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Borse Asia miste in chiusura di trimestre. Occhi su Ue e Cina

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Bangkok – Listini asiatici misti in giornata, in chiusura del migliore primo trimestre da oltre 20 anni. Gli investitori tengono d’occhio i vari temi che potranno continuare ad impattare i mercati nei prossimi mesi. Euro a $1,3360.

I dati dagli Stati Uniti sono riusciti in queste settimane a rassicurare, compensando il deterioramento delle condizioni in Europa e un rallentamento della crescita economica in Cina. In questi ultimi giorni invece anche le rilevazioni dagli Usa hanno deluso gli investitori, dunque facendo pensare che il processo di ripresa è più debole di quanto si credesse.

Greggio in ripresa dopo il forte tonfo di ieri (-2,5%), ma comunque dovrebbe chiudere in rosso per la terza settimana di fila, la scia negativa più lunga dallo scorso agosto, sulle voci di una maggiore offerta nel mercato per contrastare l’effetto delle sanzioni all’Iran.

Oggi il meeting tra i ministri delle Finanze europei a Copenhagen, dalla quale dovrebbero giungere notizie dell’incremento del fondo di salvataggio europeo, per una potenza di fuoco totale sui €940 miliardi.

In giornata dagli Stati Uniti atteso il dato sulla fiducia dei consumatori, visto in forte rialzo, ai livelli più alti da un anno. Si guarda anche alla spesa dei consumatori e ai redditi.

Intanto, contro le attese, in calo il dato sulla produzione industriale in Giappone a febbraio, mentre l’output della Corea del Sud è cresciuto a ritmi più contenuti del previsto, così come la variazione del Pil.

Oltre che la debolezza dei dati, sul Nikkei di Tokyo pesano le prese di profitto degli investitori, con l’indice che si prepara a chiudere il miglior primo trimestre dell’anno da ormai 24 anni, con circa +19%.

Ad appesantire il tutto l’apprezzamento dello yen giapponese, che continua ad essere comprato in linea con il minore appetito per il rischio, e sulle attese di un rimpatrio degli utili dall’estero da parte degli esportatori, prima della chiusura dell’anno fiscale.

L’indice MSCI Asia Pacific Index ha guadagnato +11% da inizio 2012.

Asia: indice Dow Jones Asian Titans praticamente stabile (+0,05%). Nikkei (-0,31% in chiusura), Seul (-0,02%), Sydney (-0,06%), Hong Kong (-0,59%), Shanghai (0%), Singapore (+0,30%).

Commodities: Wti ($103,32, +0,53%), Brent ($122,72, +0,27%), oro ($1.660,10, +0,48%), argento ($32,25, +0,81%), rame ($3,8075, +0,29%).

Valutario: Euro contro il dollaro a $1,3360 (+0,47%), contro lo yen giapponese a ¥109,44 (-0,16%), contro il franco svizzero a CHF 1,2050 (-0,03%), contro la sterlina a GBP 0,8355 (+0,24%). Dollaro/yen a ¥81,89 (-0,66%).

Futures sull’indice S&P500 in rialzo di 2,50 punti (+0,18%) a 1.400,75. Rendimenti dei Treasury a 10 anni al 2,162%.

“I mercati azionari hanno subito un leggero rallentamento di recente, e questo potrebbe scatenare una maggiore avversione per il rischio”, ha detto a Bloomberg Kengo Suzuki, strategista nel valutario per Mizuho Securities. “Lo yen è stato comprato a causa di una ricerca di asset sicuri”.