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Borsa Milano giù, in rialzo spread Italia/Germania

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Milano – Borse europee miste e in preda a forti oscillazioni. I balzi odierni degli indici azionari Usa non sono riusciti a condizionare positivamente l’azionario del Vecchio Continente, che ha terminato l’ottava prevalentemente in rosso.

D’altronde, è arrivata una nota di S&P: l’agenzia di rating ha affermato che, nel caso in cui l’Unione europea fallisse nel tentativo di far fronte ai problemi dei debiti sovrani, il risultato sarebbe un rallentamento dell’economia ancora più pronunciato. S&P ha comunicato di intravere poi per l’anno prossimo una recessione ancora più preoccupante per l’Europa.

Il mercato dei titoli di stato italiani ha mostrato comunque una certa resistenza, tanto che in mattinata il rendimento dei bond italiani a due anni ha testato anche il minimo in più di due mesi, scendendo dell’8% al 5% circa. Lo yield ha poi ridotto le perdite, con un calo finale del 3,3% al 5,36%.

Lo spread Italia-Germania a dieci anni si è attestato in rialzo, però, a 467 punti base, a fronte di un rendimento in ripresa al 6,535%. (in giornata il differenziale era sceso fino a 440 punti base). La chiusura del prezzo del BTP decennale è stata così pari a 87,800 (+0,145).

In ogni caso i bond, così come l’euro, hanno resistito grazie alle dichiarazioni del numero uno dell’Eurogruppo Jean Claude Juncker, che ha affermano che l’Ue dovrebbe riuscire a erogare prestiti al Fmi entro la data di scadenza del 19 dicembre, fissata in via informale.

Tornando all’azionario, gli operatori sono stati in generale restii a posizionarsi con convinzione sui mercati. D’altronde oggi è stata anche la giornata in cui molti contratti con consegna a dicembre sono scesi: fattore, questo, che ha alimentato molta volatilità sulle piazze finanziarie.

Il Ftse Mib ha concluso così l’ottava scendendo dello 0,38%, a quota 14.752 punti; su base settimanale, l’indice ha segnato negli ultimi cinque giorni di contrattazione un calo superiore al 4,5%.Contrastate le altre piazze finanziarie europee, con Londra +0,18%, Francoforte -0,27%, Parigi in calo dello 0,88%, Madrid -0,90%, Amsterdam -0,06%, Zurigo -0,99%.

In mattinata sono stati comunicati i dati relativi alle vendite di auto in Europa, che hanno segnato un calo del 3%. In Italia, in particolare, la flessione è stata del 9,2% e Fiat ha assistito all’ennesima flessione delle immatricolazioni e della quota di mercato.

Diverse le altre notizie poco confortanti. Intanto, nella serata di ieri è arrivato l’allarme del Fmi che ha avuto un impatto immediato sugli indici azionari Usa, che hanno limato i guadagni. Di fatto, l’istituto di Washington ha affermato che la crisi del debito europeo è arrivata a un punto tale da non riuscire a essere risolta da un gruppo di paesi.

In più, la scure di Fitch si è di nuovo abbattuta sulle banche, stavolta su sette grandi colossi, tra cui, tra le europee spiccano i nomi di Deutsche Bank, Credit Suisse e BNP Paribas.

Sul comparto bancario ha pesato anche l’allarme arrivato dall’autorità australiana di regolamentazione del settore, che ha ordinato alle banche locali di mettere in atto con la massima urgenza stress test, dando agli istituti una settimana di tempo appena. “Gli stress test sono stati originati da una ‘escalation’ della crisi dei debiti sovrani in Europa che potrebbe condurre a una recessione globale e al rallentamento forzato dell’economia in Cina”, si legge nel report.

Tornando a Piazza Affari, sul Ftse Mib, ha perso Unicredit , (titolo -2,61%) – all’indomani dell’ok dei soci alla ricapitalizzazione della banca, per un valore di 7,5 miliardi di euro. In forte rialzo invece Ubi Banca +5,98%, BPM piatta, Intesa SanPaolo -2,23%, MPS +1,20%, Banco Popolare 5,46%. I titoli bancari di Piazza Affari, tirando le somme, hanno chiuso così la giornata con un tono contrastato.

Tra i titoli del Ftse Mib male invece Eni -2,19%; Fiat – che ha scontato appunto i dati sulle vendite in Europa – ha ceduto il 2,90%; giù anche Lottomatica -0,72%, Pirelli -3,57%, mentre Mediolanum è rimbalzata del 4,6%, così come anche Mediaset. Tra gli altri titoli in crescita, da segnalare anche Ansaldo +3,62%, e Fondiaria-Sai +5,6%.

Sul fronte valutario, l’euro ha limato i guadagni ed è salito dello 0,16%, a quota $1,3040. La moneta unica ha perso anche oggi nei confronti del franco svizzero all’indomani della decisione della Swiss National Bank di confermare l’intenzione di fissare il rapporto di cambio a CHF 1,20. Il rapporto eur/chf è sceso dello 0,25%, a quota $1,2211. Contro lo yen, l’euro ha segnato un ribasso dello 0,15% a JPY 101,26.

Riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono piatti, scendendo dello 0,03%, a quota $93,84 mentre le quotazioni dell’oro avanzano dell’1,17%, a $1.595,60.