Mercati

Borsa Milano si rifa’ sul finale, si interrompe la corsa dell’euro

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Milano – L’impatto negativo sul morale degli investitori della forte contrazione degli ordini di beni durevoli in Usa ha ripercussioni solo nel primo pomeriggio in Europa. A innervosire i mercati e’ stata anche la decisione dell’Irlanda di indire un referendum sul Fiscal Compact, ma sul finale i listini azionari hanno ripreso forza.

Alla vigilia del cruciale appuntamento dell’asta della Bce, a cui parteciperanno anche le grandi banche italiane assetate di liquidità, i mercati riescono a trovare sul finale la spinta per guadagnare terreno. Un sondaggio di Bloomberg ha rivelato che le banche europee potrebbero arrivare a chiedere prestiti a due-tre anni per un valore complessivo di 470 miliardi di euro. Ma si parla di cifre ancora più elevate.

Londra ha registrato un progresso dello 0,15%, Francoforte dello 0,54% e Parigi dello 0,46%. Piu’ debole Piazza Affari che avanza dello 0,23% dopo aver trascorso gran parte del pomeriggio in territorio negativo. L’indice di riferimento del continente Eurostoxx 50 guadagna lo 0,35%. In generale, l’azionario europeo e’ stato sostenuto dal settore auto, sulla scia delle voci secondo cui General Motors punterebbe all’acquisizione di una quota inferiore al 5% in Psa Peugeot-Citroen.

Negli Stati Uniti la domanda di beni durevoli – come lavatrici, frigoriferi e altri elettrodomestici – e’ calata del 4% in gennaio, sorprendendo in negativo le previsioni. Il consensus aveva previsto un ribasso limitato a -1,4%. La rilevazione precedente e’ stata ritoccata al rialzo a +3,2% dal +3% reso noto a dicembre. Tuttavia l’incredibile balzo registrato dall’indice della fiducia dei consumatori, fino a ben 70,8 punti e decisamente superiore rispetto alle stime, ha risollevato il morale degli investitori.

Se ha accusato l’impatto negativo delle notizie sulla maggiore economia al mondo, il Ftse Mib non ha invece reagito in modo particolare all’asta italiana che ha fatto il pieno sotto il profilo della domanda. L’emissione ha avuto per oggetto bond con scadenza a cinque e dieci anni.

L’esito è stato positivo, come avevano previsto gli analisti. Ma è anche vero che qualche esperto già inizia a pronosticare un ritracciamento per i bond italiani – e dunque un contestuale rialzo dei tassi – dopo la recente performance al rialzo.

Andando ad analizzare proprio il mercato dei titoli di stato, lo spread tra Italia e Germania a dieci anni ha ridotto le perdite di metà mattinata, quando aveva ceduto oltre il 2%, e segna un calo dell’1,4% a 354 punti base, a fronte di rendimenti decennali in flessione di oltre l’1% al 5,35%.

Tra le altre notizie europee, la decisione di Standard & Poor’s di tagliare il rating della Grecia a SD, default parziale. Come effetto del downgrade, la Bce ha stabilito che non accetterà più i bond greci come garanzia.

Sullo sfondo, Piazza Affari deve fare ancora i conti con l’abolizione del divieto di vendite allo scoperto, ufficialmente scaduto nella giornata di venerdì. Il ritorno dello short selling ha reso ieri la borsa di Milano la peggiore in Europa.

Intanto, tra i titoli che spiccano oggi sul Ftse Mib, i bancari, tra cui non mancano i segno meno: MPS riduce i guadagni a +1,15%. A favorire i titoli le indiscrezioni stampa secondo cui la Fondazione avrebbe chiesto lo sblocco del pacchetto in suo possesso.

All’interno del settore, Banco Popolare fa -0,59%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -0,08%, Intesa SanPaolo -0,20%, Mediobanca +0,69%, Ubi Banca -0,12% e Unicredit +0,63%. Aumentano inoltre i cali di Telecom Italia: -1,23% dopo i forti rialzi delle ultime sedute, Tenaris -0,82%, Mediaset +1,63%, Finmeccanica -0,67%.

