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Borsa Milano chiude in rosso, Germania deprime i listini europei

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MILANO (WSI) -L’indice tedesco Zew decisamente peggiore delle attese ha gelato i listini azionari europei, che non sono riusciti a confermare il recupero avviato ieri dopo i cali della scorsa settimana. La peggiore e’ stata Francoforte, in flessione di oltre un punto percentuale, ma sul finale anche Milano e’ scivolata in rosso, chiudendo in calo dello 0,23% sul Ftse Mib a 19.416 punti.

Anche a Parigi ribasso consistente con l’indice Cac-40 che lascia sul terreno lo 0,85% e invariato il Ftse 100 della City. In controtendenza i paesi periferici con Madrid in rialzo di mezzo punto percentuale e Atene che mette a segno un rimbalzo del 2,37% dopo l’asta di titoli a tre mesi con tassi invariati. Notizie positive invece arrivano dal mercato dei titoli di Stato.

Continuano ad allentarsi le tensioni sui titoli italiani e lo spread tra il Btp decennale e il Bund tedesco e’ tornato sotto quota 170 punti con il rendimento del titolo italiano al 2,73%. E nuovo minimo storico per i Bot. All’asta odierna il Tesoro colloca 7 miliardi di euro di Bot a un anno con un rendimento in calo allo 0,279% rispetto allo 0,387% del precedente collocamento con una domanda robusta.

Tra le blue chip di Piazza Affari ha recuperato terreno Mps all’indomani dell’elezione di Marcello Clarich alla presidenza della Fondazione. Ancora bene Gtech, che continua a festeggiare il via libera dell’Antitrust americano all’acquisizione di Igt, mentre i realizzi hanno colpito Bpm, ieri premiata dopo i conti semestrali. Nel resto del listino balzo di Banca Etruria, che ha annunciato la trasformazione in spa.

Sul mercato dei cambi, l’euro ha chiuso in lieve calo nei confronti del dollaro, a 1,3358 dollari da 1,3383 ieri, e scambia a 136,53 yen (136,73). Il rapporto dollaro/yen e’ a 102,19 yen (102,16). Scende, infine, il prezzo del petrolio: il future settembre sul wti cede lo 0,77% a 97,31 dollari al barile.

In ambito macro occhio allo Zew tedesco sul sentiment economico, crollato verticalmente in luglio. L’indice che misura la fiducia della imprese della principale economia d’Europa è sceso a quota 8,6, rispetto al 27,1 registrato a luglio.

Attenzione rivolta anche all’impatto potenziale dalle notizie che arrivano sull’Ucraina. Inflazione sempre bassissima in Italia, confermata allo 0,1% in luglio. Tra poco si conoscerà l’esito dell’asta di Bot dopo l’allarme di Moody’s di ieri.

Ieri è partito un convoglio russo di 280 camion carico di aiuti umanitari per l’Ucraina (GUARDA VIDEO in basso) dopo che le forze occidentali hanno avvertito che l’uso di aiuti potrebbe essere un pretesto per un’invasione del paese confinante.

Il tutto mentre il numero uno della Nato, Rasmussen, ha definito “molto alta” la chance di un intervento militare russo nell’est dell’Ucraina. Mosca ha schierato 45.000 soldati al confine.

Sul mercato dei titoli di stato, Spread tra Btp e Bund in risalita quest’oggi. Il differenziale di rendimento tra i Btp decennali italiani e i Bund tedeschi si porta infatti a quota 174 punti.

Seconda seduta consecutiva di rialzi per le Borse asiatiche, con l’indice di riferimento della regione che si appresta a chiudere con la due giorni più positiva da maggio.

L’indice MSCI della regione Asia Pacifico fa +0,4% dopo l’incremento dell’1,2% di ieri. Il paniere S&P/ASX 200 australiano guadagna l’1,2%. Tokyo fa +0,2%.

Giornata debole per l’euro nei confronti di dollaro e yen a causa dei persistenti timori sulla crisi ucraina. La moneta unica cede lo 0,31% a $1,3342, mentre il cross con lo yen si attesta a quota 136,86.

Tesa anche la situazione in Iraq, dove il premier uscente al-Maliki ha giudicato che la nomina di lunedì del suo successore rappresenta una violazione della Costituzione, compiuta con il sostegno degli Stati Uniti. Maliki, ritenuto figura autoritaria e non polarizzante in un paese diviso tra sunniti, curdi e sciiti, piombato nel caos più totale, puntava a un terzo mandato. Ora il rischio è di un colpo di stato.