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BORSE: ANCORA OSTACOLI SULLA VIA DELLA RIPRESA

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I gestori sono più pessimisti sul futuro di Wall Street, che comunque continua ad essere preferita alle piazze finanziarie europee. Le valutazioni delle azioni sono più attraenti di quelle obbligazionarie, ma restano le incognite sugli utili e sul ciclo economico.

E’ sostanzialmente stabile la visione dei money manager sui mercati azionari europei nei prossimi sei mesi. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Morningstar tra le principali case di gestione che operano in Italia, le piazze finanziarie del Vecchio continente non subiranno grandi variazioni per circa il 30% degli intervistati, contro il 20% di un mese fa. Raddoppiano, invece, i pessimisti sulla Borsa americana, che passano dall’8,3 al 17,6%. L’Italia continua a ricevere la percentuale di consensi più alta (62,5%), ma le distanze dall’Europa si accorciano, mentre non è chiaro quale sarà il trend del Giappone, dove la percentuale di ottimisti scende sotto il 40% e aumentano i gestori che non si attendono grandi novità nei prossimi mesi.

Ansia da utili e ripresa economica. Le valutazioni dei titoli azionari rispetto a quelli obbligazionari inducono ad aumentare l’esposizione all’equity, ma i gestori, intervistati da Morningstar nella settimana che va dal 1 al 7 aprile, sono convinti che, dopo il conflitto iracheno, i mercati dovranno affrontare altri due problemi: la ripresa economica e la stagione degli utili. La congiuntura americana appare più debole del previsto e in Europa sono state riviste al ribasso le stime di crescita per il 2003. Sul fronte societario, i risultati di bilancio sono contrastanti e negli Stati Uniti si temono sorprese negative dalla contabilità dei fondi pensione.

Sfida aperta tra Usa ed Europa. Nonostante crescano i pessimisti, Wall Street resta la piazza preferita, dal momento che l’America cresce a tassi più sostenuti e il suo sistema produttivo mostra maggior flessibilità rispetto a quello europeo. Sebbene la correlazione tra i mercati azionari delle due sponde dell’oceano sia elevata, il Vecchio continente beneficia in misura minore di stimoli monetari e fiscali. La preferenza per Wall Street non è unanime, in quanto alcuni money manager ritengono più interessanti le valutazioni delle Borse europee, in particolare nel comparto tecnologico e telefonico.

Euro ancora in corsa. Rispetto a marzo, torna a crescere, dal 25% al 48,5%, il numero di gestori convinti che la moneta unica potrà ancora apprezzarsi nei prossimi sei mesi. Diminuisce, invece, la percentuale di money manager che pensano ci sarà un deprezzamento: il mese scorso erano il 33%, mentre nell’ultima rilevazione passano al 12%.

Reddito fisso, meglio stare sul breve. I money manager restano prudenti sul mercato obbligazionario, con preferenza per le scadenze brevi, nella convinzione che il rapporto rischio/rendimento non sia tale da consigliare l’assunzione di esposizioni significative ai tassi di interesse. Più nel dettaglio, il 70,6% degli intervistati è negativo sul mercato americano, analogamente al mese scorso, mentre su quello europeo continuano ad aumentare i pessimisti, che passano dal 41,7% al 47,1%, ma aumentano anche gli ottimisti, che sfiorano il 30%.

Morningstar è leader mondiale nell’analisi e nella valutazione dei fondi d’investimento e negli strumenti analitici di supporto alle istituzioni finanziarie. Il sondaggio integrale è disponibile sul sito Morningstar.it

Hanno partecipato al sondaggio le principali società di diritto italiano ed estero operanti sul territorio, che contano per circa il 74% degli asset gestiti in Italia.