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Borsa Milano in rialzo, corrono Fiat e Telecom

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MILANO (WSI) – Borsa Milano inverte nuovamente la rotta sul finale, con il listino Ftse Mib che torna in territorio positivo e chiude a +0,38% sopra l’area 19.200, in una seduta di scadenze tecniche.

Banche protagoniste nel bene e nel male dopo la notizia del regalo del Governo Letta al settore. La prova dei titoli del settore è altalenante. “Veniamo da due settimane di rialzi, oggi prevale la fase di consolidamento ed è anche venerdì”, sintetizza a Reuters un trader.

Dopo gli iniziali rialzi, alcuni bancari riducono il passo e i guadagni, ma Piazza Affari ¡´sostenuta dalle prove di alcuni energetici e industriali come Eni, Telecom, Atlanta, Fiat e Autogrill. D’altronde, gli istituti di credito sono quelli che hanno guadagnato di più nel corso delle ultime settimane. Alcuni nomi rimangono però ancora solidi come le Popolari e Ubi Banca. Le peggiori sono MPS (circa -3%) e Mediolanum.

Nuovo passo in avanti di Telecom (circa +2% in area 0,75 euro) all’indomani del voto in Senato sulle soglie d’Opa e dopo che Marco Fossati, azionista col 5%, ha sparigliato le carte chiedendo di convocare l’assemblea per rinnovare il Cda. Sullo sfondo resta l’ipotesi di una cessione o di una spezzatino di Tim Brasil. Da parte sua Fiat sale dell’1,6% a 6,06 euro. “Il titolo rimbalza a seguito della tenuta di area 6 euro”, osserva un trader.

Spread Btp-Bund a 10 anni piato a 227,27. punti base, a fronte di un rendimento decennale che torna a salire anch’esso, con -0,29% al 4%.

Sullo sfondo attenzione sul dato relativo al Pil della Cina, che nel terzo trimestre è cresciuto +7,8%, al ritmo più veloce di quest’anno, contro il +7,5% del trimestre precedente.

Dollaro osservato speciale, con l’indice di riferimento Dollar Index che oscilla al minimo degli ultimi otto mesi e che secondo alcuni esperti del mercato valutario potrebbe segnare nuovi ribassi.

“Crediamo che il dollaro sia destinato a scendere ancora. La questione del tetto sul debito ha rimandato ogni possibile tapering da parte della Fed”, ha commentato Michael Woolfolk, managing director e strategist senior del mercato valutario presso BNY Mellon – Alcuni ritengono che a questo punto il tapering – ovvero la riduzione degli acquisti di Treasuries e di titoli legati ai mutui per un valore di $85 miliardi al mese, al fine di iniettare liquidità sui mercati finanziari – non avverrà prima della fine del 2014, e addirittura prima dell’inizio del 2015″.

Tutto questo indica che l’euro potrebbe essere destinato a rafforzarsi, e al momento le resistenze tecniche parlano infatti di valori superiori a $1,37: non proprio confortanti, se si considera la debolezza dell’economia europea e l’impatto che un cambio a tali livelli avrebbe sulle esportazioni.

ALTRI MERCATI – In ambito valutario, l’euro -0,04% a $1,3669, dollaro/yen -0,12% a JPY 97,77. Euro/franco svizzero +0,08% a CHF 1,2342, euro/yen -0,16% a JPY 133,63.

Riguardo alle materie prime, i commodities, i futures sul petrolio +0,97% a $101,65 al barile, mentre le quotazioni dell’oro -0,43% a 1.317 l’oncia.

ANALISI MERCATI MPS CAPITAL SERVICES

Tassi & Congiuntura: in area Euro tasso decennale tedesco in calo parallelamente al T-note Usa della medesima scadenza. La percezione di un accordo solo temporaneo dal lato Usa tende a mantenere sotto pressione ribassista i tassi statunitensi, comportando un analogo andamento anche per quelli tedeschi. In lieve calo anche i tassi nell’area periferica con lo spread Italia-Germania sul comparto decennale stazionario intorno a quota 230pb.

Sul fronte politico tedesco, diventa sempre più concreta l’ipotesi di una grande coalizione: dopo che il presidente dell’Spd, Sigmar Gabriel, ha annunciato che la leadership del partito raccomanderà ai suoi membri nel fine settimana di avviare colloqui formali sulla formazione di una coalizione con la Cdu di Merkel. Secondo quanto riportato da Die Welt, oltre al contenuto del programma di governo, uno dei temi al centro del negoziato è anche l’assegnazione dei ministeri, tra cui in particolare il ministero delle finanze per il quale il partito SPD rivendicherebbe un proprio esponente al posto di Schaeuble.

