Società

Borse: a New York tira un’aria pesante, il dollaro ne approfitta

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Partenza in pesante ribasso a New York, con i listini che sono penalizzati dal rialzo del dollaro, dalle previsioni deludenti di Cisco e dai timori riguardanti i PIIGS. Intanto va in scena il G-20. Il Dow cede lo 0.74% a quota 11272.69, il Nasdaq l’1.82% in area 2531.90, l’S&P 500 lo 0.86% a 1208.21 punti.

Per il biglietto verde si tratta della quinta seduta consecutiva in progresso, la striscia positiva piu’ lunga degli ultimi mesi. Il biglietto verde e’ in rialzo dello 0.3% contro il basket delle principali valute concorrenti, mentre i guadagni si fanno particolarmente accentuati nei confronti dell’euro, che paga le paure di un aggravarsi della crisi fiscale dei PIIGS.

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Dagli Stati Uniti arrivano cattive notizie in ambito societario, con l’outlook deludente di Cisco Systems che grava sui corsi azionari dei tecnologici. Sui finanziari invece a monte del selloff e’ la paura per un aggravarsi della crisi del debito dei paesi periferici dell’area euro, Irlanda in primis.

Dopo giorni di calma piatta in ambito di trimestrali, una societa’ importante, fondamentale per conoscere lo stato di salute del settore tecnologico, ha deluso. Cisco ha emesso un outlook sui ricavi di molto inferiore alle stime. Cio’ ha messo ulteriore pressione sul mercato, in particolare sul Nasdaq, gia’ giu’ di morale dopo il rincaro dei prezzi a Pechino. L’inflazione ha raggiunto i massimi di 25 mesi in Cina.

L’osservanza del Veterans Day fa si che il calendario macro statunitense sia vuoto e il mercato obbligazionario chiuso. Le pressioni provengono da entrambi i lati dell’Oceano: in Europa si intensificano le paure per la crisi del debito e le borse del Vecchio Continente cedono terreno. Il DAX di Francoforte lascia sul campo lo 0.1%, il CAC francese lo 0.5% e il FTSe londinese lo 0.3%. Fa peggio Milano.

In Italia il premio di rendimento pagato dai Btp decennali rispetto al bund tedesco ha raggiunto i 175 centesimi, sfiorando i massimi dall’introduzione dell’euro segnati a giugno. Sui mercati – raccontano alcuni operatori – sono in netto calo i titoli di Stato dei Paesi a piu’ alto rendimento dell’area euro, mentre di converso gli investitori continuano ad acquistare i titoli di Stato tedeschi. Continuano cosi’ a salire gli ‘spread’ del debito irlandese e portoghese, che viaggiano a livelli mai visti dall’adesione alla moneta unica. Anche la Grecia viaggia con premi di rendimento molto elevati (sopra i
900 punti), mentre la Spagna si mantiene sopra quota 200 punti. Salgono a livelli record anche i Cds.

Non hanno un effetto placebo sul mercato le parole pronunciate dai leader finanziari riuniti a Seul in occasione del summit del G-20, che sara’ incentrato sulla cosiddetta “guerra valutaria” e sulle eventuali misure da adottare per evitare nuove crisi.

Cisco ha riportato ieri una crescita degli utili dell’8%, ma ha offerto una previsione deludente sul fronte del fatturato. Le cifre hanno colto di sorpresa, in negativo, molti analisti e investitori, in particolare alla luce dello status di gigante del settore dei sistemi di rete Internet.

Sugli altri mercati, l’euro perde lo 0.7% circa nei confronti del dollaro, con la moneta unica che paga i timori circa la situazione precaria dell’Irlanda. Nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna dicembre sono in flessione dello 0.15% a quota $87.68 il barile. Il derivato con scadenza dicembre dell’oro segna un +0.01% a $1399.50 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in ribasso dello 0.69% a quota $1.3687.