
Milano – La borsa di Milano archivia le contrattazioni in territorio negativo, con il Ftse Mib che si attesta poco al di sopra di quota 14.400 punti, in calo di -1,67%.
Riflettori ancora su Unicredit. E’ partito infatti stamattina l’aumento di capitale dell’istituto di Piazza Cordusio. Dopo aver registrato un andamento volatile nei primi minuti di contrattazione, le azioni ordinarie crollano del 12,5% circa, a fronte di un tonfo dei diritti superiore al 42%.
Sul fronte delle altre borse europee, l’indice di riferimento Eurostoxx 50 scende dello 0,74%; Londra cede lo 0,72%, Francoforte -0,69%, Parigi -0,5%, l’indice di riferimento Eurostoxx 50 -0,67%.
In generale, il peggioramento dell’azionario europeo è legato al dato sulla produzione industriale tedesca, che a novembre è calata dello 0,6%, peggio delle stime. Tra i dati macroeconomici pubblicati durante la mattinata, anche il surplus commerciale tedesco, relativo al mese di novembre, salito a sorpresa a 15,1 miliardi di euro.
Tornando al Ftse Mib, oltre al crollo di Unicredit, l’indice assiste ai ribassi di MPS -6,9%; peggiora la performance dei bancari con Banco Popolare -1,14%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -0,66%, Banca Popolare di Milano -1,99%, Ubi Banca -0,84% e Intesa SanPaolo -0,44%. Male tra gli altri titoli soprattutto Ferragamo -3,05%, Mediobanca -4,68%, Mediaset -2,31%, Fiat -4,52%, Exor -2%. Pochi i segni positivi: tra questi, Luxottica +1,15%, Terna +0,68% e Saipem, la migliore con +2,24%.
Guardando al mercato dei titoli di stato, lo spread Italia-Germania torna a quota 530 punti base, a fronte di un rendimento decennale che torna al 7,12%, comunque sempre ben sopra l’importante soglia psicologica del 7%.
Sempre in tema di bond governativi, occhio all’esito dell’asta tedesca, che ha confermato il forte interesse degli investitori presso i Bund tanto che, per la prima volta nella storia, i rendimenti dei titoli di stato a sei mesi sono risultati negativi, allo 0,01%.
Attenzione oggi all’incontro, il primo del 2012, tra la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Nicolas Sarkozy. I due leader hanno parlato della necessità di accelerare la capitalizzazione del fondo salva-stati e si sono mostrati uniti nel voler applicare la Tobin Tax, ovvero la tassa sulle transazioni finanziarie. I mercati tuttavia non accolgono con favore questa idea e la finanza francese è già insorta.
Da segnalare, tra le notizie cruciali della sessione odierna, anche l’annuncio delle dimissioni del governatore della Banca Nazionale Svizzera, Philipp Hildebrand, coinvolto in uno scandalo di insider trader.
All’interno della sfera del valutario, intanto, l’euro recupera terreno dai minimi degli ultimi 16 mesi toccati contro il dollaro e sale contro la valuta americana dello 0,15%, a $1,2744. La moneta unica rimane in calo verso il franco svizzero (-0,29%), a CHF 1,2136, mentre contro lo yen è piatto con a JPY 97,94.
Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio virano in territorio negativo e lasciano sul terreno lo 0,85%, a $100,70 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono piatte in lieve rialzo, +0,02% a $1.617,20.