Mercati

Borsa Milano in recupero, spread a 368. Euro buca $1,31

Questa notizia è stata scritta più di un anno fa old news

Milano – Colpo di reni per la borsa di Milano che, dopo essere scivolata del 2% circa, bucando durante i minimi intraday anche la soglia dei 15.000 punti, riduce sostanzialmente le perdite nel finale. Il Ftse Mib chiude in flessione dello 0,19%, a 15.216 punti. Riguardo agli altri listini del Vecchio Continente,
Londra ha virato in positivo nel finale con +0,39%, Francoforte piatta con -0,01%, Parigi anch’essa in rialzo con +0,19%, Zurigo +0,02%, Madrid -0,08%.

Alta la volatilità in una giornata caratterizzata dal clima prefestivo, in attesa della Pasqua. Volumi molto bassi. Detto questo, così come nel caso delle altre piazze finanziarie europee, per Piazza Affari si conclude la settimana peggiore del 2012.

Occhio alla riunione straordinaria dei ministri delle finanze dell’Ue che si terrĂ  il prossimo 2 maggio: all’ordine del giorno, i requisiti di capitale previsti per le banche da Basilea 3.

E’ ancora alta tensione sul mercato dei titoli di stato, ma in modo decisamente minore rispetto alle ore precedenti, quando lo spread BTP/Bund a dieci anni aveva superato anche quota 375; alla fine della sessione il differenziale avanza sempre in modo sostenuto, con +2,71% ma riduce i guadagni a 368,48 punti base. Da segnalare che stamane lo spread spagnolo era arrivato a superare la soglia dei 400 punti base. Anche i rendimenti dei BTP a 10 anni smorzano il rally e avanzano dell’1,29% al 5,43%, quando in giornata avevano testato il 5,50%.

Tornando allo spread Italia, dagli inizi del 2012 il livello è sceso del 30,42%. Tuttavia, su base annua, il valore è in rialzo di ben il 168,85%. Da segnalare che la Francia ha emesso oggi titoli di debito per un valore di 8,44 miliardi di euro, nella fascia alta del target prestabilito. Ma gli stessi bond francesi hanno registrato una flessione e lo spread anche in questo caso ha testato nuovi record, salendo fino a 125 punti base, ovvero al massimo dallo scorso primo febbraio.

La situazione è tale che il cds per assicurarsi contro il rischio dei debiti corporate (dunque delle societĂ ) in Europa, misurato dall’indice Markit iTraxx Crossover balza di 20 punti a 650, confermando i segnali di deterioramento nella percezione della qualitĂ  del credito.

Tornando al Ftse Mib MPS, che in giornata è stata sospesa per eccesso di ribasso, ha ceduto il 4,21%. In rosso Banco Popolare -1,84%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -2,81%, BPM -3,46%, Unicredit -2,58%, Ubi Banca -2,48%, Mediobanca -2,38%, Intesa SanPaolo -0,80%. Riscossa per i titoli industriali, con Fiat Industrial balzata del 4,5% dopo che il presidente Sergio Marchionne ha affermato che nel 2013 sbarcherĂ  negli Stati Uniti il Daily, a marchio Ram. Rialzi anche per Fiat +3,74% ed Exor +1,84%.

Occhio al settore del lusso, dopo che JP Morgan ha avviato la copertura del titolo Tod’s alzando il target price di Ferragamo a 15,6 euro. Tod’s alla riscossa dopo una mattinata negativa con +0,84%, mentre Ferragamo torna a salire facendo +3,34% e rimanendo in ogni caso uno dei titoli migliori.

Italia sempre in primo piano, dopo il rapporto distribuito ai ministri delle finanze e dell’economia durante il vertice dell’Eurogruppo tenutosi venerdì scorso in Danimarca. In questo rapporto, come anticipato dal Financial Times, si parla del rischio che il paese non riesca a centrare l’obiettivo del pareggio di bilancio entro il 2013. Il caso Italia spaventa il mondo intero, così come il rischio Spagna.

Sul fronte valutario, l’euro scende nei confronti del dollaro dello 0,57% a $1,3064, cedendo sullo yen lo 0,72% a JPY 107,53. Nei confronti della valuta nipponica, l’euro testa i minimi delle ultime tre settimane. Rapporto dollaro/yen -0,15% a JPY 82,30.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio accelerano al rialzo con +1,34% a $102,83 al barile, mentre le quotazioni dell’oro fanno +1,10% a $1.631,90 l’oncia.

LEGGI ANCHE

Le previsioni dei guru di Wall Street, che ricordano come il mese di aprile sia caratterizzato di norma dal rialzo dei mercati azionari, e che i veri problemi iniziano dopo.