(WSI) – Prove tecniche di correzione. Nella seduta di martedì vendite improvvise respingono gli indici Usa verso i primi supporti, dove scatta un veloce rimbalzo seguito da nuove vendite sul finale d’ottava. Una settimana all’insegna del “nulla di fatto” per l’azionario americano, si potrebbe dire, visto che gli indici rimangono poco al di sotto dei massimi di periodo, ma che riflette comunque un nervosismo crescente. Prosegue invece l’andamento negativo delle Borse europee, oramai quasi tutte in territorio negativo da inizio anno.
Il Nasdaq Composite ripiega velocemente verso il supporto a 2450, per poi risalire sopra 2500 e ridiscendere sul finale di settimana verso 2450. Ricordiamo che l’area 2500/50 rappresenta l’obiettivo del bear market rally, in cui è opportuno alleggerire l’esposizione, in ottica prudenziale. Il quadro tecnico rimane fragile: un segnale convincente di perdita di spinta si avrebbe, tuttavia, solo su discese sotto 2450, da considerarsi come livello di protezione per le posizioni lunghe ancora aperte. Sotto 2450, infatti, scatterebbero veloci vendite verso 2395 e quindi a testare il forte supporto in area 2325/45. Sotto 2325 (prematuro) l’obiettivo sarebbe poi 2250 e quindi il supporto critico in area 2200/20, la cui tenuta è necessaria per mantenere una buona impostazione per i prossimi mesi.
Scivolone e tentativo di assestamento anche per il Dow Jones Industrial che dai massimi a 11250 scende verso 11000. Il quadro tecnico rimane fragile: la rottura di tale supporto confermerebbe il segnale di debolezza, con primo obiettivo l’area 10700/800, sotto cui si proporrebbe il test dell’area 10400/500: la rottura di quest’ultimo supporto (prematuro) darebbe poi un segnale ribassista anche per le settimane a venire. Gli acquisti riprenderebbero sopra 11250 (prematuro), con obiettivo 11400 ed estensioni verso l’area chiave di resistenza 11750-12000, che dovrebbe comunque arrestare il rialzo per molti mesi a venire.
Veloce discesa anche per l’indice S&P500 che riesce comunque a mantenersi al di sopra del supporto a 1185. Il quadro tecnico rimane fragile: la rottura di 1185 provocherebbe un’accelerazione ribassista verso il forte supporto a 1150. Sotto 1150 (prematuro) si proporrebbe poi il test dell’area 1105/15, con estensioni verso il supporto critico in area 1080/85, la cui tenuta è necessaria per mantenere una buona impostazione per i prossimi mesi. Gli acquisti riprenderebbero solo su chiusure settimanali sopra 1215 (prematuro), con obiettivo 1255/65 ed estensioni verso la resistenza chiave a 1315, che dovrebbe comunque arrestare il rialzo dell’indice per molti mesi a venire.
Sull’indice DJEurostoxx50, la rottura del supporto in area 2850/70 ha determinato un ulteriore peggioramento del quadro tecnico con le quotazioni scivolate fino a un minimo a 2762. Al di sotto di 2760 sono possibili discese a testare il supporto critico in area 2700/20 (al di sotto i minimi dell’8 febbraio a 2618, la cui tenuta è necessaria per mantenere una buona impostazione per i prossimi mesi). Le spinte ribassiste diminuirebbero sopra 2850 ma il tono migliorerebbe solo sopra 2900 (poco probabile) e gli acquisiti riprenderebbero solo sopra 2965/85 (improbabile), con obiettivo i massimi in area 3025/45, sopra cui si avrebbero estensioni verso la resistenza chiave a 3150, che dovrebbe comunque arrestare il rialzo dell’indice per molti mesi.
Dalla metà di aprile la volatilità implicita (cfr. Indice Vix relativo allo S&P500) ha avuto un andamento fortemente erratico tra i minimi dell’anno a ridosso di 15,50-16 e la resistenza a 20. Il recente superamento, con un forte balzo, di quota 20 e lo sbuffo verso 22,75-23,20 confermano i segnali di tensione. Un chiaro peggioramento del quadro tecnico si avrebbe poi al superamento della forte resistenza a 25 (prematuro).
Un rasserenamento si avrebbe solo su veloci ridiscese del Vix sotto 17,50-18,40, seguite da una sua stabilizzazione. Una volatilità in risalita ed instabile, infatti, rappresenta sempre un campanello d’allarme che non può essere ignorato. In una scala crescente di percezione del rischio in 4 diversi colori – verde, giallo, arancione e rosso – potremmo dire che siamo passati da una situazione di serenità, di rischio “verde” (Vix stabile sotto quota 20), ad una situazione di relativo nervosismo, di rischio “giallo” (Vix sopra 20 e molto erratico, ma ancora sotto la resistenza critica a quota 25). Il “termometro del rischio” salirebbe ad arancione solo col superamento di 25 (prematuro).
In tempi incerti, in cui sembrano esserci più rischi che non opportunità (tra cui anche l’euro/dollaro a rischio di forti scivoloni, ad esempio) e comunque sono probabili molti falsi segnali, è opportuno mantenere un basso profilo di rischio. Nei prossimi 1-2 mesi la liquidità tornerà probabilmente ad essere l’asset più interessante in cui parcheggiare il denaro. Molto meglio perdere delle opportunità che non il proprio capitale: in attesa di tempi migliori, ad esempio una bella correzione da sfruttare per rientrare sul mercato azionario.
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