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Borsa Milano: sbalzi paurosi, volatilita’ alle stelle

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Si rafforza rispetto all’avvio la borsa milanese, assieme alle sorelle europee, grazie anche al recupero messo in atto dai futures sugli indici a stelle e strisce, che al momento risultano timidamente positivi. I mercati finanziari sembrano reagire con le ricoperture alle ampie vendite di venerdì scorso.

Facendo un’analisi intermarket possiamo notare che lo spauracchio della Grecia e degli altri paesi membri dell’Unione Europea non è ancora passato, poichè azionario ed obbligazionario sono in lieve ripresa ma l’euro continua ad indebolirsi e l’oro a rincarare, sintomo che si preferiscono investimenti sicuri a maggiori guadagni. A tenere a freno la moneta di eurolandia sono i dubbi relativi all’adeguatezza del piano di salvataggio UE-Fmi e i timori che le nazioni non riescano a rispettare i piani di austerity annunciati. Risale la china anche il prezzo del greggio, con il Wti verso i 72 dollari al barile dopo un minimo sotto i 70.

Scarna l’agenda a livello macroeconomico, con in lista in USA i dati sull’Empire State Index e quello sui flussi di capitali da e verso gli Stati Uniti. A metà seduta l’indice FTSE All Share avanza dell’1,30% mentre l’indice FTSE MIB registra una plusvalenza dell’1,43%. Il Future sul Fib scadenza giugno si porta 19.645 punti. Il Banco Popolare si conferma in testa al paniere Ftse Mib, con un balzo di circa otto punti percentuali.

A galvanizzare le azioni dell’istituto di credito sarebbero i conti trimestrali diffusi venerdì scorso, che hanno visto un utile netto consolidato di 77 milioni di euro rispetto ai 219 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli analisti della banca d’affari svizzera Credit Suisse, inoltre, hanno migliorato la raccomandazione sul titolo Banco Popolare a outperform dal precedente underperform mentre hanno tagliato il giudizio di Ubi Banca a underperform dal precedente neutral. In bella mostra anche Intesa Sanpaolo, che ha perfezionato l’attesa cessione di Banca Depositaria. Il comparto bancario assieme a quello assicurativo risulta al centro degli acquisti viste le recenti perdite. S’infiammano gli oil, grazie al recupero del prezzo del greggio. Bene soprattutto Saipem e Tenaris, con una risalita di oltre il 2%. Resta indietro Eni, con una plusvalenza dell’1,21%. Su di giri Finmeccanica, Autogrill e Stm. Rimbalza Parmalat. Le azioni del gruppo alimentare di Collecchio stanno guadagnando oltre un punto percentuale dopo aver diffuso i conti trimestrali nella giornata di venerdì, evidenziato una contrazione dell’utile netto a 48,5 milioni dai 176,3 milioni di un anno fa. Confermati gli obiettivi per il 2010. Non si placano invece le vendite su Geox, già fortemente depressa la vigilia in scia alla diffusione dei conti trimestrali giudicati deludenti dagli analisti. Nel frattempo la banca d’affari tedesca Deutsche Bank ha tagliato il giudizio sul titolo a hold da buy e le stime di vendite ed utile per il 2010. Il target price passa a 4,90 da 5,60 euro. Il peggio è alle spalle, spiega il broker, ma il recupero è lento mentre persiste il rischio di un cambiamento nello scenario economico. Sbanda la Fiat che ad aprile in Europa ha immatricolato 87.630 auto (-27,3% a/a), facendo peggio del mercato di appartenenza che ha evidenziato una flessione di oltre il 7%. Sull’intero listino pesante Eutelia, con un decremento di oltre il 6%.

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Mercato azionario nervoso e incerto nella prima parte della mattinata, con gli indici che dopo alcune inversioni di tendenza si trovano vicini alla parita’. Il Ftse Mib dopo aver iniziato in calo dello 0,5% e’ risalito al +1,1% per poi tornare nuovamente in negativo; ora e’ sul +0,04%, a 19.788 punti, l’All Share a -0,06%. Sprint di Banco Popolare, bene Finmeccanica, debole Fiat.

Dopo una partenza incerta, seguita da una mezzora in zona positiva, poi si e’ verificata una nuova inversione di rotta per Piazza Affari, che e’ tornata a puntare con decisione verso il basso. Alle 10 circa ora italiana il Ftse Mib cedeva lo 0,85% a quota 19.613,4395 punti.

Ondate di acquisti e successivi massicci ordini sell si sono accavallate in pochi minuti. Gli operatori sembrano in preda al nervosismo, soprattutto per l’euro ai minimi di 4 anni. Alcuni broker di Milano parlano di chiari messaggi SOS all’interno del sistema bancario per sostenere i prezzi di borsa, ma resta la consapevolezza che lo scenario macro/debiti e’ assolutamente pesante e non e’ destinato a migliorare. Dopo una breve passata in positivo, l’Ftse Mib e’ arretrato fino a -0,85%, che e’ al momento il minimo intraday, per poi recuperare tutta la perdita e passare di nuovo al rialzo, fino a risalire a +1.6%, quindi con uno sblzo totale di circa 2,5 punti percentuali.

Sul listino, e’ volato in apertura il titolo del Banco Popolare che guadagna il 5,78%, in scia ai conti di primo trimestre. Bene anche Finmeccanica (+2,27%) e Unipol (+1,71%).

L’inizio di settimana non è invece troppo felice per il titolo Fiat, che arretra dell’1,39% dopo la diffusione dei dati sulle immatricolazioni di auto in Europa dell’Acea.

Il gruppo del Lingotto ha fatto peggio del mercato di riferimento registrando ad aprile un calo delle immatricolazioni del 27,3% annuo rispetto al -7,4% europeo.

La quota di mercato è scesa al 7,7% dal 9,8% dell’anno precedente. Nel frattempo restano i dubbi sullo stabilimento di Pomigliano d’Arco, con società e sindacati su posizioni diverse.

Le vendite continuano ad accanirsi su Geox, che cede l’1,25% dopo la debacle di oltre il 10% registrata venerdì scorso. Ad appesantire la società oggi il downgrade degli analisti di Deutsche Bank.

Rimbalza infine Parmalat (+1,16%), dopo le perdite della scorsa seduta ed i conti che hanno visto una riduzione dell’utile.