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Borsa Milano risale sui massimi, euro a quota $1,34

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Milano – Le borse europee archiviano la giornata di contrattazioni in rialzo, dopo la decisione della Bce di lasciare i tassi invariati. In realtà l’annuncio era prevedibile, e gli analisti erano concordi nell’affermare che i tassi sarebbero rimasti fermi all’1,5%.

Nella sua ultima conferenza stampa nelle vesti di timoniere dell’istituto di Francoforte, Jean-Claude Trichet ha comunque annunciato un programma di acquisto di covered bond per 40 miliardi di euro.

Dopo aver ridotto i guadagni nel post-Trichet, i listini sono tornati a segnare solidi rialzi sul finale. Il Ftse Mib, in particolare, chiude a +3,55%. Anche Francoforte ritrova la spinta con +2,73%, Parigi +3,02% e Londra +3,06%.

A mantenere il trend positivo è l’annuncio di ieri della cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha detto che la Germania è pronta alla ricapitalizzazione delle banche, affermando contestualmente che il trattato dell’Ue può essere modificato.

Passando a Piazza Affari, dopo la decisione di tagliare il rating sul debito italiano, Moody’s ha colpito anche le due più grandi banche del paese, Unicredit e Intesa SanPaolo, molte altre società quotate sui listini e gli enti locali.

Ma Unicredit sale con +2,39%, Intesa SanPaolo accelera con +3,08%. Gli altri titoli colpiti dal downgrade riportano performance positive: Finmeccanica +4,17%, Enel +2% e Terna +1,9%; anche Eni, prima debole, balza ora più dell’1%. Sotto i riflettori, tra gli altri titoli. Fiat +2,58%; ancora meglio Exor +5,73%, Pirelli +4,37%, Prysmian +5,17% e Tenaris +5,58%. Forti buy anche su Mediolanum +4,76%, Mediaset +4,77%, Buzzi Unicem +4%, Atlantia +4,82%.

Non si può non menzionare la scomparsa di Steve Jobs, il fondatore e il leader visionario della Apple. Jobs è stato a tutti gli effetti uomo simbolo della società di Silicon Valley, leader che ha portato la Apple a superare Exxon, come il titolo di maggior valore al mondo. Nelle contrattazioni elettroniche di Francoforte, il titolo è arrivato a perdere più del 2% dopo la notizia del decesso di Jobs.

Sul fronte valutario, l’euro sale dello 0,41% e supera quota $1,34, a $1,3403. La moneta unica guadagna ora anche sullo yen a 102,74 (+0,11%) e sale contro il franco svizzero (+0,12%), a CHF1,2343.

Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio guadagnano lo 0,69%, a $80,23 al barile, mentre le quotazioni dell’oro avanzano dello 0,17% a $1.644,40.

RAPPORTO UNICREDIT: PIAZZA AFFARI, TITOLI SOTTO I RIFLETTORI

ENI (EUR13,70): il gruppo petrolifero teme che il suo più importante sito petrolifero in Libia, conosciuto come Elephant, possa essere stato distrutto, il che andrebbe ad allontanare la speranza di un rapido ripristino dell’offerta libica sui mercati globali. Kulibayev, a capo del fondo sovrano kazako Samruk-Kazyna, ha detto che il Kazakistan può pagare fra USD700-1.100 mld per rilevare una quota pari al 10% del promettente giacimento di gas del Karachaganak, del quale il gruppo italiano detiene il 32,5%, capofila di un consorzio internazionale.

INTESA SANPAOLO (EUR1,946): Andrea Beltratti, presidente del consiglio di gestione, ha detto che l’istituto ha una posizione di liquidità e livelli di funding che le consentono di superare l’attuale momento difficile e di guardare al futuro con serenità.

TELECOM ITALIA (EUR0,8435): il presidente Bernabè ha dichiarato che la società non ha bisogno di un aumento di capitale e che ha le risorse per far fronte al costo delle frequenze. Bernabè aggiunge di non avere “ambizioni di prendere iniziative” sulla rivale Tre, nonostante ritenga che in Italia non ci sia spazio per un quarto operatore delle tlc.

RAPPORTO UNICREDIT: TRICHET, COSA ANTICIPANO GLI ANALISTI

Ferve intanto in Europa il dibattito sulla necessità di ricapitalizzazione del sistema bancario, dopo che la Commissione ha riconosciuto ieri che lo stato di salute degli istituti di credito Ue è peggiorato rispetto alla fotografia scattata a luglio dagli ‘stress test’ e che il FMI ha ribadito l’indicazione che al sistema bancario europeo servano fino a EUR200 mld. Si è espressa esplicitamente Angela Merkel, dicendo che Berlino è pronta a ricapitalizzare gli istituti di credito che ne abbiano bisogno. L’associazione delle banche tedesche BDB ha tuttavia dichiarato che le stesse non hanno attualmente nessun serio problema di patrimonializzazione.