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Borsa Milano sui minimi, Telecom +9%

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MILANO (WSI) – Borsa Milano si appresta a chiudere sui minimi della seduta, Ftse Mib -1,32% a 16.682 punti. Ultima seduta di agosto: i titoli peggiori di questo mese sono stati Pirelli -11%, Mediaset -7,3%, Fonsai -8,6%, Stm -6,8%, Ansaldo -6,6%. Focus sui dati giunti dal fronte macroeconomico.

Diffuso il tasso di disoccupazione in Italia, che a luglio è rimasto stabile al 12%, a fronte però di un balzo della disoccupazione giovanile al 39,5%. Reso noto anche l’indice dei prezzi alla produzione dei prodotti industriali, che è aumentato a luglio dello 0,1% rispetto al mese precedente e diminuito dello 0,9% su base annua.

Sul fronte europeo, l’Eurostat ha comunicato un calo dell’inflazione in Eurozona all’1,3%, letteralmente crollata su base annua. In Italia è calata all’1,1% ad agosto, al minimo dal dicembre del 2009.

Spread +0,19% a 256,45 con un rendimento del Btp a 10 anni +0,09% al 4,37%.

Tra i titoli giù i bancari; Mps -1,93%, Bper -2,79%, BPM -0,34%, Banco Popolare -2,96%, Intesa SanPaolo -0,33%, Mediobanca -1,30%, Ubi Banca -0,49%, Unicredit -1,56%. Tra altri titoli Azimut -2,86%, Buzzi Unicem -2,67%, Eni -1,42%, Fiat -2,73%, GTech -1,80%, Telecom Italia +9% in rally dopo la decisione di Bernstein di alzare il rating a “outperform”, ma anche per il riacceso interesse sul settore delle tlc dopo la notizia su Vodafone e Verizon.

Gli operatori scommettono che le operazioni di M&A saranno molto utili per il comparto in quanto eventuali fusioni e acquisizioni permetteranno di abbassare i costi. Nelle ultime ore Vodafone ha confermato di essere in trattative con il colosso americano delle tlc, Verizon Communications, per vendere la partecipazione del 45% che detiene nella joint venture nata dalle due società Verizon Wireless. Indiscrezioni di inizio anno avevano riportato la volontà di Verizon di acquistare la quota di Vodafone in Verizon Wireless per un valore di $100 miliardi circa. Gli ultimi rumor affermano invece che Verizon potrebbe dover pagare di più per la partecipazione, circa $130 miliardi.

Azionario globale sempre attento all’evoluzione del caso Siria, dopo il no del Parlamento britannico all’intervento militare – un vero fallimento della linea del premier David Cameron – e la determinazione di Obama di andare comunque avanti da solo, con un intervento militare limitato. Dal canto suo il premier Enrico Letta afferma che l’Italia non agirà senza l’autorizzazione delle Nazioni Unite.

“I titoli azionari saranno molto vulnerabili nel prossimo mese o anche nei prossimi due mesi, causa la presenza di diversi eventi e rischi che potrebbero scatenare il nervosismo degli investitori”, ha detto in una intervista a Cnbc Shane Oliver, responsabile strategia investimenti presso AMP Capital. I fattori market mover saranno il meeting della Fed a settembre – dove potrebbe essere annunciato l’inizio del tapering – le trattative per alzare il tetto sul debito americano, le preoccupazioni sull’Italia e i mercati emergenti”.

Aumenta così l’ansia per il mese di settembre, che tradizionalmente è il mese peggiore per l’azionario e che con questi eventi – da non dimenticare le elezioni in Germania – potrebbe essere ancora più difficile.

Le ultime evoluzioni sulla Siria hanno provocato forti speculazioni al ribasso sul petrolio, attaccato da forti smobilizzi, dopo la recente impennata.

