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Borsa Milano chiude sui minimi di seduta. Spread sale a 375

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Milano – La Borsa di Milano chiude la giornata di contrattazioni in forte ribasso in prossimita’ dei minimi intraday. Il paniere Ftse Mib accusa un calo del -2,42%, bucando quota 14.600 all’indomani di una sessione in cui sembrava stesse puntando con decisione verso la soglia ormai sfondata al ribasso da tempo di 15.000.

Lo spread Italia-Germania, intanto torna a salire, e fa +1,75% a quota 375,96 punti base a fronte di rendimenti decennali in rialzo dello 0,44% al 5,49%. Tra i singoli titoli quotati a Milano, si salvano solo Campari (+0,76%) e Saipem (+0,08%). Particolarmente prese di mira le banche.

In ambito di notizie politiche, il governo ha rivisto le stime sulla crescita italiana di quest’anno, a -1,2%, sottolineando tuttavia che l’economia uscirà dalla recessione nel 2013; outlook dunque decisamente più roseo di quello comunicato dall’Fmi, secondo cui il paese si confermerà l’ unico dei Piigs a essere colpito da una recessione per due anni consecutivi. L’esecutivo ha ammesso però che altri punti dolenti per l’Italia saranno il carico fiscale, che sarà superiore al 45% per tre anni. Inoltre, il decifit zero, in termini reali, sarà raggiunto solo nel 2015, anche se nel 2013 il deficit, fermandosi a -0,5%, sarà secondo le regole europee “close to balance”, dunque da pareggio.

Si è concluso intanto il vertice di maggioranza che si è svolto durante la notte e che è durato sei ore circa. Si parla di un nuovo patto politico, ma si è creata anche molta tensione, con il Pdl che ha accusato duramente il governo sull’accordo sul Beauty Contest. Monti dovrà affrontare dunque anche i contrasti relativi al nodo dell’asta per le frequenze televisive.

Fanno discutere poi le recenti parole del premier sul Pil italiano, messe in rilievo da certa stampa, che ha ripreso nella prima pagina di oggi una dichiarazione di Monti; negli ultimi tempi e fino a qualche ora fa, il presidente del Consiglio avrebbe parlato infatti prima di una crescita del prodotto interno lordo dell’11% e poi del 5%, grazie alle sue misure. Di certo, i numeri del premier sono ben lontani da quelli che la realtà dei fatti sta comunicando: occhio per esempio al rapporto del Censis, secondo cui in Italia il valore degli immobili crollerà tra il 20 e 50% nel corso del 2012.

Tornando ai mercati dei titoli di stato, bene l’asta tedesca, che ha visto la Germania collocare titoli a due anni al tasso minimo record pari allo 0,14%. Buona la domanda. Attesa cruciale a questo punto per l’asta spagnola di bond a 2 e 10 anni di domani, dopo che lo stesso Bill Gross, confondatore di Pimco, ha affermato che la Spagna è un tumore e che non si fida delle sue emissioni di titoli.

In generale, le vendite colpiscono oggi i Btp e i bonos spagnoli, dopo che la Banca centrale di Spagna ha affermato che i crediti inesigibili del paese sono cresciuti. “Il deterioramento delle stime si crescita (sulla Spagna) implica automaticamente che il deficit sarà più alto delle stime – ha commentato in una intervista a Bloomberg Gianluca Ziglio, strategist dei tassi di interesse presso Ubs a Londra – Da una prospettiva di mercato, il budget fa un passo indietro di un anno e questo fattore è negativo per i bond”.

Sui mercati azionari, ieri l’indice di riferimento europeo Stoxx 600 è balzato del 2%, riportando il rialzo più sostenuto dallo scorso 20 dicembre, a fronte di un’euforia che ha fatto della Borsa di Milano la maglia rosa d’Europa con il Ftse Mib +3,6% circa. Oggi Piazza Affari è con Madrid maglia nera d’Europa, con le altre piazze finanziarie che fanno meglio. Londra -0,46%, Francoforte -0,84%, Parigi -1,44% e l’indice di riferimento del continente Eurostoxx 50 perde l’1,48%.

Oggi sul Ftse Mib attenzione ai titoli bancari con BPM -4,95%, Banca Popolare dell’Emilia Romagna -5,15%, Banco Popolare -5%, Intesa SanPaolo -4,98%. Male anche Mediobanca e Unicredit (-3% circa). Sell anche su titoli di altri settori come le utility (A2A lascia sul campo il 5,36%), gli industriali e gli energetici: si distinguono in negativo Enel Green Power, la galassia Fiat, Finmeccanica e Ansaldo.

Occhio all’euro, che due giorni fa aveva sfondato quota $1,30 per la prima volta in due mesi.
La valuta conclude piatta la sessione europea, con -0,02% a $1,3125, salendo invece sullo yen dello 0,57% a JPY 106,75. In crescita dollaro/yen +0,54%, a JPY 81,30. Contro il dollaro la moneta unica riagguanta così nel finale quota $1,31 sfondata al ribasso a seguito delle dichiarazioni del presidente francese Nicolas Sarkozy, che aveva affermato che un euro forte penalizza le esportazioni.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio sono in flessione dello 0,36% a $103,83 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in calo dello 0,24% a $1.647,20.