Gli indici americani hanno aperto la seduta in netto calo, nonostante le notizie dell’uccisione del leader di Al Qaeda in Iraq, Al Zarqawi, a causa delle solite preoccupazioni sul rialzo dei tassi d’interesse che potrebbero provocare un rallentamento della crescita economica. Hanno tuttavia recuperato terreno dopo circa 20 minuti di contrattazione. Al momento il Dow Jones e’ in rialzo dello 0.22% a 10954, l’S&P500 e’ invariato a 1256, il Nasdaq arretra dello 0.26% a quota 2146.
La debolezza e’ diffusa a livello globale, per il pericolo che un elevato costo del denaro possa arrecare danno agli utili aziendali e all’economia in generale. La BCE ha alzato al 2.75% i tassi europei, attuando il terzo rialzo in sei mesi. Lo stesso e’ stato fatto in mattinata in Sud Corea e ieri in Turchia. L’indice Nikkei giapponese ha registrato la peggiore performance giornaliera degli ultimi due anni.
In netto calo anche i mercati emergenti: il Morgan Stanley Capital International’s World Index, che traccia i titoli di 23 Paesi, e’ scivolato dell’1.3%. L’indice MSCI Emerging Markets Index, che raggruppa le azioni di altri 25 Paesi e’ arretrato del 3.5%, cancellando i guadagni dell’intero anno.
Le ultime dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Ben Bernake, hanno confermato che l’economia e’ gia’ entrata in una fase di rallentamento, accompagnata, purtroppo, da un’accelerazione delle pressioni inflazionistiche. Il fatto lascia aperte le porte a futuri rialzi dei fed funds che, ricordiamo, al momento sono al 5.00%.
Sul trading giornaliero non sembra produrre effetti positivi neanche la morte del leader di Al Qaeda in Iraq, Al Zarqawi. In diverse circostanze la notizia avrebbe prodotti risvolti migliori sull’azionario poiche’ distende il clima sulla situazione geopolitica e smorza i timori di possibili rialzi del prezzo del greggio.
Intanto nel comparto energetico, i futures con scadenza luglio sul petrolio sono in ribasso di 86 centesimi a quota $69.96 al barile. A supportare le vendite sul comparto sono anche l’incremento delle scorte settimanali e l’offerta di incentivi all’Iran, da parte dell’Unione Europea, per lo stop al programma di arricchimento dell’uranio.
Sul fronte societario, commenti negativi sono stati espressi sui colossi del comparto dei semiconduttori Intel e Advanced Micro. Migliori, invece, i pareri su titoli Internet, come Google, Yahoo! ed eBay, che potrebbero spingersi al rialzo nel prossimo trimestre.
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Sul valutario, l’euro e’ in calo rispetto al dollaro a quota $1.2638. L’oro (futures con scadenza agosto) perde $11.10 a $621.50 all’oncia. In rialzo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 5.014%.