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BORSA: PIOGGIA DI VENDITE IN EUROPA E IN AMERICA

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Partenza di seduta in rosso per i listini azionari americani, penalizzati dal persistere dei dubbi sulla situazione fiscale greca e dai deboli dati sull’attivita’ manifatturiera cinese. Il Dow Jones cede l.38% a quota 10998.20, il Nasdaq il 2.26% in area 2442.37, mentre l’S&P 500 l’1.64% a 1182.53 punti.

Wall Street segue la scia dei ribassi visti nelle altre Borse mondiali, con Madrid in Europa che guida i cali (-5%) per le paure che il contagio in area euro dalla Grecia passi ora alla Spagna (leggere PIIGS: QUESTO SALVATAGGIO NON SI DOVEVA FARE)

Il selloff arriva in contemporanea con un netto indebolimento dell’euro che si e’ avvicinato ai minimi di 52 settimane contro il dollaro, sprofondando sotto quota $1.31. Nel frattempo il Dollar Index – misura della performance della valuta americana contro le sei principali concorrenti – e’ in buon rialzo, avvicinandosi ai livelli piu’ alti di un anno.

La giornata no per i listini azionari dall’altra parte dell’oceano e’ iniziata in Asia, dove hanno gravato i dati deboli sull’attivita’ manifatturiera cinese, per poi estendersi in Europa, dove le perdite piu’ pesanti si sono viste nei Paesi a piu’ alto rischio a causa dei livelli di indebitamento, come Grecia (-4.5%), Spagna (-5%) e Portogallo (-2.5%).

Con l’apertura del mercato a stelle e strisce, le perdite delle Borse europee piu’ importanti sono aumentate. Male i petroliferi e i bancari, su cui si fa sentire la paura per la crisi greca. Perdite sopra i due punti percentuali per Parigi, Amsterdam, Francoforte, Bruxelles e Londra. Milano cede il 4.5%. Zurigo “limita” i cali al -1.3%.

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A livello settoriale la lettera si abbatte sulle banche. Bank of America e JP Morgan lasciano sul campo oltre l’1% e Citigroup piu’ del 2%. Sul Nasdaq si fanno sentire i cali del colosso Apple (-1.9%), che paga le notizie secondo cui il Dipartimento di Giustizia e la Federal Trade Commission potrebbero avviare un’indagine antitrust contro l’azienda di Cupertino. Nel mirino ci sarebbe la decisione di bandire gli strumenti di programmazione per iPhone e iPad realizzati da terzi e studiati per la realizzazione di applicazioni su piu’ piattaforme.

Mentre si segnala un incremento del nervosismo, l’attenzione degli investitori e’ ancora una volta rivolta alla stagione delle trimestrali, con ben 78 societa’ che hanno riportato i conti questa mattina e altre 90 che lo faranno dopo il suono della campanella.

Anche se per il momento nessuno scossone e’ arrivato da questo fronte, Mastercard, Merck e Pfizer hanno registrato conti positivi, mentre Archer Daniels, azienda che si occupa di trasportare, commercializzare e conservare materie prime, non ha centrato le stime. Piu’ di due terzi delle societa’ componenti il paniere allargato S&P 500 ha gia’ riportato i risultati trimestrali e questa e’ l’ultima settimana ricca di appuntamenti.

Sul fronte economico, dopo l’apertura verranno pubblicati gli ordini alle fabbriche e le vendite di case con contratti in corso di marzo. Occhio anche all’intervento del presidente Barack Obama sull’economia.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio perdono quota $85. I futures con consegna giugno si muovono in calo dell’1.8% attestandosi a quota $84.63 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3071 (-0.87%). L’oro avanza di $6.90 (+0.8%) in area $1192.20 circa. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.6250% dal 3.7050% di ieri (-8 punti base).