquisti di asset, in giornata si guarderà alle indicazioni che potrebbero giungere dalla Federal Reserve statunitense.

Gli investitori guarderanno alla possibilità di segnali a favore di un nuovo programma Quantitative Easing (QE3). Appena la scorsa settimana il Wall Street Journal aveva riportato che l’istituto centrale Usa pensava a un nuovo programma di acquisti di bond, che sarebbe riuscito a mantenere sotto controllo il rischio inflazione.

Il Commissario europeo per gli affari economici e monetari, Olli Rehn, ha detto di essere pronto a preparare una proposta per rafforzare le varie misure anti-crisi. Nonostante i leader abbiano fatto passi in avanti per risolvere la situazione, c’è bisogno che l’Europa completi i piani di risposta alla crisi, ha continuato Rehn, parlando dopo il meeting dei ministri delle Finanze.

Buon rialzo per Sydney e Seul, beneficiano rispettivamente del miglioramento dell’outlook, e delle maggiori vendite attese, per il settore minerario e per gli esportatori di prodotti tecnologici verso i paesi industrializzati.

Indice Nikkei di Tokyo torna intraday su 10.000 punti, ma neanche stavolta riesce a reggere l’importante livello. In chiusura guadagna appena +9,22 punti (+0,09%), sufficienti appena a riavvicinarsi sui 9.900, a 9.899,08 punti.

Dopo la decisione della Boj di mantenere invariato il programma di acquisti di asset, lo yen giapponese perde la spinta verso il deprezzamento e l’azionario ne risente, appiattendo i rialzi di giornata.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (+1,01%). Nikkei (+0,09% in chiusura), Seul (+1,13%), Sydney (+1,21%), Hong Kong (+1,07%), Shanghai (+0,61%), Singapore (+0,81%).

Commodities: Wti ($106,84, +0,47%), Brent ($125,80, +0,37%), oro ($1.703,20, +0,20%), argento ($33,705,+0,87%), rame ($3,8705, +0,86%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3166 (+0,14%), contro lo yen giapponese a ¥108,21 (-0,04%), contro il franco svizzero a CHF 1,2054 (-0,02%), contro la sterlina a GBP 0,8412 (+0,06%). Dollaro/yen a ¥82,18 (-0,15%).

Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 6,25 punti (+0,46%) a 1.373,00. Rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2,036%.

“Siamo più fiduciosi che si tratterà di un ottimo anno, specialmente per l’azionario”, ha detto a Bloomberg Kirk West, direttore esecutivo investimenti internazionali per Principal Global Investors a Sydney. “Negli Stati Uniti l’attenzione è concentrata sul lavoro. La crescita dell’occupazione continua e alla fine porterà a maggiori consumi, in un circolo a spirale”.