Bangkok – Listini asiatici in calo, con gli ultimi dati in arrivo dalla Cina che danno conferma per l’ennesima volta della gravità della crisi e del suo impatto a livello globale. Euro a $1,2288.
Le importazioni cinesi sono cresciute appena +6,3% lo scorso mese, su base annua, contro attese degli analisti intorno a +12,7%. Rallenta anche la crescita delle esportazioni +11,3, ma il surplus della bilancia commerciale cresce a $31,7 miliardi.
La rilevazione viene interpretata come un chiaro segnale della debolezza della domanda interna e dunque dell’incapacità, anche da parte dei consumatori cinesi, di supportare gli scambi commerciali a livello globale per ridare forza alle economie in difficoltà.
Nella giornata di ieri il dato sull’inflazione, in calo, aveva anticipato la fase di debolezza attraversata dal mercato interno e dalla domanda di beni di consumo, ma aveva allo stesso tempo fornito una scusa in più alla banca centrale cinese per agire con nuovi stimoli monetari a supporto della seconda più grande economia al mondo.
Indice MSCI Asia Pacific in rialzo +2,6% da inizio 2012, rispetto a +7,5% dello Standard & Poor’s 500 e +3,7% dello Stoxx Europe 600.
In giornata in rialzo i titoli asiatici con esposizione verso l’Europa, dopo che il Primo ministro del Lussemburgo, Jean-Claude Juncker, ha parlato di €100 miliardi per le banche spagnole.
Indice Nikkei di Tokyo chiude con -39,15 punti (-0,44%) a 8.857,73.
Asia: indice Dow Jones Asian Titans in calo (-0,60%). Nikkei (-0,44%), Seul (-0,36%), Sydney (-0,52%), Hong Kong (-0,07%), Shanghai (-0,22%), Singapore (+0,59%).
Commodities: Wti ($85,04, -1,10%), Brent ($98,57, -1,74%), oro ($1.586,30, -0,18%), argento ($27,28, -0,60%), rame ($3,4205, -0,16%).
Valutario: Euro contro il dollaro a $1,2288 (-0,20%), contro lo yen giapponese a ¥97,68 (-0,28%), contro il franco svizzero a CHF 1,2009 (+0,03%), contro la sterlina a GBP 0,7918 (-0,18%). Dollaro/yen a ¥79,49 (-0,06%).
Futures sull’indice S&P500 in calo di 4,50 punti (-0,33%) a 1.344,75. Rendimenti dei Treasury a 10 anni all’1,506%.
“Gli ultimi dati e report economici, da varie parti del mondo, non sono stati poi così ottimisti”, ha detto a Bloomberg Norman Chan, capo investimenti a Hong Kong per Calibre Asset Management. “Il sentiment continua ad essere debole e i titoli offrono ottimo valore al momento, per il lungo periodo. Tuttavia, la volatilità al momento può essere eccessiva per investitori meno aggressivi”.