Milano – L’elevata volatilità delle borse europee (+25%, al massimo in un anno) ha portato oggi le piazze finanziarie a oscillare nervosamente. Il Ftse Mib, sotto i riflettori per i forti tonfi di ieri e di venerdì (in pochi giorni di contrattazioni ha perso il 15% del suo valore), è arrivato oggi a cedere fino al 4,7%, poi ha annullato a metà giornata le perdite virando in territorio positivo, tornando a optare per il segno meno e incrementare anche le perdite. In chiusura sale dell’1,18%. In generale, si moderano le tensioni sui titoli di stato italiani e anche sugli spread.
“Il sospetto è che qualche banca centrale abbia operato in via non ufficiale stamattina, che sia stata la Bce, le banche centrali asiatiche o entrambe – ha commentato John Davies, strategist della divisione di reddito fisso presso WestLB AG, a Londra – Anche perchè le aste che sono state indette in Italia, Grecia, e in minor misura in Belgio, sono state superate con successo”.
D’altro canto, dichiarazioni positive sulla manovra del governo italiano sono arrivate sia dal Commissario agli Affari economici all’Ue Olli Rehn, sia dal ministro delle Finanze tedesco Wolfang Schaeuble; quest’ultimo in particolare ha dichiarato: “in base alle nostre informazioni l’Italia vuole approvare un ambizioso piano di risparmi e non abbiamo dubbi che lo fara’”.
Ha aiutato anche la notizia relativa alla decisione del ministro del Tesoro Giulio Tremonti, di lasciare l’Ecofin e Bruxelles in anticipo, per arrivare a Palazzo Madama. Il governo tenta insomma di fare la propria parte, dopo il silenzio degli ultimi giorni, e il piano è di chiudere domani in commissione Bilancio del Senato la manovra, per anticipare l’approdo in Aula a giovedì prossimo e approvare il decreto entro la settimana.
Intanto il focus è anche sui risultati dell’asta dei Bot a 12 mesi , che ha confermato un minore interesse da parte degli investitori e un forte balzo dei rendimenti.
Ieri il Ftse Mib ha registrato un tonfo del 3,9% , che lo ha riportato ai livelli del 2009 e in mattinata è arrivato a sfondare al ribasso anche quota 18.000 punti, soglia che ha poi riagguantato. Nella mattinata il listino, colpito da una nuova ondata di panic selling, ha visto protagonista anche la sospensione per eccesso di ribasso di Intesa SanPaolo, Unicredit e Fonsai, poi riammesse alle contrattazioni e, a parte Fonsai, con un trend al rialzo.
Il recupero è arrivato proprio dai bancari, e tra i titoli peggiori si è confermato STM, con un calo di quasi il 4%. Tra altri segni meno sono spiccati ancora Fonsai (-2,85%), Buzzi Unicem (-1,92%) e Atlantia (-2,79%). Tra le banche invece acquisti su Ubi Banca (+5,17%), Unicredit (+4,85%), Intesa SanPaolo (+2,69%) e Banca Popolare di Milano (+6,69%). In crescita anche Banco Popolare (+1,75%) e Mps (+5%), mentre Azimut Holding, oggetto di forti cali nelle precedenti sessioni, ha registrato un rally di quasi l’8%. Tra i finanziari hanno recuperato terreno anche Mediobanca (+1,22%) e Mediolanum (+4%). Altri titoli da segnalare Fiat (+3,06%).
In queste ultime ore, a soffrire è stato l’intero azionario globale – soprattutto europeo comunque -: male è andata la sessione odierna per i mercati asiatici , e anche
Wall Street ha chiuso ieri in rosso: oltre ai timori sulla crescita economica globale, l’Italia è stata triste protagonista dei mercati, messa in ginocchio dagli attacchi speculativi contro l’azionario e i titoli di stato.
Oggi le altre piazze finanziarie europee sono invece di nuovo scese, con l’EuroSotxx 50 che ha perso lo 0,52%. Le ricoperture su Piazza Affari hanno fatto in modo che la borsa di Milano non solo non fosse più la maglia nera tra le piazze finanziarie europee, ma si confermasse anche il listino migliore: Londra ha ceduto infatti lo 0,98%, Francoforte è scesa dello 0,93% mentre Parigi, che per qualche momento, era stata bloccata da un un blackout informatico, ha fatto -0,73%. In flessione dello 0,62% il listino di Madrid.
Tornando all’Italia, è la terza sessione consecutiva che il Ftse Mib continua a perdere terreno in modo violento (anche se per l’appunto, oggi ha superato il trend ribassista). La misura approvata dalla Consob ha continuato dunque a incidere poco o niente sulla borsa di Milano e a non sortire nessun effetto. E la prova delle tensioni in Europa è arrivata anche dal mercato dei cambi, con l’euro che è scivolato anche sotto la soglia dei $1,39, ai minimi di marzo, tornare anch’esso a puntare verso l’alto.
L’attacco all’Italia è stato dimostrato poi, nella sessione odierna, anche dal trend dei rendimenti dei titoli decennali, che hanno toccato l’ennesimo record salendo sopra il 6% – al massimo dal 1997, ovvero da ben 14 anni – e che hanno proseguito il trend preoccupante della giornata di ieri. Successivamente, però, i rendimenti oscillano sotto il 6% e si attestano al 5,542. I cds viaggiano sui 283 punti base.
Nelle prime ore della giornata, ha raggiunto nuovi massimi anche lo spread BTP/Bund, volato fino a 343 punti, proseguendo nel suo trend degli ultimi giorni. Il differenziale è poi sceso a 286 punti base circa.
Sul caso Italia, è arrivato tra l’altro il monito dell’Fmi che, attraverso il suo numero uno Christine Lagarde, ha detto che i problemi del paese derivano “fondamentalmente” dalla pressione dei mercati e che è necessario crescere di più”, lavorando ovviamente anche sulla necessità di risolvere il problema dei conti pubblici.
I motivi di questa continua speculazione contro l’Italia vanno rinvenuti, secondo Bloomberg, anche negli avvertimenti che sono stati lanciati da Moody’s e da S&P sulla capacità dell’Italia di rifinanziarie il proprio debito. I problemi relativi al governo e le incertezze sulla manovra finanziaria, secondo Bloomberg, hanno fatto il resto. “Il contagio si sta diffondendo molto velocemente – ha commentato a Bloomberg Jacques Cailloux, responsabile degli economisti europei presso Royal Bank of Scotland – L’Europa ha bisogno di riconoscere che questa non è più una crisi che coinvolge piccoli paesi sovrani della zona euro, ma che sta diventando sempre più ampia”.
Guardando alle altre notizie arrivate oggi dall’Europa, decisamente negative le stime sull’ l’economia portoghese , che dovrebbe registrare una contrazione del 2% nel 2011 e dell’1,8% nel 2012, stando alle ultime previsioni della Banca del Portogallo. Le precedenti stime della Bdp davano una contrazione del Pil dell’1,4% per l’anno in corso e una crescita dello 0,3% per il 2012.
Attenzione rivolta sempre anche alla Spagna, visto che i rendimenti hanno testato in mattinata un nuovo record . A tal proposito, secondo un analista, sarebbero in arrivo
downgrade , che colpirebbero proprio l’Italia e la Spagna, creando una vera e propria carneficina.