Mercati asiatici contrastati. L’indice di riferimento MSCI Asia Pacific Index ha perso -1% questa settimana, riportando la seconda settimana consecutiva di perdite, scendendo -1,7% nel mese di agosto. Il Nikkei ha scontato il calo dei prezzi del greggio, con i titoli energetici in calo, chiudendo in calo -0,53%; Hong Kong -0,24%, indice australiano S&P/ASX 200 +0,84%, Shanghai -0,33%, Kospi +0,99%.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, euro -0,30% a $1,32, dollaro/yen -0,18% a JPY 98,18; euro/franco svizzero -0,20% a CHF 1,2296. Euro/yen -0,48% a JPY 129,57.

Sui mercati delle commodities, i futures sul petrolio -0,71% a $108,03 al barile, Brent -0,25% a $114,87 dopo aver superato ieri quota $117; oro -1,15% a $1.396,30 l’oncia.

ANALISI MERCATI DI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area Euro, giornata ieri di assestamento per i corsi obbligazionari con lieve allargamento dello spread per Spagna e Portogallo a fronte di andamento opposto per l’Italia, complice anche il buon esito delle aste sul Btp a 5 e 10 anni.

Questa mattina la giornata si sta aprendo con spread in rialzo per i paesi periferici, in modo particolare il Portogallo, dopo che la corte costituzionale ha bocciato una legge approvata dal governo che consentiva il licenziamento di dipendenti pubblici.

Il presidente della corte ha tenuto a precisare che non è illegittima la possibilità di licenziamento in sé, quanto piuttosto la modalità indicata dalla legge dichiarata incostituzionale. Oggi tra gli operatori potrebbe prevalere un atteggiamento di cautela in vista di un ponte lungo negli Usa:(i mercati Usa sono chiusi lunedì) durante il quale si attende l’esito della missione degli ispettori delle nazioni unite in Siria, particolarmente importante dopo che ieri il parlamento inglese ha bocciato la mozione a favore di un attacco.

Sul fronte BCE, il membro Nowotny ha dichiarato che la possibilità di
un taglio dei tassi
rimane ancora in piedi fino a quando saranno ribadite le linee guida in merito al mantenimento dei tassi fermi o su livelli più bassi per un periodo esteso di tempo. Si tratta di dichiarazioni da tenere in considerazione alla luce del fatto che lo stesso Nowotny recentemente aveva affermato che non vi sono più ragioni per un taglio.

Per quanto riguarda i dati macro, l’inflazione di agosto tedesca ha registrato una brusca decelerazione passando all’1,6% dall’1,9% a/a su base armonizzata. Questa mattina sono risultate deludenti le vendite al dettaglio tedesche di luglio, risultando in calo per il secondo mese consecutivo.

Negli Usa la giornata si è chiusa all’insegna della cautela tra gli operatori in vista dell’ultima giornata della settimana che precede il citato ponte lungo in corrispondenza del Labor Day di lunedì prossimo. Queste giornate saranno probabilmente decisive per comprendere le prospettive della crisi in Siria. Inoltre i Treasury hanno beneficiato di acquisti da parte dei gestori a fine mese in corrispondenza del ribilanciamento degli indici obbligazionari. E’ passato pertanto in secondo piano l’esito deludente anche dell’asta sul comparto a sette anni.

Sullo sfondo rimane sempre anche il tema riduzione del piano Fed: JPMorgan ha dichiarato di attendersi una riduzione di 15Mld$ a settembre, seguita da tagli di 20Mld$ negli incontri di dicembre e marzo.

Sul fronte macro è stato rivisto sensibilmente al rialzo il Pil del secondo trimestre, grazie principalmente al miglior apporto delle esportazioni. Buone le indicazioni arrivate dai dati settimanali sulle richieste di sussidi per la disoccupazione.

Valute: euro in deprezzamento verso dollaro sulla scia probabilmente di acquisti successivi ai recenti cali dei listini azionari dell’area. Il flusso di acquisti di dollari si è leggermente amplificato dopo i citati favorevoli dati macro Usa. Una spiegazione di carattere meramente finanziario risiede anche nel differenziale 2 anni Usa-Germania che da inizio anno risulta essere ben correlato con la dinamica del cambio. Nel breve il primo supporto è in area 1,32. Yen in deprezzamento verso dollaro ed in apprezzamento verso euro. L’andamento dicotomico sta a rappresentare come al momento la valuta nipponica attraversi una fase sostanzialmente laterale, con i movimenti dei rispettivi cross dipendenti al momento principalmente da fattori inerenti al dollaro o all’euro. Nel breve i due principali supporti vs euro si collocano a 129,85 e 128,50. Sul fronte macro le politiche implementate da banca centrale e governo stanno producendo effetti, come testimoniato dal rialzo dell’inflazione a luglio, il maggiore dal 2008.

