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Borsa Milano in rally +3,7%, volano banche

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Milano – La Borsa di Milano archivia la giornata di contrattazioni accelerando ulteriormente al rialzo sui massimi di giornata e confermandosi la migliore piazza finanziaria in Europa. Bene anche gli altri listini europei, che beneficiano anche dei buy a Wall Street e della revisione al rialzo del Pil globale da parte dell’Fmi.

Il Ftse Mib vola del 3,68% superando quota 14.900 punti, a dispetto del rialzo dei tassi spagnoli messo in evidenza dall’asta del paese iberico . Il collocamento ha ricevuto comunque un’ottima domanda. Nessuno sconvolgimento dunque sul mercato dei titoli di stato europei. In calo lo spread Italia-Germania, che accelera al ribasso a 369,49 punti base (-4% circa), a fronte di rendimenti decennali in calo del 2,02% al 5,47%.

Sul fronte delle notizie che riguardano l’Italia, l’attenzione rimane sulle tasse che i cittadini si apprestano a pagare. L’Imu, che sarĂ  versata in tre rate, è sempre in primo piano. Il Consiglio dei ministri approva la delega per la riforma fiscale, ridisegnando il sistema stesso, con cambiamenti che riguardano il catasto. Delusione per lo stop al fondo per il calo delle tasse, che ha stupito lo stesso viceministro all’Economia Vittorio Grilli.

Sicuramente l’Italia rimane al centro dei riflettori anche per la decisione dell’Fmi di rivedere le stime al rialzo del Pil 2012-2013. Tuttavia, non c’è molto da esultare: la recessione ci sarĂ  comunque, e, fattore ancora piĂą sconfortante, l’Italia sarĂ  l’ unica dei Piigs a essere colpita da una recessione per due anni consecutivi. Per quest’anno, poi, il Pil farĂ  anche peggio di quello spagnolo, nonostante l’outlook di quest’ultimo sia stato rivisto al ribasso dal Fondo Monetario Internazionale.

Tornando a uno dei market mover, la giornata ha visto protagonista lo smorzarsi delle tensioni sul mercato dei titoli di stato. Dopo il collocamento spagnolo, il tasso spagnolo a 10 anni è sceso infatti sul mercato secondario sotto il 6%, fino al 5,91%. Da segnalare che nella giornata di ieri, i rendimenti sui decennali spagnoli erano balzati di 18 punti base, fino a testare il 6,16%, al massimo dallo scorso primo dicembre. Detto questo, il miglioramento potrebbe anche essere dettato dall’onda dell’entusiasmo per l’asta, che tra l’altro non è quella piĂą cruciale. La vera prova del nove arriverĂ  infatti dopodomani 19 aprile, quando il paese iberico collocherĂ  titoli di stato a piĂą lunga scadenza.

La Spagna fa intanto fronte a nuovi problemi, dopo che l’Argentina ha espropriato a Madrid la societĂ  energetica YPF, controllata di Repsol. Tonfo di Repsol sul listino Ibex. La decisione della presidente Kirchner non sarĂ  dimenticata dalla Spagna, che giĂ  minaccia ritorsioni. Inoltre, l’intera vicenda del colosso petrolifero coinvolge anche due banche spagnole, Caixia e BBVA, che sono azioniste di Repsol.

Riguardo alle altre piazze finanziarie, Londra +1,78%, Francoforte +2,43%, Parigi +2,51%. L’indice di riferimento del continente Eurostoxx 50 avanza del 2,36%.

I mercati sono stati confortati oggi anche dalla pubblicazione dell’indice tedesco Zew che, inaspettatamente, è salito ad aprile a 23,4 punti, al record dal giugno del 2010, contro i 22,3 di marzo, segnando il quinto rialzo consecutiva su base mensile. Dal rapporto è emerso che “i rischi al ribasso sono diminuiti in modo considerevole, e che la probabilitĂ  percepita sulla recessione è valutata ora al 15%, contro il 30% della fine dell’anno”.

A tal proposito, commentando l’indice Zew – che misura la fiducia degli investitori – Andreas Scheuerle, economista presso Dekabank a Francoforte ha affermato in una intervista a Bloomberg che, “sebbene la crisi sul debito stia causando di nuovo incertezza, l’outlook della Germania non è cambiato molto. Al momento, si tratta piĂą di una paura di quanto potrebbe accadere in futuro”.

In generale, oggi l’indice di riferimento delle piazze finanziarie europee sale per il secondo giorno consecutivo; dagli inizi dell’anno, lo Stoxx 600 è salito del 5%, grazie alla maxi iniezione di liquiditĂ  operata dalla Bce con due operazioni di finanziamenti alle banche a tre anni. L’operazione, che inizialmente ha creato molto entusiasmo, sembra essere stata giĂ  dimenticata dagli operatori. In piĂą, nella tarda serata di ieri, Ewald Nowotny, membro del comitato esecutivo della Bce, ha affermato di non intravedere una “necessitĂ  immediata” per inondare di nuovo i mercati di liquiditĂ ”.

I recuperi delle piazze finanziarie europei sono dovuti a ricoperture sui titoli bancari; sul Ftse Mib Banco Popolare +8,87%, MPS +7% circa, Banca Popolare dell’Emilia Romagna +10,75%, BPM +8,59%, Intesa SanPaolo +7,63%, Ubi Banca circa +7%, Unicredit +6% circa. Fiat vira in positivo, dopo i dati negativi sulle vendite in Europa, che hanno confermato l’ennesima discesa della quota di mercato. Molto bene tra gli altri titoli Mediobanca +8,53%, Mediaset, Impregilo, Generali e Banco Popolare +8,87%.

Occhio all’euro che ieri ha sfondato quota $1,30 nei confronti del dollaro. E’ stata la prima volta in due mesi: un record negativo che ha confermato come la moneta unica stia facendo sempre piĂą fatica a resistere all’impatto della crisi dei debiti sovrani.

Ma oggi la moneta unica ha voglia di recupero e sale dello 0,14% a quota $1,3154 (si riposiziona dunque sopra la soglia a quota $1,31, dopo aver bucato ieri quota $1,30); contro lo yen l’euro torna ad accelerare il passo a JPY 106,26 (+0,65%). Rapporto dollaro/yen in rialzo dello 0,49% a JPY 80,77.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in crescita dell’1,67% a quota $104,65 al barile, a fronte di un ribasso delle quotazioni dell’oro dello 0,19% a $1.646,50 punti.