Milano – Alta tensione sul mercato dei titoli di stato europei – e italiani in particolare – dopo l’esito catastrofico dell’ultima asta di Bot e Ctz che ha spinto il costo del debito pubblico in Italia ai massimi dall’introduzione dell’euro.
Azionario volatile in tutta Europa, con i listini che dopo aver ceduto terreno per gran parte della giornata hanno preso la strada dei rialzi sul finale: dalle sale operative si segnalano acquisti di sostegno da parte della Bce sui titoli italiani e spagnoli. Le borse del continente riescono a interrompere la serie di sedute negative consecutive a sei giornate.
Stamattina l’emissione di 8 miliardi di Bot e Ctz, pienamente collocata ma con rendimenti schizzati su nuovi record dall’introduzione dell’euro, ha riportato alle stelle la tensione sul mercato obbligazionario con un effetto a cascata sull’azionario.
La curva dei rendimenti del debito italiano ha subito l’ennesima inversione della pendenza, con il tasso a cinque anni che ha raggiunto il picco di 7,847%. In chiusura il 10 anni rende il 7,222%, al di sotto del 2 anni (7,482%). I prezzi dei Btp decennali si attestano a 83,525 punti (-1,000). I credit default swap italiani a 5 anni, ovvero i contratti per assicurarsi 5 anni contro un default del debito sovrano, sono saliti a quota 557 punti, molto vicini al record.
La liquidita’ di tutta l’area euro e’ sotto pressione: lo swap a 3 mesi ha toccato il gap di -157,5 punti base rispetto all’Euribor, il differenziale piu’ ampio da ottobre 2008.
Intanto la banca centrale europea affila le armi. Francoforte, che continua a ad acquistare Btp e bonos sul mercato secondario, si prepara a ridurre il costo del denaro, per alcuni analisti di addirittura il 50 punti base. Il membro del consiglio governativo di Francoforte Luc Coene ha detto oggi che un taglio dei tassi guida e’ probabile se il trend attuale proseguira’ per questa strada.
Sul valutario l’euro paga il rientro dei rumor su un nuovo intervento della Banca Nazionale Svizzera per limitare i cali dell’euro. L’intenzione secondo le voci sarebbe quella di porre un nuovo limite al peg sull’euro a 1,25 dal floor precedente di 1,20. Obiettivo: frenare il rafforzamento della moneta elvetica nei confronti dell’euro.
L’indice Ftse Mib che chiude in progresso dello 0,12%, ha subito un duro colpo in concomitanza con la diffusione dei risultati dell’asta. Un’asta shock, il cui esito viene definito dai trader “orribile”. I rendimenti dei bond a sei mesi sono balzati al 6,5%, ovvero al massimo in ben 14 anni e i tassi dei bond a due anni avvicinarsi alla soglia dell’8%, e volare al 7,95%.
E’ allarme rosso. Anche i più inguaribili ottimisti, come il neo governatore di Bankitalia Ignazio Visco, hanno affermato infatti che l’Italia reggerà a rendimenti alti, a meno che non superino l’8%.
Sul mercato secondario, in crescita spread e rendimenti dopo l’asta da pelle d’oca. Lo spread Italia/Germania sui titoli a dieci anni si attesta a 495 punti base dopo aver toccato punte in area 510. Preoccupa poi sul secondario soprattutto il tasso dei BTP a due anni che arriva al record di 7,79%, per poi limare i rialzi. Lo spread a due anni chiude a 702 punti base dopo aver testato quota 733, nuovo massimo storico.
L’inversione della curva dei rendimenti, con i tassi a due e cinque anni più alti di quelli a 10 anni dimostra che a essere sotto pressione sono soprattutto titoli a breve scadenza: fattore che mette in rilievo come i mercati stiano scommettendo su una crisi di liquidità in Italia. I commenti non si fanno attendere, con Bank of America Merrill Lynch che afferma: il possibile risultato di una tensione in crescita sul mercato dei titoli di stato europei è la rottura dell’euro.
