Bangkok – Listini asiatici in calo, interrompono i quattro giorni di rally dettati dall’ottimismo sul possibile intervento delle autoritĂ decisionali per stimolare la crescita economica globale e trascinare i mercati fuori da questo periodo negativo. Euro a $1,2293.
L’entusiasmo svanisce e si torna a guardare alla crisi nell’Eurozona e alle difficoltà incontrate dalle più grandi economie nell’intraprendere una strada piatta e facile verso la ripresa economica.
A conferma del momento difficile, la Cina registra una crescita delle esportazioni appena +1% nel mese di luglio, contro attese per +8%. Le importazioni sono cresciute invece +4,7%, portando a un surplus della bilancia commerciale di appena $25,1 miliardi, rispetto a $31,5 miliardi dell’anno scorso.
Deprezzamento del dollaro australiano dopo che nella giornata di ieri era arrivato a toccare i massimi dallo scorso 20 marzo. La banca centrale, la Reserve Bank of Australia, ha rivisto al rialzo le stime sulla crescita economica 2012 del paese, citando una domanda nel mercato immobiliare superiore alle attese, ma ricordando che un continuo apprezzamento dell’aussie potrebbe ora rivelarsi più che mai dannoso per l’economia del paese.
Il Department of Agriculture americano dovrebbe rivedere al ribasso le stime sul raccolto di mais, sui minimi da 6 anni secondo le attese degli analisti, con la produzione che soffre delle calde temperature negli Stati Uniti. Come conseguenza le Nazioni Unite hanno chiesto al paese l’immediata sospensione della produzione di etanolo gestita dal governo.
Produzione industriale in Francia vista in rialzo +0,1% nel mese di giugno, rispetto a maggio, dopo il precedente -1,9%. Attesi per martedì i dati sulla variazione del Pil nell’Eurozona. Le stime sono per -0,2% nel secondo trimestre, dopo uno stallo nei primi tre mesi dell’anno.
Indice Nikkei della Borsa di Tokyo termina la giornata in calo -87,16 punti (-0,97%) a 8.891,44 punti.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in rialzo (-0,79%). Nikkei (-0,97%), Seul (+0,30%), Sydney (-0,55%), Hong Kong (-0,93%), Shanghai (-0,24%), Singapore (-0,20%).
Commodities: Wti ($93,11, -0,27%), Brent ($112,78, -0,39%), oro ($1.611,70, -0,33%), argento ($27,935, -0,58%), rame ($3,392, -0,96%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2293 (-0,10%), contro lo yen giapponese a ÂĄ96,51 (-0,17%), contro il franco svizzero a CHF 1,2008 (-0,02%), contro la sterlina a GBP 0,7868 (+0,03%). Dollaro/yen a ÂĄ78,51 (-0,05%).
Futures sull’indice S&P500 in calo di 5,00 punti (-0,36%) a 1.395,50. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,650%.
“I dati sulle esportazioni dimostrano come sia difficile ridare vigore alla crescita cinese nel breve periodo”, ha detto a Bloomberg Cao Xuefeng, analista per Huaxi Securities a Chengdu. “Le aspettative sono per un nuovo taglio dei requisiti di riserva e altre misure per stimolare la crescita, ma dubito che saranno sufficienti. Il governo ha ormai pochi strumenti a disposizione”.