Sul fronte valutario, l’euro sale sul dollaro +0,16%, a $1,3417. La moneta unica avanza contro lo yen +0,13% a JPY 108,12, mentre il rapporto dollaro/yen è invariato a 80,59.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono praticamente piatti a quota $108,56 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scambiano a $1.785,70 l’oncia (+0,61%). Quanto ai Treasury, i rendimenti a 10 anni scambiano in flessione al 1,901%.

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RAPPORTO UNICREDIT: PIAZZA AFFARI

Focus su Saras, che questa mattina prima dell’avvio delle contrattazioni hacomunicato i conti del 4Q11, archiviato con un utile netto adjusted di EUR10,3 mln rispetto ad una perdita di EUR3,5 mln di un anno prima. I ricavi, si legge in un comunicato della società di raffinazione che riferisce dei risultati preconsuntivi, sono saliti del 17% a EUR2,94 mld e l’Ebitda comparable è sceso del 31% a EUR55,6 mln. Nell’intero 2011 i ricavi sono aumentati del 28% a EUR11,037 mld e l’Ebitda comparable è salito del 79% a EUR266,5 mln. L’anno si è chiuso con una perdita netta adjusted di EUR18,5 mln, in miglioramento rispetto al rosso di EUR43,9 mln del 2010. Il titolo ha aperto con un balzo di oltre il 7%.

Banca Etruria (EUR1,355) : ha chiuso il 2011 con un utile netto di EUR28
mln, in netta crescita rispetto ai EUR6,5 mln del 2010, grazie anche a benefici fiscali per EUR13,4 mln, e con un utile dell’operatività corrente al lordo delle imposte a EUR38,2 mln (da EUR24,3 mln). Sarà proposto un dividendo di 3,75 centesimi per azione. Il piano industriale 2012-2014 prevede un obiettivo di utile lordo a fine periodo di EUR69,6 mln e un utile netto di EUR33,5 mln. Nel 2014 il gruppo punta a un Core Tier 1 gestionale del 9,50% e al mantenimento di valori di Cost/Income vicini al 60%. Il titolo ha aperto stamane in rialzo del 4% stamane a Piazza Affari.

Enel (EUR3,022): ha siglato con GE Italia un accordo di partnership strategica fino al 2014 per lo sviluppo di progetti di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni di anidride carbonica sul territorio nazionale.

RAPPORTO UNICREDIT: QUADRO GENERALE IN EUROPA

Avvio positivo per le borse europee, in un contesto in cui l’attesa per l’iniezione di liquidità nel sistema, che avverrà con l’asta p/t a tre anni della Bce di domani, pone in secondo piano i timori legati all’impatto della corsa dei prezzi del greggio. Attenzione degli operatori ancora rivolta sulla Grecia dopo che ieri sera è arrivato il via libera del parlamento tedesco al secondo piano di salvataggio per il Paese, per quanto in seno alla coalizione di maggioranza cresca il numero dei ‘ribelli’ che hanno privato Angela Merkel del pieno apppoggio da parte del centro-destra.

Sempre ieri sera S&P’s ha tagliato il rating di lungo termine della Grecia a “SD” (selective default). S&P’s ha inoltre annunciato di aver rivisto l’outlook del Fondo salva-Stati Efsf(European financial stability facility) da ‘Developing’ a ‘Negativo’. Confermato invece il giudizio di lungo ‘AA+’ e quello di breve ‘A-1+’.

HSBC(GBp553,50): ha perso terreno ieri dopo aver archiviato il 2011 con
un utile in crescita del 15% a USD21,9 mld, mancando di poco le stime degli analisti di USD22,2 mld. Si tratta comunque del maggiore risultato tra le banche occidentali grazie alla sua forza in Asia e in altri mercati emergenti. Gli utili dell’investment bank sono scesi del 24% sul 2010 a USD7,0 mld per effetto della crisi del debito della Zona Euro che ha rallentato l’attività sui mercati dei capitali nella seconda parte del 2011.

Volkswagen (EUR125,30) : secondo indiscrezioni riportate da Bloomberg News, il maggior produttore di auto del Vecchio continente sarebbe vicina all’acquisizione del 50,1% non detenuto in Porsche. Uno dei maggiori ostacoli sarebbe rappresentato dal via libera delle autorità fiscali tedesche. L’accordo potrebbe essere annunciato entro due settimane.