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Borsa Milano in calo, delusa dalle parole di Bernanke

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Milano – Borsa Milano delusa dalle parole del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke, che ha parlato al Congresso degli Stati Uniti. Il numero uno dell’istituto di Washington ha detto che la Fed è stata abbastanza chiara, nel meeting di giugno, nel dire di essere pronta ad agire, nel caso in cui le circostanze lo richiedessero, e ha delineato allo stesso tempo un outlook poco confortante per l’economia americana: il riferimento è stato soprattutto alla piaga del tasso di disoccupazione, che continua a ridursi “lentamente in modo frustrante”. Dopo le parole del numero uno della Fed, il Ftse Mib ha perso oltre -1% per poi chiudere con -0,94%. Londra -0,56%, Francoforte piatta con +0,08%, Parigi -0,25%, Madrid positiva con +0,41%, Atene -1,23%, indice Eurostoxx 50 -0,04%.

La delusione degli investitori deriva dal fatto che, così come nelle ultime settimane, Bernanke si è ben guardato dal fornire dettagli sul modo in cui intende agire. Di qui, l’immediata reazione di Wall Street, seguita a ruota dall’azionario europeo. Bernanke è tornato a parlare delle condizioni in cui versa l’Europa, affermando che l’economia e i mercati finanziari del Vecchio Continente rimangono sotto “stress in modo significativo” e che tale situazione rischia di creare effetti domino nel resto del mondo, inclusi gli Stati Uniti. “La possibilità che la situazione in Europa peggiori ulteriormente rimane un rischio significativo per l’outlook”. Frasi bene o male ripetute in altre occasioni, che non sono state accompagnate dalla presentazione di un piano dettagliato su come Bernanke e colleghi intendono agire.

Piazza Affari ha imboccato così subito il territorio negativo, dopo essere stata sorretta per gran parte della seduta dalla speranza che il timoniere della Banca centrale Usa dicesse qualcosa di concreto.

Borsa Milano deve fare d’altronde i conti anche con il recente alert diffuso agli inizi del pomeriggio da Bankitalia, che ha abbassato le stime sul Pil italiano, affermando che uno spread a quota 450 punti base provocherà una contrazione dell’economia, nel 2012, pari a -2%.

La giornata si è confermata ricca di appuntamenti sul fronte economico: dopo l’indice tedesco sulla fiducia degli investiori – che in luglio ha registrato un calo ai minimi da gennaio (a -19,6 a fronte di stime per -20) – dagli Usa sono stati resi noti la produzione industriale, salita +0,4% a giugno, e i prezzi al consumo, termometro dell’andamento dell’inflazione, che sono rimasti invariati, sempre a giugno (confermando dunque lo spazio di manovra che la Fed avrebbe per lanciare una nuova manovra di quantitative easing). Di cattivo auspicio l’indice Zew, che è sceso per il terzso mese consecutivo e che dimostra come le politiche di austerity volute dalla cancelliera tedesca Angela Merkel siano sempre più un boomerang contro la stessa Germania. Già a giugno l’indice aveva accusato il calo peggiore degli ultimi 14 anni.

Restando in tema di appuntamenti chiave e di potenziali market mover, questo fine settimana, il 20 luglio, e’ previsto l’ennesimo Eurogruppo. Molto probabilmente si concentrera’ sul caso spagnolo e sulla crisi del suo settore bancario. Gli investitori sono stanchi di promesse e proclami e si aspettano che vengano prese decisioni per fissare la road map che porti a un’unione bancaria e fiscale piu’ forte in Europa.

L’attenzione degli operatori italiani e’ inoltre rivolta al declassamento di enti locali e di 10 banche italiane, tra cui Intesa Sanpaolo e Unicredit, da parte di Moody’s. Dallo scoppio della crisi finanziaria cinque anni fa i titoli bancari vengono ancora considerati universalmente poco solidi. Riguardo all’ambito macro economico, il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale e questa notizia, sebbene di ieri, è nelle menti degli investitori globali. Quanto all’Italia, “la sfida con cui deve confrontarsi il governo consiste nel proseguire il consolidamento di bilancio virando sui tagli di spesa anzichè sull’aumento delle entrate”.

Se sul breve il problema non e’ tanto interno, quanto piuttosto legato a fattori esterni come la crisi del settore bancario spagnolo, il nervosismo degli investitori e l’ampliamento dello spread – oggi per la verita’ sotto controllo in area 480 e rendimento decennale in calo – e’ da attribuire – e in questo concordano economisti e agenzie di rating – all’instabilita’ politica e all’incertezza sul futuro dopo Monti. Chi salira’ al potere sara’ in grado di continuare la strada delle riforme avviata dal professore della Bocconi e dai suoi colleghi?

Allo stesso tempo il Fondo monetario internazionale ritiene che i governi di Italia e Spagna abbiano fatto passi rilevanti, ma rimane preoccupato per gli elevati differenziali di rendimento tra i titoli di Stato di questi due paesi e quelli tedeschi, che ritiene non giustificati dai fondamentali.

ALL’INTERNO DEL FTSE MIB – Giù le banche. MPS -2,75%, BPM -3,48%, Banco Popolare -0,93%, Intesa SanPaolo -2,78%, Unicredit -1,89%, Ubi Banca -2,37%. Tra i titoli positivi, bene soprattutto Ansaldo con +1,73%, Lottomatica +2,94%, Tod’s +1,70%, Saipem +1,24%. Tra gli altri titoli in rosso Pirelli -2,18% e Impregilo -1,88%.

BTP – Il differenziale tra Bpt e Bund a dieci anni risale dai minimi, quando era sceso qualche ora fa fino a 471, e fa -1,31% a 478,83 punti base. Il rendimento sul decennale italiano fa anch’esso dietrofront e scende -1,06% al 6,04% dal massimo intraday al 6,11%, dal 6,12% di ieri. Tasso a 10 anni Spagna scende -0,15% al 6,80%. Acquisti nel finale sui Bund, tasso -0,57% all’1,22%.

VALUTARIO – L’euro in ribasso sul dollaro a $1,2216 con -0,46%. Dollaro/yen +0,15% a JPY 78,98, euro/yen -0,26% a JPY 96,50.

MATERIE PRIME – I futures sul petrolio fanno dietrofront con -0,50% a quota $87,99 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in flessione a $1.575,90 l’oncia (-0,99%).

HIGHLIGHT DI GIORNATA:

Goldman Sachs lancia una Banca Privata

Bernanke: outlook grigio, Fed pronta a intervenire (se serve)

Bankitalia: con spread a 450 Pil scenderà -2% nel 2012

Con i buoni fruttiferi postali il rischio e’ uno solo

– Germania: scende ancora la fiducia degli investitori: minimi da gennaio

Declassate 10 banche italiane, comprese Unicredit e Intesa Sanpaolo

Auto: crollo immatricolazioni in Italia, -24,4% a giugno. Fiat -16%

Spread in calo in area 480

Euro in leggero rialzo sul dollaro, alle 8.15 italiane a $1,2277 (+0,04%)

Petrolio: in rialzo, a 88,53 dollari

– Indice Nikkei della Borsa di Tokyo chiude con +30,88 punti (+0,35%) a 8.755,00

Borse Asia in rialzo: attesa stimoli scaccia timori crescita

Moody’s declassa 10 banche italiane

Auto: Acea, crollano immatricolazioni in Italia – 24,4% a giugno

Yahoo punta su Marissa Mayer per tornare a splendere
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