Bangkok – listini asiatici ancora in rialzo. Dall’Europa arrivano maggiori segnali di interventi da parte delle autorità per contrastare la crisi, attraverso una ricapitalizzazione del sistema bancario. Aumentano i dettagli ma ancora mancano misure concrete e gli investitori rimangono cauti, anche in attesa dei dati in giornata sul lavoro Usa. Euro contro il dollaro a $1,3426.
Oro, greggio, rame e l’azionario, tutti dovrebbero registrare una variazione positiva in settimana, sulla speranza che si stiano davvero mettendo sul tavolo soluzioni concrete per evitare una volta per tutte la crisi del debito in Europa.
Positivo l’annuncio di Trichet, che la Bce attuerà un nuovo programma di acquisto di covered bond per 40 miliardi di euro, che avrà inizio a partire dal novembre del 2011.
Sul fronte Grecia, nonostante il paese confermi che i negoziati con il Fondo Monetario Internazionale sulla prossima tranche di aiuti si possano dichiarare conclusi, alla Reuters un funzionario della Troika dice:”I negoziati continuano”. Senza nuovi fondi il paese potrebbe finire il contante giĂ dal prossimo mese.
L’azionario dei paesi emergenti è stato duramente colpito dai cali delle scorse settimane, con l’indice MSCI Asia ex-Japan che ha ceduto oltre il 25%, rispetto ai massimi del 2011 raggiunti ad aprile.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans della regione in rialzo dell’1,65%. Nikkei (+0,98% in chiusura), Seul (+2,89%), Sydney (+2,29%), Hong Kong (+2,44%), Singapore (+1,56%). Shanghai riapre lunedì.
Commodities riducono i rialzi iniziali: Wti ($82,63, +0,05%), Brent ($105,49, -0,23%), oro ($1.658,6, +0,33%), argento ($32,20, +0,61%), rame ($3,3015, +1,69%).
Nel valutario, moneta unica stabile sul biglietto verde. Euro contro il dollaro a $1,3426 (-0,01%), contro lo yen giapponese a ÂĄ102,87 (-0,11%), contro il franco svizzero a CHF 1,2362 (-0,06%), contro la sterlina inglese a GBP 0,8695 (-0,02%). Dollaro/yen a ÂĄ76,56 (-0,16%).
Futures sull’indice S&P500 in leggero calo, di 2 punti (-0,17%) a 1.155,5. Praticamente stabili i rendimenti dei Treasury a 10 anni, all’1,988%.
“Sembra che le autoritĂ europee stiano capendo la situazione bancaria in Europa e siano piĂą propensi a ricapitalizzarle”, ha detto a Bloomberg Belinda Allen, analista senior per Colonial First State Global Asset Management a Sydney. “Tuttavia ancora non abbiamo visto niente. Credo sia questo il rischio reale, fino a quando non avremo degli annunci ufficiali”.
“Grazie alla mossa di iniettare capitali nelle banche europee, ci sono segnali di un miglioramento dell’outlook, anche se una risoluzione completa della crisi è ancora lontana”, ha detto al Wall Street Journal Hiroichi Nishi, general manager di SMBC Nikko Securities a Tokyo.