
Nuovo tonfo della borsa cinese, con l’ indice CSI 300 che sintetizza l’ andamento dei titoli di classe A denominati in yuan sceso del 3,9% a 4.519,78 punti, ai livelli più bassi dal 2 agosto dello scorso anno. Ad influenzare negativamente il listino è stata fra l’ altro la conferma da parte della banca centrale che continueranno ad essere impartite disposizioni alle banche per un maggiore accantonamento di riserve. Fra i singoli titoli, China United Telecommunications ha registrato uno scivolone, -10,0% a 10,92 yuan, come conseguenza dei rumors legati ad un possibile collocamento di azioni, peraltro smentito dal gruppo. Male anche i bancari, in particolare Shangai Pudong Development Bank e China Vanke.
Nelle ultime sei settimane l’ indice CSI ha lasciato sul terreno il 21,0%, in quanto il mercato si aspetta anche un rallentamento economico dovuto ad un eventuale scenario recessivo negli States. Il vicegovernatore della banca centrale, Yi Gang, nel corso di un convegno ha ieri ribadito che l’ istituto considera una priorità assoluta il controllo dell’ inflazione, di conseguenza obbligherà le banche ad aumentare le riserve.
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