Nonostante le forti tensioni in Medio Oriente, e le preoccupazioni a Wall Street sulla ripresa effettiva degli utili, su un lato, e sui “conti sporchi” delle aziende, dall’ altro, la volatilita’ sul mercato azionario americano continua a calare.
(Per controllare il livello di volatilita’ sullo S&P100 Vix (VIX – CBOE); per il Nasdaq100 Vxn (VXN – CBOE)).
Il team di analisi quantitativa del Credit Suisse First Boston ha esaminato i livelli di volatilita’ a Wall Street durante e dopo una recessione, e ha scoperto che la volatilita’ e’ sempre calata nei 12 mesi immediatamente successivi a ogni recessione verificatasi in America dal 1957 in poi.
Nonostante cio’ gli analisti del CSFB ritengono che la borsa Usa non stia scivolando verso un prolungato periodo di bassa volatilita’, come quello che si verifico’ a meta’ degli anni ’90.
Intanto, gli spreads sugli strumenti creditizi – che riflettono piu’ alti livelli di indebitamento e leverage e rischi strutturali – e la percentuale di titoli hi-tech dell’ indice S&P 500, sono ambedue molto piu’ alti oggi di quanto non fossero alla meta’ degli anni ’90, durante la fase di stanca della volatilita’.
Inoltre – dicono gli analisti di Credit Suisse First Boston, “stiamo uscendo da questa recessione con un livello eccezionalmente basso dei tassi d’ interesse; tassi che indubbiamente dovranno salire in futuro”.