Quando si puo’ parlare di mercato all’insegna dell”orso”?
Sebbene la regola generalmente adottata da Wall Street consideri “orso” un mercato in cui gli indici siano in ribasso del 20% sui livelli massimi dell’anno, ci sono molte altre definizioni che circolano tra gli operatori di borsa e gli investitori.
Il professor Richard Sylla della Stern School of Business della New York University sospetta ad esempio che la regola del 20% sia stata creata per facilita’ di calcolo, ma che non tenga in conto la durata del calo del mercato, elemento considerato essenziale per secoli, prima che la definizione ‘ufficiale’ venisse coniata.
Alcuni investitori, infatti, considerano un mercato ‘orso’ quando i titoli scendono meno del 20% , ma rimangono in calo per lungo tempo – ad esempio 18 mesi.
Ned Davis Research complica invece la definizione indicando un calo del 30% del Dow Jones Industrial Average per 50 giorni o del 13% per 145 giorni.
C’e’ poi chi crede in un mercato orso ‘strisciante’, dove il calo del 20% colpisce un settore dopo un altro, o in un ‘orso’ che aggredisce di soppiatto, quando i titoli sono in ribasso, ma i maggiori indici, dominati da societa’ ad alta capitalizzazione, si mantengono in positivo.
(Vedi anche Mercati azionari: forse e’ orso, forse no, Utili: a rischio i produttori di network, Usa: frenata economica al banco di prova e Borse: toro o orso – origine dei simboli)