
Milano – Il trend dei mercati di nuovo nelle mani della Grecia. Dopo le forti perdite di ieri, che hanno visto il Ftse Mib scivolare più del 3%, la borsa di Milano, le piazze finanziarie europee e il mondo intero seguono con attenzione l’evoluzione della situazione nel paese ellenico, che minaccia il default disordinato.
Con uno scatto sul finale l’indice FTSE Mib fa registrare un progresso del’1,12%. Londra guadagna lo 0,44%, Francoforte lo 0,57% e Parigi lo 0,89%. L’indice di riferimento Eurostoxx 50 fa +0,77%.
A scontare l’incertezza sul destino di Atene è in particolare l’euro che è arrivato durante la seduta a bucare quota $1,31. Nel finale, il rapporto euro/dollaro è piatto con +0,02%, a $1,3117. La moneta unica è ingessata anche sullo yen, -0,01%, a JPY 106,05, mentre il rapporto dollaro/yen è anch’esso invariato con -0,02%, a JPY 80,85.
Più precisamente, Atene avverte di essere pronta a imporre anche ai creditori privati contrari le condizioni dell’accordo sul debt swap, ovvero sullo scambio dei titoli obbligazionari: uno scenario questo, che secondo le agenzie di rating corrisponderebbe per l’appunto a un fallimento disordinato, e i cui effetti sull’Europa intera sarebbero a dir poco immensi.
La buona notizia è che si allenta ulteriormente nel finale la tensione sul mercato dei titoli di stato, con lo spread Btp-Bund che, dopo essere arrivato al massimo intraday a quota 333 punti base, punta con decisione verso il basso, scendendo -2,71% a quota 318,18. Anche i rendimenti sui BTP decennali ampliano i ribassi, -2% al 4,96%, ma rimangono vicini alla soglia psicologica del 5%, anche se ritracciano notevolmente dal record intraday della seduta testato in mattinata al 5,13%.
L’indice europeo di riferimento Stoxx 600 (ticker SXXP), recupera dalla flessione più forte accusata dallo scorso novembre (ieri ha ceduto -2,7%).
Resistono i titoli bancari, con alcuni che si confermano i migliori dell’indice. In particolare Banco Popolare vola +6% circa, dopo essere stato sospeso per eccesso di rialzo con un guadagno teorico +8%; bene – anche se ritracciano dai massimi – MPS +2,42%, BPM +3,23%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna +1,65%, Unicredit +1,55%, Ubi Banca +0,71%, Intesa SanPaolo +1,54%. Ferragamo più che dimezza i guadagni e ora fa +1,28%. Tra i titoli peggiori, Atlantia -2,44%, Autogrill -3,27% e Finmeccanica -3,56%.
Sullo sfondo, i timori sempre più concreti di una fase di correzione dell’azionario dopo il rally dei primi due mesi dell’anno; nella sessione di ieri, il Dow Jones ha accusato un calo a tre cifre per la prima volta nel 2012 e lo S&P ha segnato per l’appunto la perdita più consistente sempre dagli inizio dell’anno.
Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures a aprile, azzerano i guadagni e guadagnano +0,20% a quota $104,91 al barile, mentre le quotazioni dell’oro scambiano a $1.678 l’oncia (+0,35%).