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Borsa Milano: banche riducono rialzi, Pirelli premiata da HSBC

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Milano – Le notizie arrivate dagli Stati Uniti, in particolare dalla Fed sulle banche Usa, sostengono i listini azionari europei, con l’indice di riferimento Stoxx 600 (SXXP), che è arrivato in mattinata a testare il massimo dallo scorso luglio. Piazza Affari dimezza i guadagni sul finale.

Da segnalare che l’indicatore europeo ha guadagnato +11% dagli inizi dell’anno, con gli investitori che scommettono sulla capacità dell’area euro di contenere la crisi dei debiti sovrani, ma non solo. Guardando ai dati migliori delle stime provenienti dal fronte macro Usa, il quadro complessivo dell’economia mondiale non e’ cosi’ cupo come appariva a fine 2011.

Detto questo, le piazze europee hanno ridotto i guadagni nel pomeriggio, complice anche il nervosismo di Wall Street.

Nelle ore precedenti la chiusura e’ giunta finalmente la notizia del via libera definitivo al secondo piano di salvataggio a favore della Grecia. A tal proposito, l’agenzia di rating Fitch ha deciso di rivedere al rialzo il rating sul debito sovrano del paese ellenico, affermando che non è più in default. Detto questo, molte sono ancora le incognite.

A Milano il Ftse Mib si allontana dai massimi sul finale e fa registrare un +0,33%. Tra i titoli si mettono in evidenza i bancari, che però limano i guadagni e in alcuni casi virano in territorio negativo: Banco Popolare +0,30%, MPS +1,79%, BPM -0,39%. Giù anche Banca Popolare dell’Emilia Romagna, che fa -1,91%. Bene invece Intesa SanPaolo +1,21%, Unicredit +0,64% e Ubi Banca +0,78%. Pirelli +1,12% continua la sua corsa dopo che la banca d’affari HSBC ha alzato il target price da 9 a 12 euro (al momento il titolo oscilla sopra quota 9 euro). Tra gli industriali, molto bene Fiat +3,40%. Tra i segni meno, Diasorin -0,93%, Snam -1,40% e Tenaris -Enel -0,69%. Tra i migliori, da segnalare STM +3,41% e Ferragamo +4,68.

Riguardo alle altre piazze finanziarie europee, Parigi +0,67%, Londra +0,35%, Francoforte +1,16%, Bruxelles +0,67%. Indice Eurostoxx 50 +0,90%.

Sul mercato dei titoli di stato italiani, lo spread Btp-Bund scende fino a 290 punti base, e al momento fa -5%, attestandosi a quota 291,75 punti, a seguito dei buoni risultati dell’asta indetta anche oggi dal Tesoro, che stavolta ha avuto per oggetto BTP a tre e sette anni. In particolare, il tasso a tre annni ha testato il minimo dal 2010.

Riguardo allo spread, da segnalare la dichiarazione del vice ministro dell’Economia e delle Finanze, professor Vittorio Grilli che, in occasione del roadshow a Piazza Affari per presentare il BTP Italia, ha affermato che l’obiettivo è quello di assistere a una ulteriore riduzione del differenziale. In luce il trend dei rendimenti dei BTP a 10 anni , che fanno -0,84% attestandosi al 4,85%.

Gli investitori guardano con favore agli stress test effettuati dalla Fed, che hanno visto 15 banche americane superare l’esame, su un totale di 19 (Citigroup è stata comunque bocciata).

L’esito dell’asta italiana, inoltre, dà un buon motivo per avallare lo smorzarsi delle tensioni sul mercato dei bond europeo (e dunque anche sul settore bancario, esposto a quei titoli di stato).

Sul fronte valutario l’euro scende nei confronti del dollaro a $1,3052 (-0,12%), in rialzo sullo yen invece dello 0,74%, a JPY 109,17. Rapporto dollaro/yen in crescita +0,93%, a JPY 83,66.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures con scadenza ad aprile sono in flessione -0,10%, a quota $106,60 al barile, mentre le quotazioni dell’oro fanno -2,49%, a 1.652.

A scatenare il sell off sull’oro, è stata in particolare la riunione della Fed di ieri. Nessun accenno da parte del presidente Ben Bernanke ad adottare nuove misure di quantitative easing: una decisione, questa, che di per sé rafforza il dollaro; e che, considerata la relazione inversamente proporzionale tra il biglietto verde e le commodities che sono espresse in questa valuta, provoca una flessione nel settore delle materie prime.