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In generale, in Europa, si fa ancora sentire l’effetto dell’ennesimo no della Merkel alla soluzione degli Eurobond, ribadito in occasione del trilaterale Italia-Francia-Germania, svoltosi a Strasburgo. Segni piu’ anche nel resto dell’azionario europeo: Londra +1,15%, Francoforte +1,34% e Parigi +1,42%. L’indice di riferimento del continente, Eurostoxx 50 avanza dell’1,12%.
Sul paniere milanese, a trascinare al rialzo la borsa sono sopratutto Finmeccanica (+4%) e Saipem (+2%). In testa al paniere si vedono anche Impregilo, Stm, Azimut. Si riprendono banche e finanziari, anche se MPS e le Popolari sono tra i titoli peggiori del listino e con Fiat, Prysmian e Tenaris subiscono cali compresi tra il 2,8 e il 4%.
Tornando in ambito valutario, l’euro riduce solo parte delle perdite e chiude a quota $1,3247. La moneta unica sale contro il franco svizzero a CHF 1,2338 (+0,49%), mentre nei confronti dello yen è piatta a JPY 102,95.
Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio virano in territorio positivo e salgono dello 0,73% a $96,87 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono piatte dello 0,05%, a $1.698 l’oncia.
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TITOLI SOTTO I RIFLETTORI:RAPPORTO UNICREDIT
FINMECCANICA (EUR3,006): il CdA è stato convocato per il 1° dicembre alle ore 16:30 con all’ordine del giorno “la revisione delle deleghe e conferimento dei poteri di cui alla delibera del 4 maggio 2011”. Il presidente del gruppo Pierfrancesco Guarguaglini ha dichiarato, per il momento, di non avere intenzione di lasciare il suo incarico. Il governo di Mario Monti si è augurato una “rapida” soluzione della vicenda. 4
INTESA (EUR1,104): il consiglio di gestione ha nominato Enrico Cucchiani Ceo della banca. La scelta di Enrico Cucchiani come nuovo Ceo è avvenuta anche per crescere all’estero; lo ha detto il presidente del CdS Giovanni Bazoli.
MACROECONOMIA: RAPPORTO UNICREDIT
I prezzi import tedeschi sono scesi dello 0,3% su base congiunturale ad ottobre, dopo il +0,6% di settembre, per un tendenziale di +6,8%; i dati resi noti stamattina divergono leggermente dalle attese per un -0,2% su mese e +6,9% su anno.
In Giappone il Cpi di ottobre ha visto un -0,1% su anno in linea con le attese, dopo il +0,2% di settembre. In calo dello 0,1% anche il Cpi al netto di alimenari ed energia dal +0,4% di settembre. Seduta d’asta oggi per l’Italia, la prima dall’insediamento del governo Monti: le previsioni per i titoli a breve indicano rendimenti in netto rialzo rispetto a quelli di un mese fa.
L’incontro di ieri tra Merkel, Sarkozy e Monti a Strasburgo ha mostrato da una parte un deciso plauso franco-tedesco per il piano di riforme presentato dal premier italiano, dall’altra l’assenza delle attese aperture da parte della Germania sullo sviluppo degli euro bond. Oggi Monti incontrerà a Roma sia il commissario europeo per il Mercato interno, Michel Barnier, sia il responsabile Ue degli Affari economici e monetari, Olli Rehn. Lato FX, l’Euro è sceso stamane contro il Dollaro sotto 1,33, con i dealer che non vedono ancora segnali di un’uscita dalla crisi nella zona euro.
Fronte commodities, il Wti Usa è poco mosso sopra USD96 al barile mentre è in calo il Brent londinese sui timori persistenti per la crisi nella zona euro e per le sanzioni richieste dalla Francia all’Iran per le sue esportazioni di petrolio. Bund future positivo stamane a 135,30, mentre il differenziale Btp-Bund scambia a 510 bp.