Sul fronte valute emergenti, verso dollaro in apprezzamento la rupia indiana e la lira turca, a fronte di andamento opposto del real. Il primo ministro indiano Singh, in un discorso questa mattina in parlamento, ha dichiarato che per quest’anno l’obiettivo è di riduzione del deficit di partite correnti di 70Mld$, con target pari al 2,5% del Pil nel medio termine. Lo stesso Singh ha ribadito la necessità di ridurre la domanda di oro, una delle principali voci delle importazioni indiane.

INFORMAZIONE DI STAMPA SUI TITOLI DI MPS CAPITAL SERVICES

ENI – L’A.D. della società, Paolo Scaroni, ha incontrato a Caracas il ministro del petrolio venezuelano, Rafael Ramirez, per discutere eventuali progetti in comune nel Paese sudamericano. In particolare il gruppo e Pdvsa hanno concordato la costituzione di una nuova azienda mista per lo sviluppo delle riserve di condensati del giacimento di Perla (uno dei più grandi campi dei gas scoperti negli ultimi anni a livello globale) che ammontano a 170Mln di barili.

EXOR – la società chiude il primo semestre con un utile netto di 1,7Mld€ circa (al netto dell’incremento delle plusvalenze nette realizzate nei primi sei mesi dell’anno per un valore di 1,5Mld€ circa), in crescita rispetto ai 168,3Mln€ dello stesso periodo del 2012. Il patrimonio netto consolidato al 30 giugno si attesta a 6,2Mld€ circa, leggermente in crescita rispetto a quello di fine 2012. Il gruppo prevede un risultato positivo per l’intero esercizio 2013.

FINMECCANICA – Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la controllata del gruppo Agusta Westland avrebbe intenzione di entrare nel mercato brasiliano costruendo uno stabilimento per un linea produttiva.

GENERALI – Dopo il buon risultato semestrale di BSI, rimangono ancora incertezze sull’eventuale vendita dell’istituto bancario da parte della società. Secondo quanto riportato dalla stampa, soltanto Banco Espirito Santo sarebbe interessato ad una possibile acquisizione di BSI.

SALVATORE FERRAGAMO – La società archivia i primi sei mesi con ricavi pari a 625Mln€, in crescita dell’11% rispetto allo stesso periodo di un anno fa. Stesso andamento per l’utile netto, in crescita del 55% a 87Mln€ nel primo semestre 2013. L’indebitamento finanziario netto a fine giugno si attesta a 78Mln€, 20Mln€ circa in più rispetto alla fine dello scorso anno. Il gruppo prevede un’ulteriore crescita sia dei ricavi che dell’utile netto nell’anno in corso.

TELECOM ITALIA – La società controllante Telco ha realizzato una perdita nel bilancio 2013 di quasi 1Mld€, al netto dei 900Mln€ legati alla svalutazione della società. Oltre al problema dell’azionariato, il problema della holding a breve riguarda anche la necessità di rifinanziare il debito bancario, pari a 1Mld€ circa.

TERNA – Bank of America Merrill Lynch abbassa il rating della società da “buy” a “neutral”.

HERMÈS – La società chiude i primi sei mesi dell’anno con ricavi e utile netto in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, rispettivamente a 1,8Mld€ circa (+11%) e 381,7Mln€ (+14%). Il gruppo francese conferma la guidance 2013.

JP MORGAN – Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’inchiesta contro la società sulla presunta corruzione in Cina si estende a tutta l’Asia. La pratica di assumere figli di politici e alti funzionari statali in modo da concludere contratti vantaggiosi in Cina, sarebbe stata adottata anche in altri Paesi asiatici.