Roma – La scorsa settimana, e dopo i sell off che si è abbattuto inizialmente successivamente al terremoto e allo tsunami che hanno devastato il Giappone lo scorso 11 marzo, gli investitori stranieri hanno comprato titoli azionari sul mercato nipponico per un valore complessivo di 891 miliardi di yen ($11 miliardi). Si tratta, secondo i dati forniti dal ministero delle finanze giapponese -riportati da Bloomberg – di un ammontare record dal 2005.
Il motivo principale sembra risiedere nella reazione negativa del mercato reputata eccessiva dagli esperti; proprio i forti ribassi dell’azionario hanno portato però i titoli a scendere a livelli appetibili, spronando gli acquisti. Basti pensare che il sell-off scattato immediatamente dopo il post sisma aveva portato il valore medio delle 1666 azioni quotate sull’indice Topix a 0,91 volte il book value, ovvero al minimo dal 16 marzo del 2009.
“Per stranieri come noi, la ragione per cui abbiamo acquistato titoli giapponesi è riconducibile al fatto che molti investitori hanno reagito in modo eccessivo: il listino insomma era in una condizione di oversold (ipervenduto) – ha spiegato a Bloomberg Alex Au, managing director di Richland Capital Management a Hong Kong, che gestisce asset per un valore di $300 milioni. Ciò non significa però che siamo bullish sul Giappone. Abbiamo semplicemente effettuato un acquisto selettivo ndi azioni che erano state vendute in modo eccessivo e ne abbiamo beneficiato”. Au ha aumentato l’esposizione sui titoli giapponesi al 15% dal 5-10% precedenti la catastrofe.
Da segnalare che gli investitori stranieri rappresentano il 70% del mercato del mercato nipponico e sono stati compratori netti su base settimanale del mercato nipponico dal 29 ottobre scorso fino al 18 marzo. Si è trattato del periodo più lungo dalle 26 settimane conclude il 9 dicembre del 2005.
Dopo che la scorsa settimana l’indice Nikkei 225 ha perso circa il 10% a 9206,75 punti, nella giornata di oggi ha chiuso a 9536,13 punti.