Sul fronte emissioni, il MEF ha annunciato che la prossima emissione del Btp Italia di durata quadriennale ed indicizzato all’inflazione italiana, si terrà dal 5 all’8 novembre, salvo chiusura anticipata. Negli Usa, il recente accordo sul debito e shutdown insieme alla contestuale percezione di temporaneità dell’accordo stesso, stanno conducendo rispettivamente da un lato ad una normalizzazione dei tassi sui T-bill e dall’altro alla continuazione del calo del tasso sul T-note decennale, arrivato al minimo da due mesi.

Il potenziale impatto sulla crescita dello shutdown insieme all’assenza di diversi dati macro tendono ad alimentare l’aspettativa di rinvio del tapering, supportando anche per tale via i Treasury.

Nel frattempo, l’ufficio competente ha annunciato che i dati sul mercato del lavoro di settembre saranno resi noti il prossimo martedì, mentre quelli di ottobre subiranno lo slittamento di una settimana, passando dall’1 all’8 novembre. Sul fronte Fed Evans, in passato sostenitore del Qe, ha dichiarato che l’assenza di dati macro rende possibile un differimento del tapering. Di parere opposto invece l’altro membro votante George.

Valute: dollaro in generale deprezzamento. Gli operatori tendono a sottolineare la temporaneità del recente accordo sul tema debito Usa, che a sua volta alimenta l’attesa di spostamento dell’inizio del tapering nel corso del primo trimestre 2014.

Il dollaro si sta deprezzando verso euro malgrado la sostanziale stazionarietà dei differenziali dei tassi forward ad 1 anno tra un anno, un indicatore che negli scorsi mesi aveva evidenziato una buona correlazione con l’andamento del cambio. La prima resistenza si colloca in prossimità del record del 2013 pari a 1,3715.

La forza dell’euro verso dollaro Usa si riflette anche nei confronti delle valute emergenti; negli ultimi 2 giorni l’euro si è apprezzato verso quasi tutte, in particolare verso il peso argentino ed il real brasiliano. Tra le valute più forti della giornata figura la sterlina che si è apprezzata verso quasi tutte le principali valute mondiali dopo che le vendite al dettaglio di settembre sono salite oltre le attese. Verso euro il supporto si colloca a 0,8420 oggi, la resistenza a 0,8520.

Andamento misto per lo yen che ieri si è apprezzato verso dollaro e leggermente deprezzato verso euro. Questa mattina prosegue il lieve deprezzamento con il cambio euro/yen comunque ancora ben al di sotto della resistenza 135 testata a settembre. Nuovo record da 20 anni per lo yuan verso dollaro favorito dall’accelerazione del PIL cinese nel terzo trimestre (7,8% a/a dal 7,5% precedente). I dati di settembre hanno però evidenziato un rallentamento della produzione industriale in linea con le attese, mentre le vendite al dettaglio sono leggermente rallentate in modo inatteso.

Commodity: giornata negativa per il settore energetico e quello dei metalli non ferrosi nonostante l’andamento del dollaro. Gli energetici sono stati penalizzati dal ribasso del petrolio dopo l’aumento delle scorte Usa segnalato dall’American Petroleum Institute (la pubblicazione del Dipartimento dell’Energia questa settimana è stata rinviata a lunedì prossimo causa shutdown). Il deprezzamento del dollaro Usa, il declassamento del rating Usa da parte dell’agenzia cinese Dagong e l’aspettativa di differimento della partenza del tapering hanno invece favorito i metalli preziosi con l’oro salito oltre i 1300$/oncia. Andamento misto tra gli agricoli, con il cacao che si è messo in evidenza portandosi ai massimi da oltre 2 anni grazie all’aumento della domanda in Asia. Segnaliamo oggi l’inizio delle contrattazioni del primo future cinese sul metallo ferroso con consegna fisica in Cina presso il Dalian Commodity Exchange.

Azionario: seduta di ieri incerta sui listini azionari europei con gli operatori che hanno preferito prendere profitto dopo i forti rialzi che hanno interessato la prima parte della settimana. Una volta archiviato il problema del tetto sul debito Usa, gli operatori torneranno a focalizzarsi sui dati macro e sul flusso di trimestrali che la prossima settimana diventerà più corposo in Europa. Nella seduta di ieri quasi tutti i principali indici hanno chiuso in negativo anche se in recupero dai minimi di seduta; in controtendenza si è mosso ancora una volta l’indice Ibex insieme allo SMI svizzero che ha beneficiato del rialzo di oltre il 3% di Nestlè dopo i conti trimestrali. Il balzo della multinazionale alimentare ha spinto il comparto dei beni consumo a risultare il migliore in Europa, seguito dalle telecomunicazioni; in calo invece tutti gli altri comparti ed in particolare quelli industriale e tecnologico.

In Italia, l’indice Ftsemib ha chiuso in calo di circa lo 0,5% penalizzato da prese di profitto che hanno interessato sia il comparto bancario/assicurativo sia i due principali titoli del listino (Enel ed Eni), entrambi in calo di circa l’1%. In rialzo invece i titoli del lusso.

