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BORSA USA: S&P500 PASSA IN ROSSO NEL 2007

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Pressati ancora una volta dai timori legati alla crisi del credito e dal rialzo del greggio a un soffio da quota $100, i listini americani stanno continuando a spingersi al ribasso. Dopo un’ora e mezza dall’avvio il Dow Jones cede l’1.40% a 12830, il Nasdaq arretra del 2% a 1545, l’S&P500 l’1.60% a 1416. La performance dall’inizio dell’anno per quest’ultimo indice e’ passata in rosso (chiusura dicembre 2006 a quota 1418). La volatilita’ e’ ancora molto forte, come ormai accade in tutte le sedute, il che apre opportunita’ ai trader di breve periodo, mentre penalizza le strategie di medio-lungo termine.

Sui mercati continua a pesare il “credit crunch”, che sta mettendo in serie difficolta’ molte istituzioni finanziarie. Dopo i bruschi cali delle maggiori banche d’affari, ieri i colossi governativi dei mutui ipotecari, Freddie Mac (FRE) e Fannie Mae (FNM) hanno registrato cali giornalieri vicini al 30%. Goldman Sachs in mattinata ha tagliato il rating sulla banca d’affari svizzera Credit Suisse (CS) da Neutral a Sell dopo che questa ha anticipato un rallentamento della crescita a livello globale e sollevato seri dubbi sul valore di alcuni suoi business.

Da leggere assolutamente il commento di Alessandro Fugnoli:
SUBPRIME: LA COMPONENTE TALEBANA DEL MERCATO VUOLE SANGUE, PIU’ CHE LA VERITA’

Ad impensierire gli operatori e’ anche l’avvicinamento del greggio alla soglia psicologica dei $100 al barile. Al momento i futures con consegna gennaio segnano un ribasso di 50 centesimi a $97.53 al barile ma nelle ore precedenti si sono spinti fino ad un nuovo record di $99.29. I dati settimanali sulle scorte hanno inoltre evidenziato un calo delle riserve superiore al previsto.

Contrastati gli altri dati macro. In linea con le attese i dati sul mercato del lavoro: la scorsa settimana le nuove richieste di sussidio da parte dei disoccupati sono scese di 11 mila unita’ a quota 330 mila. Superiore alle attese la fiducia dei consumatori, peggio del previsto il Superindice.

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Anche oggi la seduta e’ caratterizzata da un’elevata volatilita’. Sara’ interessante seguire i movimenti e le strategie dei portfolio managers in vista del lungo ponte del Thanksgiving Day. Domani i mercati americani resteranno chiusi, venerdi’ la chiusura sara’ anticipata alle 13:00 locali. Le normali operazioni di trading riprenderanno dunque il prossimo lunedi’.

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro e’ stabile nei confronti del dollaro a quota 1.4832. L’oro avanza di $7.10 a $798.50 all’oncia. In forte rialzo i Titoli di Stato americani, considerati un “rifugio sicuro” in tempi di massima turbolenza sui mercati finanziari come gli attuali. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso a un record minimo sotto la soglia del 4.00% (3.99%).

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