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Borse Asia su per il quarto giorno. Rally Hong Kong

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Bangkok – Listini asiatici in rialzo. Investitori ottimisti sulle misure promesse da leader europei per contrastare con forza, in maniera decisa e globale, la crisi del debito nella regione e proteggere le banche del continente. Euro a $1,3630.

A guidare l’andamento positivo in Asia è anche l’ultima mossa di Pechino, che attraverso Central Huijin Investment, una sussidiaria del fondo di Stato China Investment Corporation, ha acquistato azioni dei principali istituti del paese.

Dopo aver chiuso ai minimi dal marzo 2009 nella giornata di ieri, oggi l’indice Shanghai Composite della Cina è in leggero calo. Balzo invece per l’indice Hang Seng della Borsa di Hong Kong, supportato dalle società cinesi quotate nell’isola.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans della regione in rialzo dell’1,76%. Nikkei (+1,95% in chiusura), Seul (+1,62%), Sydney (+0,63%), Hong Kong (+2,7%), Shanghai (-0,09%), Singapore (+2,23%).

Tra le commodities, su i preziosi: Wti ($85,41, 0%), Brent ($108,63, -0,29%), oro ($1.680,1, +0,56%), argento ($32,165, +0,58%), rame ($3,3235, -1,32%).

Nel valutario, moneta unica leggermente in calo sul biglietto verde. Euro contro il dollaro a $1,3630 (-0,07%), contro lo yen giapponese a ¥104,5 (-0,07%), contro il franco svizzero a CHF 1,2331 (+0,02%), contro la sterlina inglese a GBP 0,8718 (+0,1%). Dollaro/yen a ¥76,67 (+0,01%).

Futures sull’indice S&P500 in leggero calo, di 2,5 punti (-0,21%) a 1.188,4 punti. In rialzo di 6pb i rendimenti dei Treasury a 10 anni, al 2,137%.

“Si è speculato a lungo sulle banche e ora i timori sembrano eccessivi. Di sicuro la mossa della Cina non fa che ripristinare maggiore fiducia”, ha detto a Bloomberg Philip Poole, a capo della strategia di investimento per HSBC Global Asset Management. “Di sicuro ci sono delle tensioni, ma sembra anche che ci stiamo muovendo verso una soluzione sostenibile riguardo la Grecia”.

“Di sicuro l’attenzione rimarrà sui dettagli del piano europeo per rivitalizzare le banche e rinforzare il resto dell’eurozona, ma non credo che la gente sia fiduciosa del fatto che muovere il debito da un istituto all’altro possa risolvere il problema reale”, ha detto al Wall Street Journal Ben Taylor, trader per CMC Markets.