In mattina apertura positiva per i listini azionari europei. Negli Usa, seduta dei record per i listini azionari con gli indici S&P 500 e Russell 2000 che hanno registrato nuovi massimi storici mentre il Nasdaq 100 ritorna sui livelli del novembre 2000.

La risoluzione temporanea dell’impasse politica sui temi fiscali ha riportato un certo ottimismo tra gli operatori anche se i movimenti degli ultimi giorni potrebbero essere influenzati in parte dalla scadenza tecnica delle opzioni su azioni ed indici prevista per oggi. Il forte rialzo si è riflesso inoltre in un marcato ridimensionamento della volatilità che, in poco più di un settimana, è scesa dal 21% al 13% circa.

A livello settoriale tutti i comparti, ad eccezione di quello tecnologico, hanno chiuso in rialzo con telecomunicazioni ed utility in testa. Nel frattempo prosegue il flusso di trimestrali con un andamento piuttosto misto. Dopo la delusione di IBM, ieri a mercati chiusi Google ha battuto le attese degli analisti portando il titolo in rialzo di circa l’8% nella sessione after-hour.

Sul fronte emergente, terza seduta positiva consecutiva per l’indice MSCI EM che sta beneficiando del clima di risk-on sui mercati mondiali. Il rialzo è da attribuire principalmente all’andamento positivo dei listini asiatici, mentre prese di profitto hanno interessato le borse brasiliana e russa. Durante la notte, la chiusura positiva di Wall Street ed i positivi dati macro cinesi hanno spinto al rialzo i listini asiatici con la borsa indiana risultata tra le migliori. In lieve calo invece l’indice Nikkei penalizzato dalla forza dello yen vs dollaro.
INFORMAZIONI DI STAMPA SU TITOLI

ALITALIA – Il Ministro dei Trasporti Lupi ha dichiarato che prima del nuovo piano industriale è fondamentale che Air France-Klm sottoscriva una quota dell’aumento di capitale della società in modo da salvare la compagnia.

AUTOGRILL – La società ha vinto due nuove commissioni nel Regno Unito per le attività di food&beverage; gli accordi dovrebbero fruttare un ricavo totale in 10 anni circa di oltre 170Mln£.
BENI STABILI – La società emetterà un prestito obbligazionario (“equity-linked”) da 270Mln€ con scadenza 2019.

FERRERO – Oltre alla società, anche Nestlè ha smentito qualsiasi trattativa relativa ad un’eventuale cessione del gruppo italiano alla compagnia elvetica avanzata ieri da La Repubblica. In particolare, l’A.D. di Nestlè, Paul Bulcke, ha dichiarato che al momento il gruppo svizzero non è interessato a nessuna importante acquisizione.

IMA – La società ha annunciato che distribuirà un dividendo straordinario di 1,25€ per azione che verrà prelevato dalla riserve disponibili fino ad un massimo di 46Mln€.

MEDIASET – La società ha concluso l’emissione obbligazionaria da 375Mln€ con scadenza 2019 e tasso d’interesse 5,125%, con una richiesta di 10 volte circa l’offerta; il prezzo di emissione è stato di 99,463.

TELECOM ITALIA – Il Senato ha approvato ieri la mozione che impegna il Governo italiano a modificare la legge sull’Opa relativa al caso Telefonica.

BLACKBERRY – Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, l’azienda cinese Lenovo sarebbe interessata ad acquisire la società.

GENERAL MOTORS – La società archivia i primi nove mesi dell’anno con una crescita delle vendite globali del 4,6% in scia alla forte domanda Usa e cinese che ha più che compensato il calo registrato in Sud America ed Europa. In totale il gruppo americano ha venduto oltre 7Mln di veicoli.

GOLDMAN SACHS – La società ha archiviato il terzo trimestre con un utile netto ad 1,5Mld$ circa, in linea con quello registrato nell’analogo periodo del 2012. Al contrario, i ricavi sono calati del 20% a 6,7Mld$ circa in scia agli scarsi risultati ottenuti dall’attività di trading.

GOOGLE – La società ha archiviato il terzo trimestre superando le attese degli analisti in scia all’aumento del prezzo richiesto per la pubblicità su tablet e smartphone; l’utile netto si è infatti attestato a quasi 3Mld$, in crescita del 36% rispetto all’analogo periodo dello scorso anno. Stesso andamento per i ricavi che hanno registrato un aumento del 12% a 14,9Mld$ circa.

VERIZON – La società chiude il terzo trimestre con un utile netto sopra alle attese a 2,2Mld$ circa, in crescita del 40% rispetto all’analogo periodo di un anno prima. Stesso andamento, sebbene meno marcato, per i ricavi, in aumento del 4% a 29Mld$.