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BORSA USA: MALE ECONOMIA LEHMAN A RISCHIO

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Apertura negativa per la borsa americana (controlla la performance in tempo reale). L’aggiornamento sulle vendite al dettaglio, peggiore delle stime, preoccupa gli operatori sui profitti delle aziende retail, proprio in vista dell’ingresso nell’ultimo trimestre dell’anno, noto per la corsa agli acquisti. C’e’ forte nervosismo nel comparto finanziario, inoltre, per le sorti della banca d’affari Lehman Brothers. Il titolo scende -11% nei primi minuti di contrattazione.

Anche oggi l’attenzione e’ incentrata sul comparto bancario, in seguito al tracollo in borsa di Lehman Brothers che ha sollevato nuovi timori sulla crisi del credito. E’ molto improbabile che la banca resti indipendente, dopo aver perso circa il 75% del proprio valore in meno di una settimana. Il governo potrebbe intervenire nel weekend con un nuovo piano di salvataggio; il Wall Street Journal cita Bank of America come possibile acquirente dell’intero gruppo. Tra i papabili compare anche la britannica Barclay’s. Il titolo segna un ribasso del 15% nei minuti iniziali.

Montano intanto le paure per un’altra banca d’affari, piu’ grande e potente di Lehman, Merrill Lynch (MER), ieri in fore calo (-13%) poiche’ ritenuta anch’essa a rischio fallimento. Washington Mutual (WM) in evidente difficolta’ nalla prima parte della giornata di ieri, e’ riuscita a recuperare terreno sul finale grazie alle rassicurazioni offerte dal management circa lo stato di capitalizzazione, migliore del previsto.

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Notizie contrastate sono emerse dal fronte economico. Nessuna sorpresa dai prezzi alla produzione, migliori delle attese, ma hanno deluso invece i numeri sulle vendite retail, scesi dello 0.3% contro le attese di un aumento nella stessa misura.
Ancora in calendario sono presenti gli aggiornamenti su fiducia dei consumatori e scorte di magazzino.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico ha ripreso a trattare al rialzo il greggio, ieri scivolato sulla soglia psicologica dei $100. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna ottobre segnano un progresso di $1.11 a $101.98 al barile.

Sul valutario, l’euro e’ in ripresa nei confronti del dollaro a 1.4125. Sale l’oro a $756.90 (+$11.40) l’oncia. Poco mossi i Titoli di Stato: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ stabile al 3.63%.

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