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Borsa Milano chiude ai massimi di seduta: +4%

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Milano – Le borse europee hanno ignorato oggi del tutto il giudizio di Moody’s sull’Italia, tra l’altro già atteso, vista la situazione in cui versano i conti pubblici del paese, le tensioni interne al governo (il riferimento è alle ultime dichiarazioni del ministro dell’economia Giulio Tremonti) e i dubbi sulla manovra.

Il Ftse Mib accelera al rialzo sul finale e chiude a +3,9%, vicino ai massimi della seduta, dopo la dichiarazione della cancelliera tedesca Angela Merkel che, in una conferenza stampa con il presidente della Commissione europea Jose Manuel Barroso, ha affermato che la modifica del trattato Ue non è più un tabù, aggiungendo anche che “la Germania è pronta a una ricapitalizzazione delle banche, se necessario”. Riguardo agli altri listini europei, Londra +3,06%, Francoforte +4,42%, Parigi +4,06%, Madrid +2,5% circa. L’indice di riferimento della regione Eurostoxx 50 ha guadagnato il 3,89%.

In generale, il settore bancario è stato sotto i riflettori fin dalle prime ore della mattinata, in quanto gli investitori sperano sempre di più in un’azione coordinata dell’Unione europea volta a rafforzare il comparto. Sul Ftse Mib, Unicredit guadagna il 5,86%, Ubi Banca +4,34%, Banca Popolare di Milano vira nel finale in positivo e fa +0,84%, Intesa SanPaolo +4,97%, MPS +3,82%, Banco Popolare +4,79%. Tra gli altri titoli Tod’s +5,57%, Tenaris +6,74%, Pirelli +6,58%, Fiat +8,4%, Fiat Industrial +7,3%. Balzo anche per Eni +5,6%.

Tornando a Moody’s, l’agenzia di rating ha deciso di tagliare il giudizio sui bond italiani di tre voti, citando “un reale aumento” del rischio nei finanziamenti del paese, come per tutte le nazioni dell’Europa fortemente indebitate. Il merito di credito è stato portato da Aa2 ad A2, rating più basso di quello dell’Estonia, alla pari di quello maltese. L’outlook è negativo, ad indicare che ulteriori downgrade sono possibili.

“L’outlook negativo riflette il rischio economico e finanziario in corso in Italia e nell’area euro”, si legge nella nota della società di rating. “La continua incertezza sui mercati e il rischio di un ulteriore deterioramento della fiducia degli investitori può rendere sempre più difficile l’accesso del paese al mercato per finanziare il debito pubblico”.

Al momento, sul mercato dei titoli di stato italiani, i rendimenti decennali si attestano al 5,492%, e lo spread Italia/Germania è a quota 365. I cds, ovvero i credit default swap per proteggersi contro il rischio paese, sono a 474. La scarsa reazione dei titoli governativi si spiega con gli acquisti da parte della Bce, che secondo alcune fonti non confermate, proseguono.

Lo scorso 20 settembre, il rating sul debito italiano era stato tagliato da S&P, andando poi avanti e riducendo la valutazione anche di 7 banche italiane .

Negative intanto le indicazioni che sono arrivate dal fronte economico europeo, con l’indice Pmi servizi che a settembre ha segnato una contrazione per la prima volta in due anni, ovvero dal luglio del 2009. Il dato è sceso a 48,8 da 51,5 punti di agosto, inferiore alla stima di 49,1 punti.

Ma l’azionario oggi da prova di forza, e tra le notizie confortanti sono anche quelle che riguardano la banca franco-belga Dexia , che detiene il controllo del 70% della banca italiana Dexia Crediop, e che sarebbe pronta ad avviare un profondo processo di ristrutturazione. Occhio poi anche alle dichiarazioni di Morgan Stanley che, pur affermando che con ogni probabilità l’Europa è già in una fase di recessione e gli Stati Uniti potrebbero fare la stessa fine, sottolinea che non si dovrebbe ripetere il copione della grande crisi del 2008.

Intanto sul fronte valutario, l’euro sconta il declassamento dell’Italia da parte di Moody’s e e torna a perdere terreno, scendendo dello 0,23% a $1,3306. La valuta unica recupera terreno sullo yen a 102,37 (+0,51%) e sale dello 0,30% contro il franco svizzero a CHF1,2277.

Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio balzano del 3,48%, a $78,30 al barile, mentre le quotazioni dell’oro sono in flessione dello 0,35% a $1.610,30.

RAPPORTO UNICREDIT: PIAZZA AFFARI, TITOLI SOTTO I RIFLETTORI

BPM (EUR1,715): Alessandro Dall’Asta, presidente di ‘Amici della Bpm’, conferma che l’associazione ha contattato InvestIndustrial per l’ingresso nel capitale di Pop Milano, nella convinzione che rappresenti un soggetto utile per il rilancio e la ‘milanesità’ della banca.

BUZZI UNICEM (EUR5,79): gli analisti di JPMorgan hanno tagliato il target price da EUR10,20 a EUR6,10.

IMPREGILO (EUR1,946): Salini Costruttori ha acquistato l’8,13% di Impregilo. Secondo Il Sole 24 Ore, Salini, che ha ribadito la valenza industriale dell’operazione, punterebbe alla fusione delle attività estere del gruppo di costruzioni romano e quelle di Impregilo. Su Repubblica l’AD esclude un’Opa su Impregilo.

TELECOM ITALIA (EUR0,842): Standard & Poor’s ha rivisto a negativo l’outlook, tagliando il rating a breve termine da ‘A-2’ ad ‘A-3’. Il rating a lungo termine rimane ‘BBB’.