Il 2008 è cominciato male per Piazza Affari, sulla falsariga dell’anno scorso. Il calo dell’indice Ism manifatturiero a dicembre, ai minimi al 2003, ha accentuato nel pomeriggio la tendenza ribassista già evidenziata nella prima parte della seduta. “Si profila lo spettro della recessione negli Stati Uniti”, sintetizza un trader. La rarefazione degli scambi (pari a circa 3 miliardi di euro), conseguenza della seduta semi-festiva, ha portato a una forte volatilità dei titoli. In chiusura, l’indice S&P/Mib ha perso l’1,35%, il Mibtel l’1,17% e l’ALLSTAR lo 0,07%. * Tutto negativo lo S&P/Mib, con l’eccezione di TERNA, titolo difensivo per antonomasia. * Seduta sulle montagne russe per ALITALIA: partita in netto calo a causa delle prese di profitto dopo il rally della settimana scorsa, la compagnia aerea è passata in positivo nel pomeriggio, per terminare in ribasso. * Male i titoli ciclici, che hanno pagato dazio alla prospettiva di una frenata dell’economia a livello mondiale nel 2008, uno scenario scontato dagli analisti. PRYSMIAN, ITALCEMENTI, IMPREGILO e LOTTOMATICA sono stati i peggiori dello S&P/Mib. * ENI ha limitato le perdite, beneficiando del rally dei prezzi del petrolio. * Ribasso di oltre due punti percentuali per LUXOTTICA: un dealer ricorda come il gruppo veneto “dipenda molto dall’andamento dell’economia Usa”. * L’ESPRESSO in lettera: un trader segnala che “Goldman Sachs ha tagliato il target price della società editoriale a 3,18 da 3,43 euro”. * Restando ai media, MEDIASET in rosso: il 27 dicembre scorso, Romano Prodi ha detto che il governo insisterà affinché il Parlamento approvi il ddl Gentiloni sul mercato televisivo, un provvedimento che il gruppo del Biscione considera penalizzante. * Anno nuovo, vita vecchia per i bancari, ancora in sofferenza, segno che la bufera subprime non è alle spalle. Male INTESA SANPAOLO e UNICREDIT. Discorso a parte per POP MILANO, in calo sulle indiscrezioni che la vogliono in gara, al fianco del Credit Mutuel, per l’acquisto di Interbanca dal Santander. * Cambio di direzione pomeridiano per FIAT: positivo nella prima parte della seduta, il Lingotto ha chiuso in flessione. A mercati chiusi saranno diffusi i dati sulle immatricolazioni di dicembre. * STMICROELECTRONICS ha pagato dazio all’andamento del colosso dei semiconduttori Intel che, sul Nasdaq, crolla di oltre il 4% dopo che Banc of America ne ha tagliato il rating. * Debutto amaro per A2A, la società nata dall’unione di Aem Milano e Asm Brescia. * Fra le small e mid cap, PININFARINA ha messo a segno un balzo teorico del 28% circa: il titolo è stato sospeso per eccesso di rialzo poco prima delle 15 e non è più rientrato in contrattazione. I trader motivano la corsa con la joint venture, annunciata il 21 dicembre, con Bolloré per la produzione di una vettura elettrica. * UNILAND è avanzata del 20% circa: il 29 dicembre scorso, la società attiva nello sviluppo immobiliare ha comunicato l’acquisizione della cosiddetta “eredità Borghese”, un’area di 7,4 milioni quadrati e oltre 1.500 unità immobiliari. Uniland ha sostenuto l’AllStar insieme alle due società attive nel settore dei laser, FIDIA e PRIMA INDUSTRIE >PRII.MI>. * ARENA è salita del 10% circa: il 28 dicembre scorso, la società alimentare ha annunciato l’acquisizione del 60% di un’azienda attiva nell’allevamento avicolo. * In evidenza, infine, CORNELL BHN, con un rialzo a due cifre Il 31 dicembre scorso, la società ha comunicato di aver ricevuto da Consob l’autorizzazione alla pubblicazione del prospetto relativo all’ammissione alle negoziazioni delle azioni riventienti dall’aumento di capitale riservato al fondo di investimento Ya Global Investments.
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